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Alla ricerca del ritmo, i Monti Sibillini a inizio autunno

di - 31/10/2025

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I Sibillini cambiano pelle. L’autunno arriva deciso: i prati si fanno ambrati, le prime nevi spolverano le vette, l’aria si fa più tagliente. Il rumore sparisce, restano solo il vento e il ritmo dei passi.

Testo di: Riccardo Olivieri

Da Castelluccio a Palazzo Borghese

Dall’altopiano di Castelluccio parte la salita verso Palazzo Borghese (2.145 m), passando per Capanna Ghezzi. Il sentiero sale regolare e ogni curva regala un’inquadratura diversa: l’altopiano a sud, le creste a ovest, le nuvole che scorrono veloci. In vetta, il tramonto è puro spettacolo, le ombre delle montagne si allungano verso le colline marchigiane e fino alla costa, mentre la luce si abbassa e colora tutto di oro e viola. Restare qualche minuto in silenzio lassù, prima di scendere verso Castelluccio, è come fermare il tempo. La discesa si fa nella penombra, tra il freddo che sale e la luce che scompare dietro il Vettore.

Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi

Verso il Redentore

La notte in paese è fredda, ma accogliente. Una cena con prodotti locali, camino acceso il silenzio fuori. Poi l’alba, nitida, che riaccende le creste del Redentore. È il richiamo del giorno dopo.

Da Forca di Presta si risale verso il Rifugio Zilioli, seguendo il tracciato diretto che sale deciso verso l’alto. Breve sosta al bivacco, poi si prosegue per Cima di Prato Pulito e si segue la linea delle creste fino al Monte Redentore (2.448 m).

Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi
Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi

Il vento non molla mai, in quota ha già creato le tipiche onde di neve sulle cornici. Da lassù il panorama è totale: il Lago di Pilato si apre sotto le pareti ripide del versante est, incastonato tra i ghiaioni, mentre sul lato opposto l’altopiano di Castelluccio si distende ampio e chiaro, con le sue linee geometriche e i toni caldi dell’erba autunnale. Camminare lungo la cresta del Redentore significa muoversi tra due mondi: da una parte il vuoto verticale del lago, dall’altra la morbidezza dell’altopiano. Ogni passo è un cambio di prospettiva, ogni folata di vento alza uno sbuffo di neve, sposta la luce e ridisegna i profili delle montagne.

Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi

Sotto, il paesaggio resta immobile. Sopra, la luce continua a cambiare. È questo il ritmo dei Sibillini in autunno: essenziale, silenzioso, autentico.

Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi
Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi
Monti Sibillini
Foto: Lorenzo Alesi

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