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AlpFrontTrail, una gallery lunga 860 Km

di - 31/01/2021

AlpFrontTrail: abbiamo voluto dare spazio a un evento che prende spunto da due giovani fotografi professionisti, Harald Wisthaler e Philipp Reiter, in questo caso organizzatori atipici e autori di tutti gli scatti fotografici, che hanno dato vita a un’iniziativa incredibile e davvero unica nel suo genere.

foto: Harald Wisthaler e Philipp Reiter

ALL’ARRIVO della AlpFrontTrail FELICITÀ E TRISTEZZA…

Giunti al traguardo posto ai 2.757 metri del Passo dello Stelvio, la gioia per aver concluso con successo la missione “AlpFrontTrail” è stata grande, anche se allo stesso tempo traspariva un po’ di tristezza per la separazione, sapendo che ciascun atleta sarebbe ripartito dopo poche ore, ognuno con una differente destinazione, per tornare a casa.

PARLANO GLI ORGANIZZATORI della AlpFrontTrail

Philipp Reiter (Bad Reichenhall) e Harald Wisthaler (San Candido)

“Sono stati giorni geniali. Il gruppo ha funzionato molto bene, e durante tutto il percorso i singoli componenti della squadra si sono uniti moltissimo. Abbiamo potuto vivere insieme tante avventure e siamo veramente molto contenti che tutto sia andato così bene.”

Un’intervista fatta di emozioni e immagini

Come vi è venuta in mente un’idea così?

Chiacchierando… Philipp mi raccontava della sua avventura, la Wall run, una corsa a Berlino. E ho pensato: “Sì, bello, però mancano le montagne”, e sapendo dell’anniversario dei 100 anni dell’annessione del Sud Tirolo all’Italia quest’anno, mi è venuto in mente di fare una cosa simile…

Harald: “Siccome non è difficile appassionarmi a qualcosa, mi sono detto: “Andiamo e facciamo”. Poi abbiamo lasciato cadere tutto pensando di non essere all’altezza e di non avere tempo, io sono un fotografo… In seguito ho avuto un ripensamento: con i confini chiusi a causa del Covid e l’anniversario, abbiamo deciso di farlo e di partire!”

Devo dire che, senza collaboratori preziosi come Freddy (funactiv e appassionato per i percorsi), Gabriel (responsabile dell’ATP di San Candido) e anche Nico (marketing di Suunto partner dell’evento), per noi non sarebbe stato fattibile organizzare un evento di queste dimensioni.

Senza dimenticare tutti coloro che non solo ci hanno “sponsorizzato”, ma hanno anche lavorato con un’incredibile passione! Se il responsabile di un brand si prende 10 giorni di ferie per poter venire con te e seguire dal vivo il tuo progetto, cosa vuoi di piú? Puoi solo dire GRAZIE!

Avete coinvolto numerosi enti, dal Comune alla Regione, e soprattutto avete avuto il patrocinio dell’Euregio. È stato complicato?

Beh complicato… le cose complicate sono altre! Euregio mi ha aiutato molto anche nel mettermi in contatto con persone che ci hanno supportato e che sin dall’inizio hanno creduto nel progetto. Credo anche che la presentazione della nostra iniziativa, fatta senza pensare più di tanto allo show, ma cercando di trasmettere la passione per le cose che faccio, li abbia convinti.

Harald e Philipp, siete professionisti di settori analoghi, avevate già lavorato insieme?

Conosco Philipp da quasi 7-8 anni, lui era un atleta e l’ho incontrato durante alcuni shooting. Poi siamo diventati amici e gli ho chiesto di fare da modello per un mio workshop di fotografia. Da quel momento anche lui si è appassionato di fotografia, e cosi l’ho visto crescere nel nostro settore poco alla volta, e questo mi faceva veramente molto piacere. A oggi abbiamo già lavorato insieme per documentare parecchie competizioni, e io l’ho seguito per il suo progetto “Hochtirol”, una traversata con gli sci che ha fatto l’anno scorso.

Harald, tu sei molto legato alla tua terra e sei spesso protagonista di scatti unici. Ami molto l’Alto Adige!

Beh, essere cresciuto in mezzo alle Dolomiti è sicuramente una fortuna! Sin da bambino i miei genitori mi portavano in montagna, oppure andavamo a trovare mio nonno nel suo maso, dove da piccolo ho vissuto avventure incredibili! Poi, crescendo, ho sentito un po’ di più l’esigenza di andare in città, ma il bisogno, la necessità di ritrovare le mie montagne è sempre stata molto forte. Come l’odore del fuoco a legna acceso alla mattina in baita, i tramonti sulle cime delle montagne: queste sono solo alcune particolarità che io amo definire #home, casa! Avere poi la possibilità di vivere veramente tutto questo da più di 10 anni come fotografo e filmer mi permette di unire passione e lavoro, una delle cose più belle che ti possano capitare!

Il vostro lavoro vi permette di essere spesso all’aria aperta, un mix di professionalità e passione.

Sì, hai ragione, se vuoi fare la differenza, devi metterci la passione. Se lo fai solo per motivi di guadagno e basta nelle foto si vede.

Avete incontrato molta differenza tra organizzare uno shooting fotografico e l’AlpFrontTrail?

Non è stato facile. Mentre scattavamo, pensavamo già a come sarebbe stata la mostra e al tipo di scatto di cui avremmo avuto bisogno. Solo che non si potevano organizzare shooting veri e propri, perché le tappe erano lunghe e non potevamo fermarci per troppo tempo. È stato tutto in stile “1 try – 1 shot”, quasi come in gara…

Inoltre, considera che non avevo unicamente il compito di scattare le fotografie e basta, dovevo anche organizzare tutto il resto. Philipp si occupava insieme a Freddy del percorso. Poi dovevamo allestire tutta la parte di riprese televisive con la Zdf e la Rai, organizzare gli spostamenti e ritrovarci insieme agli atleti. Non ho dubbi, la prossima volta assumerò un assistente…

Come ti ho spiegato, in testa avevo già la mostra fotografica, sebbene non sempre sia riuscito a realizzare veramente ciò che avrei voluto; anche la neve ha creato qualche problema logistico.

E poi, siccome il meteo non è stato sempre dalla nostra parte, con una luce diversa, gli scatti sarebbero sicuramente stati migliori, oppure in giornate di sole.

Penso però che anche questo faccia parte di un progetto di questa portata e che pure 100 anni fa, in guerra, il tempo era com’era…

Con questo non ti voglio dire che avrei sempre voluto sole e cielo blu, ma una visibilità migliore anche per riprendere un po’ di più le valli dall’alto non mi sarebbe dispiaciuta!

Si tratta di un evento unico o avete già in mente di replicare l’anno prossimo?

Per me è stato chiaro sin dall’inizio, sarebbe stato un evento unico: il 10 ottobre è stato l’anniversario dei 100 anni di annessione. Però anche per me pensare a un appuntamento sportivo che non avrebbe avuto un seguito e finiva lì non andava bene, per questo è nata la mostra che aprirà l’anno prossimo, a inizio maggio, e sarà itinerante per tutto il 2021. Oltre alla mostra ci sono altre idee che stiamo valutando, però si può già dire che il percorso in futuro sarà accessibile a tutti.

LA MOSTRA FOTOGRAFICA

Il progetto AlpFrontTrail, patrocinato dall’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino presieduto dal Presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, si concluderà nel 2021.

In luoghi pubblici a San Candido, Riva del Garda e nei tre capoluoghi dell’Euregio – Bolzano, Trento e Innsbruck – saranno esposte in una mostra fotografica le immagini più belle di tutto l’evento.

Saranno inoltre trasmessi lunghi reportage dalle reti televisive ZDF e RAI Alto Adige.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”