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Amsterdam, e se Rachik facesse il colpo?

di - 15/10/2016

Due maratone separate da un oceano, questo il programma proposto dallo Iaaf Road Label che domenica mattina proporrà la TCS Amsterdam Marathon, gara dal percorso velocissimo dove gli organizzatori si attendono grandi prestazioni cronometriche vista la gamma di nomi partecipanti. Il primo è il vincitore delle due ultime edizioni, Bernard Kipyego che torna nella capitale olandese per eguagliare il connazionale Wilson Chebet, autore di un tris consecutivo fra il 2011 e il 2013, ma soprattutto per strappargli il primato di 2h05’36”. Riuscirci significherebbe mettere anche un’ipoteca sulla convocazione per a maratona mondiale di Londra 2017. Quest’anno il kenyano è stato secondo a Tokyo in 2h07’33” e si troverà di fronte proprio il detentore del primato, quel Chebet che viene chiamato proprio “Mr.Amsterdam” per i suoi risultati. Terzo incomodo è un altro kenyano, Sammy Kitwara al suo debutto ad Amsterdam e che quest’anno è stato sesto a Boston e nel 2015 secondo a Chicago e che ha posto come suo obiettivo il personale di 2h04’28” siglato sempre a Chicago nel 2014. La pattuglia etiope contrappone Mule Wasihun, 2h05’44” in gennaio a Dubai, e Abere Kuma, ben conosciuto in Olanda per la vittoria del 2015 a Rotterdam in 2h06’47”.

Kipyego già due volte vincitore ad Amsterdam (foto organizzatori) Kipyego già due volte vincitore ad Amsterdam (foto organizzatori)

Ad Amsterdam sarà al via anche un italiano di grido, quel Yassine Rachik protagonista assoluto fino ai 21,097 km e che in terra olandese, dopo ottime uscite nelle ultime settimane sia sui 10 km che sulla mezza, ha in programma 30 km per verificare la sua crescita sulla resistenza e studiare un percorso ideale per l’ottenimento di grandi tempi. Un semplice test? L’azzurro si dice possibilista sul fatto di tirare avanti se la corsa e soprattutto le sue condizioni fisiche lo permetteranno, staremo a vedere.

In campo femminile ci si attende una grande battaglia fra la kenyana Priscah Jeptoo e le etiopi Meselech Melkamu e Meseret Hailu. La prima cerca il rilancio dopo due brutte stagioni seguite alla frattura a una gamba. La Hailu è detentrice del primato della gara in 2h21’09” nel 2012 e quest’anno ha corso in 2h26’26” ad Amburgo. La Melkamu dal suo canto ha vinto in 2h21’54” nella stessa gara tedesca.

Spostiamoci dall’altra parte dell’Atlantico per la Scotiabank Toronto Waterfront Marathon, anche questa prova Gold nella quale tornano i campioni uscenti, il kenyano Isshimael Chemtan e l’etiope Shure Demise. Chemtan lo abbiamo visto in aprile a Milano correre in 2h08’20” e sulle strade canadesi ritrova il connazionale Gilbert Kirwa, battuto lo scorso anno al termine di una volata mozzafiato. L’etiope Seboka Dibaba funge da terzo incomodo, in forza del suo PB di 2h06’17” risalente a Dubai 2012. Da seguire anche tre debuttanti di alta qualità, come l’eritreo Abraham Habte, il marocchino Aziz Lahbabi (conosciuto da noi per la vittoria nel 2014 alla RomaOstia in 59’25”) e il kenyano Nicholas Rotich, tutti ottimi specialisti dei 21,097 km. Il Canada si affida a Eric Gillis, che contro ogni previsione è entrato nella Top 10 olimpica di Rio.

La volata mozzafiato di Toronto 2015 (foto organizzatori) La volata mozzafiato di Toronto 2015 (foto organizzatori)

Shure Demise stupì tutti lo scorso anno aggiudicandosi la gara a soli 19 anni. La detentrice del trofeo è la front-woman di un’autentica armata etiope composta da Fatuma Sado, seconda lo scorso anno, Tadelech Bekele, 2h23’43” a Dubai nel 2015 e Ashere Bekele. Da parte kenyana sarà presente Rebecca Chesir, seconda a Ottawa nel 2015.