Ieri, venerdì 6 gennaio, Andrea Lanfri è partito per l’Argentina, pronto a conquistare l’Aconcagua che, con i suoi 6961 metri, è la montagna più alta del sud America. Questa è la quarta tappa del progetto “Seven Summits” che l’ha visto raggiungere il Monte Bianco nell’estate 2020 e poi, nel corso del 2022, prima la vetta dell’Everest e poi quella del Kilimanjaro. Se l’impresa dovesse riuscirgli, Andrea sarebbe il primo pluri-amputato a completare la salita di tutte le cime più alte di ogni continente.
Spedizione in solitaria
Questa volta Andrea ha deciso di andare da solo. “Dopo l’Everest ho sentito più volte dire che nelle mie avventure cerco sempre delle scorciatoie, che per raggiungere la cima ho pagato una guida. Tutte cose non vere. Ogni mia salita l’ho sempre pianificata allenandomi, leggendo e studiando.
Non ho mai cercato il pacchetto pronto. Ci tengo anche a precisare che Luca Montanari, il mio compagno di cordata sull’Everest, non è venuto come guida, ma come amico e compagno di cordata. Io non l’ho pagato per accompagnarmi in spedizione. Siamo un team e abbiamo fatto squadra per raggiungere un obiettivo comune, e spero di avere in futuro altre occasioni per poterci legare insieme, per vivere esperienze intense come lo è stato l’Everest”, ha spiegato Lanfri.
La spedizione
Per questa nuova avventura, Andrea si è concesso tre settimane, dal 6 al 26 gennaio. Il campo base si trova a Plaza de Mulas e, una volta raggiunto, l’atleta paralimpico affronterà la salita seguendo la Ruta Normal de Los Pioneros, il percorso più conosciuto e battuto per raggiungere la vetta della montagna più alta del sud America. Un itinerario aperto nel gennaio 1897 da parte di Matthias Zurbriggen, primo salitore dell’Aconcagua.
Una volta raggiunto le pendici della montagna, Andrea dovrà acclimatarsi per abituare il corpo alla quota per poi tentare la vetta. “Saranno 6961 metri di goduria: io, lo zaino, la tenda e la montagna!”