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Andrea Rosati e il suo poker di titoli Mondiali

di - 06/07/2015

Il mondiale IFCA di Reggio Calabria Junior, Youth e Master è appena terminato è ha decretato i suoi vincitori, CLICCA QUI. Andrea Rosati (RRD, Neil Pryde) vince la classifica Master e si laurea Campione del Mondo Slalom IFCA 2015, per la quarta volta consecutiva (Lago di Garda nel 2012, Turchia ad Alacati nel 2013 e in Spagna a Roses nel 2014)! Dietro di lui un sempre in forma Marco Begalli (Starboard, Severne) autore anche lui di un’ottima gara, primo dei Grand Master.
Abbiamo raggiunto Andrea per fargli qualche domanda e da gran professionista ci ha risposto immediatamente, ne è venuta fuori un’intervista davvero molto interessante. Buona lettura.

Prove di partenza

Andrea, come è andata a Reggio Calabria? Che condizioni avete avuto?
Un saluto a tutti. È andata alla grande direi, meglio di così! Abbiamo avuto le classiche condizioni dello stretto con vento dai 10 ai 18 nodi e mare molto choppato. Inoltre sono stati fatti dei percorsi molto diversi tra loro in modo tale da dare vantaggi o svantaggi un po’ a tutti i concorrenti, quindi diciamo un campionato completo in tutti i sensi.

Un giudizio sulla gara, sullo spot e sull’organizzazione?
Organizzare una gara è molto difficile e se poi ci metti la profondità del fondale e una corrente di 5-7 nodi ecco che diventa un impresa quasi impossibile! Come ha detto il grande Davide Gabriellini (Ovo Sodo) dopo il Garda e lo Stretto di Sicilia ci aspetta il campionato alle fosse delle Marianne e poi i fondali peggiori li abbiamo tutti fatti! A parte gli scherzi… Il primo giorno proprio a causa del fondale non si è potuto ancorare il gommone della partenza e così dopo due finali femminili e master e praticamente a metà tabellone generale abbiamo dovuto interrompere tutto. Poi nei giorni successivi si sono dati da fare ed hanno posizionato un campo più ristretto e così il tutto è andato per il verso giusto. Lo spot e l’accoglienza sono stati di tutto rispetto e devo dire che Roberto Raffa e Antonello Scajola hanno veramente fatto l’impossibile per dare a questa manifestazione il giusto tributo. Ultimo e non per questo meno rilevante è il merito che il race director Claudio Alessandrello deve prendersi per essere riuscito a chiudere un campionato nel migliore dei modi.

Primo piano

Quale è stato il tuo avversario più tosto?
Non è stato uno ma entrambi. Come si dice… tra i due litiganti il terzo gode. Sia Marco Begalli che Markus Poltenstein erano velocissimi e sin dall’inizio è stata una lotta serrata a tre. Pensa che già alla prima boa del primo slalom è partita subito la prima protesta dell’evento nei miei confronti (ovviamente dismessa) e alla seconda boa l’altro concorrente una volta giunti a terra si lamentava di un contatto con il boma mentre lo sorpassavo (ovviamente falso). Quindi puoi immaginarti subito il clima di tensione che c’era tra noi. Di sicuro le prime due vittorie mi hanno aiutato notevolmente nel mantenere la calma e la concentrazione.

Che materiale hai utilizzato?
Ho utilizzato quasi sempre il 122 X-Fire V7 tranne due prove che il vento era leggermente aumentato ed ho messo il 114 sempre V7 mentre per le vele ho utilizzato sia la 9,2 che la 8,6 RS Racing EVO7 ovviamente Neil Pryde. Come pinne invece ho usato tutte Zeta 45 e 44 x il 122 e 38 per il 114.

Ancora una volta Campione del Mondo Master, come ti senti?
Sinceramente mi sembra di aver vinto una normalissima gara. Non avevo pressioni. Forse perché giocavo in casa e intorno avevo tutti gli italiani. Magari fra una settimana tornando indietro con i pensieri la vedrò differentemente.

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E con questo sono 4 di fila, sei praticamente imbattibile in questo campionato, hai intenzione di continuare a partecipare o di cercare altre sfide?
Mha sarebbe bello continuare ad oltranza… però so già che il prossimo sarà in Egitto e quindi non penso proprio che riuscirò ad arrivare fin la… quindi dovrò concentrarmi per quello assoluto in Croazia!

Per il PWA invece la situazione è molto più complicata, per quali motivi?
Il PWA è una competizione che solo se partecipi puoi capire quanto sia complesso riuscire ad avanzare un turno. Ci sono almeno 20-25 iscritti che sono al tuo livello e altri 10-15 che sono più veloci. Il resto è pronto ad approfittare di un tuo errore. Basta uno starnuto e ti ritrovi fuori. Il fatto stesso che i top ten facciano partenza anticipata al primo turno è segno di quanto il livello sia alto. Non serve essere al top con i materiali. Devi essere al top con te stesso. Fin ora non abbiamo gareggiato seriamente. Tra Korea e Costa Brava ci sono state solamente 6 prove e non è mai entrato lo scarto. Condizioni orribili. Questo non vuol dire che chi abbia vinto o sia andato bene non lo meritava… anzi lo merita ancor di più!! Ma vedo un campionato nettamente diverso dal punto di vista delle classifiche da Fuerte in poi.

Quali sono i tuoi prossimi programmi?
Un po’ di meritato riposo, è un mese e mezzo che giro per il mondo a fare gare, poi andrò a Grosseto per provare i nuovi X-Fire, stiamo già lavorando alle prossime tavole da Slalom (2017) e il 22 parto per Fuerte.

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Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.