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Azzurri assolti, ma chi li ripaga?

di - 21/03/2016

Prime pagine di quotidiani, siti, telegiornali piene nei mesi scorsi delle notizie riguardanti il rinvio a giudizio per 26 atleti della nazionale italiana di atletica per aver saltato alcuni controlli antidoping. La notizia dell’assoluzione dei primi 8 di questi, fra cui l’ossatura della nazionale di maratona con Daniele Meucci, Ruggero Pertile, Anna Incerti e Andrea Lalli (e con loro Fabrizio Donato, Daniele Greco, Andrew Howe e Silvia Salis) passerà quasi sotto silenzio, relegata in qualche fondo di pagina e ignorata dai media radiotelevisivi. I tempi che stiamo vivendo ci hanno insegnato che sbattere il mostro in prima pagina è semplicissimo,ma nessuno poi alzerà la mano per attere di avere sbagliato, ormai non fa più notizia.

Un aspetto però nessuno lo ha messo in luce: chi ripagherà questi 8 ragazzi per settimane e mesi passati alla berlina, per i tanti commenti negativi piovutigli addosso sui social network, ma soprattutto per il peso psicologico che indubbiamente hanno dovuto sostenere in questo periodo fondamentale della preparazione sulla strada per Rio 2016? La sfida olimpica è la più difficile perché non ha appelli, se non dopo ben 4 anni e tutto deve filare liscio per arrivare allo start nelle migliori condizioni, ma i nostri non sono stati messi certo nella situazione ideale…

Gambe

I risultati di queste prime settimane del 2016 di Daniele Meucci sono un po’ lo specchio di quanto stiamo dicendo: il campione d’Europa di maratona si è presentato per due volte al via della mezza maratona, ultima quella di New York, chiudendo al 9° posto in 1h03’35”, sullo stesso percorso dove tre anni fa aveva stabilito il suo personale in 1h01’06”. Una prestazione la sua discreta, ma nulla più. Il lavoro tecnico è stato fatto, ma quel tarlo che allignava nell’animo non poteva non influire e questo vale anche per gli altri.

Questi ragazzi stanno inseguendo un sogno, per alcuni l’ultimo,ma meritavano di viverlo in maniera molto più serena, d’inseguirlo avendo a disposizione tutte le proprie possibilità, invece questi mesi si sono trasformati in una corsa ad handicap. Ricordiamocene quando arriveranno i giorni fatidici e tutti chiederanno risultati, come sempre avviene quando si scatena la baraonda olimpica…