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Back and Forth – A climbing documentary

di - 21/08/2020

Back and Forth racconta la storia di un’esperienza passata in cui Andrea Zanone, ad un certo punto della sua vita, si è visto sprofondare in un buco nero.

Nel 2017, dopo aver raggiunto l’obiettivo di salire Coup de Grace, la sua prima via di 9A, qualcosa dentro di lui è cambiato: non riusciva più ad esprimersi come in realtà voleva.
È così cominciato un periodo buio, negativo, che è durato più di un anno, un periodo dove rabbia e frustrazione sovrastavano la bellezza e il divertimento che provava nell’ arrampicare.

A volte, in tempi bui, è difficile vedere il bicchiere mezzo pieno ma Andrea si è sempre sforzato di vedere le cose sotto questa luce. Ha sempre amato così tanto arrampicare che non è mai riuscito a prendersi una pausa: viveva con la speranza che questa situazione di negatività potesse finire da un momento all’altro.
Non contava più quanto forte avesse scalato in passato, la paura di continuare a fallire e il pensiero di aver sprecato tanti anni a fare ciò che credeva essere l’unico punto fisso della sua vita, gli avevano creato pressioni e insicurezze che lo rendevano fragile . Era diventato il nemico di sé stesso.

L’apice di questo periodo buio è stato ad aprile 2019, quando durante una normale sessione di boulder in palestra, Andrea si è infortunato gravemente alla spalla destra ed è stato costretto al riposo forzato per circa 3 mesi.
Solo in quel momento ha capito che era andato oltre, che avrebbe dovuto fare un passo indietro se avesse voluto farne due in avanti.

Al suo ritorno dall’infortunio, non aveva aspettative e ha ripreso a scalare con le stesse energie che gli appartenevano. Aveva voglia di mettersi in gioco e man mano che recuperava scopriva di nuovo quello di cui era capace, ma questa volta a piccoli passi. Una riscoperta di sé stessi proprio quando pensava di non aver più nulla da imparare.
Andrea ha capito che anche nei momenti più bui, anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato, anche quando non riesci a vedere la luce in fondo al tunnel non bisogna mai smettere di lottare e di credere in sé stessi.

Ha imparato quanto sia importante ascoltare sé stessi per capire quando è il momento di prendersi una pausa, anche se dentro noi abbiamo quell’irrefrenabile voglia di conquistare i nostri obiettivi.

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.