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Blue Heart; così Patagonia salvaguardia i fiumi

di - 22/03/2018

Blue Heart, la campagna di Patagonia per proteggere gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa dalla costruzione di 3.000 dighe.

Un sito Web, una petizione e un documentario per accrescere la consapevolezzae facilitare l’azione.

Il 16 marzo, Patagonia ha lanciato ufficialmente il sito web Blue Heart e una petizione che esorta le banche internazionali a porre fine agli investimenti nella distruzione degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa, oltre a un’anteprima del documentario Blue Heart.
La campagna multimediale ha lo scopo di proteggere la regione balcanica da oltre 3.000 progetti idroelettrici proposti e intende focalizzare l’attenzione internazionale su un potenziale disastro ambientale. Nella penisola balcanica tra la Slovenia e l’Albania, diversi progetti idroelettrici minacciano di distruggere la ricca e sfaccettata cultura, la storia e l’ecologia della regione conosciuta come il Cuore blu d’Europa.

Gli attivisti locali che vivono lungo questi fiumi si stanno battendo per salvare le loro case, i fiumi e le terre che li delimitano. Nel villaggio di Kruščica, in Bosnia ed Erzegovina, donne attente e molto determinate hanno protestato pacificamente per proteggere i fiumi delle loro comunità e la loro unica fonte di acqua potabile, subendo persino violenze fisiche dalle autorità. Le ONG europee e locali guidate da RiverWatch ed Euronatur si oppongono alla corruzione del governo e agli investimenti esteri che alimentano questa corsa all’oro idroelettrico.

Patagonia ha deciso di unirsi alle comunità locali e alle ONG in Bosnia ed Erzegovina, Albania e Macedonia per fare pressione sugli sviluppatori e sulle banche straniere che stanno investendo oltre 700 milioni di euro per finanziare i progetti di costruzione di dighe – in base a quanto riportato nel report di Bankwatch, pubblicato oggi in tutto il mondo. Un terzo delle dighe e delle derivazioni sorgerebbe all’interno di aree protette sensibili, di cui 118 nei parchi nazionali.
Se questa forte opposizione dovesse fallire, intere comunità verranno costrette ad abbandonare la propria terra e gli ultimi fiumi incontaminati del continente verranno danneggiati irreversibilmente.

Il sito web Blue Heart di Patagonia presenta questa regione minacciata e dimenticata e spiega perché le dighe idroelettriche sono solo una tecnologia inquinante che non appartiene al settore delle energie verdi. Patagonia, insieme alle ONG partner, si rivolge ai cittadini di tutto il mondo chiedendo di firmare una petizione per fermare il finanziamento di queste dighe e proteggere gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa.

Credo che questo luogo incontaminato richieda e meriti protezione”, ha dichiarato Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia. “Alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo hanno adottato questa tecnologia obsoleta e sfruttatrice e stanno finanziando nuove dighe in alcuni degli ultimi posti incontaminati in Europa. Questo non è altro che uno spreco di denaro e una farsa morale. È una battaglia troppo importante da ignorare.

Mentre il movimento per lo smantellamento delle dighe dannose a favore di fonti di energia realmente pulite sta crescendo in tutto il mondo, il numero di progetti proposti nella regione balcanica è raddoppiato dal 2015. Il 91% delle dighe e delle derivazioni proposte – estremamente costose da costruire e mantenere – fornirà pochissima energia. A causa delle loro dimensioni, questi progetti non richiedono una valutazione dell’impatto ambientale.

Firma la petizione e scendi in campo per proteggere gli ultimi fiumi incontaminati d’Europa qui.

Il lungometraggio di Patagonia Blue Heart uscirà ad aprile 2018.

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.