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Borzani, bella impresa a Madeira

di - 28/04/2017

Il World Tour di ultratrail manda in archivio un mese di aprile pieno zeppo di eventi: Qualche giorno fa si è conclusa la Marathon des Sables, la prova a tappe articolata in una settimana di gare nel deserto marocchino dove come spesso succede i padroni di casa hanno dimostrato di avere una marcia in più, soprattutto i fratelli El Morabity con Rachid capace di arrivare alla quinta vittoria nell’ultratrail a tappe più famoso del mondo. Dopo che la prima frazione era andata a suo fratello Mohamed, Rachid ha preso il largo andando a vincere in un tempo totale di 19h15’23” con 22’58” su Mohamed, ma diversamente dallo scorso anno è mancata la tripletta per il ritiro di Abdelkader El Mouaziz, costretto alla resa dalle difficilissime condizioni climatiche quand’era secondo. Il podio è così completato dal britannico Thomas Evans, terzo a 35’10”. Bel 12° posto per il primo italiano, Antonio Alongi in 23h35’01”,ma in chiave italiana bisogna anche ricordare la vittoria nella categoria VH3 dell’intramontabile Marco Olmo, 49° assoluto in 28h22’09”. Undicesima assoluta la svedese Elizabet Barnes, prima fra le donne per la seconda volta. 23h16’12” il suo tempo finale con 20’28” sull’ex iridata francese Nathalie Mauclair, autrice di un tentativo di recupero nell’ultima tappa. Terza posizione per la brasiliana Fernanda Maciel a 1h28’47”.

Appuntamento di prestigio in Portogallo, o per meglio dire all’isola atlantica di Madeira per la Madeira Island UT sempre frequentata da molti big del settore. La gara lusitana come spesso avviene ha avuto una folta partecipazione italiana ed è stata impreziosita dal terzo posto finale di Lisa Borzani, che ha chiuso a 1h48’23” dalla vincitrice, la svizzera Andrea Huser considerata una delle grandi favorite dei Mondiali di giugno a Badia Prataglia. Seconda la britannica Beth Pascall, a 41’02”. La gara maschile ha chiuso la grande prestazione del numero 2 del ranking mondiale, il francese François D’Haene che in 13h05’44” ha stabilito il nuovo record della manifestazione, precedendo di 22’17” lo spagnolo Pau Capell e di 36’32” il connazionale Xavier Theverard, quarto il vincitore del World Tour 2016, il lituano Gediminas Grinius a 1h01’07”. Due presenze italiane nei primi 10, il 6° posto di Daniel Jung in 14h16’17” e l’8° di Giulio Ornati in 14h27’46”.

La partenza della gara lusitana (foto organizzatori)

Prima volta in assoluto per la Spagna con l’ingresso nel circuito del Penyagolosa Trail che ha avuto gli iberici protagonisti, ma beffati nella gara maschile dall’americano Timothy Olson uscito vincitore da una gara nella quale gli spagnoli hanno rischiato di rimanere fuori dal podio, se non fossero stati costretti al ritiro il norvegese Didrik Hermansen che a metà gara era al comando e purtroppo anche il nostro Fulvio Dapit, terzo al passaggio. L’americano ha visto così spianata la strada verso la vittoria in 12h23’58” davanti agli iberici Yeray Duran Lopez a 21’36” e Remi Queral Ibanez a 28’53”. Podio tutto iberico al femminile con vittoria per Gemma Arenas Alcazar in 15h01’19” con 2’23” su Maria Mercedes Pila Viracocha e 52’24” su Leire Martinez Herrera.

Timothy Olson in gara in Spoagna (foto FB)