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Brooks Catamount: il Test

di - 24/05/2021

Brooks Catamount, la fuoriserie da trail running di Brooks

Brooks Catamount è la scarpa da trail running di punta del marchio Brooks, per correre veloci sui sentieri e soprattuto lontano; reattiva, leggera e… carattere da vendere!

Test di Piero Cassius

DESIGN

Brooks Catamount è la prima scarpa che incorpora la nuova tecnologia dell’intersuola FLASH DNA di Brooks, realizzata con una mescola a base di azoto che favorisce la formazione di milioni di bolle microscopiche che creano un supporto strutturato. Questa particolare costruzione permette di restituire naturalmente energia senza aggiungere peso extra. Sul logo Brooks e sulla suola troviamo un disegno minimale che rappresenta l’altimetria della Western States 100, probabilmente la più celebre ultramaratona di montagna al mondo con i suoi 161 km di lunghezza e ben 5.500 metri di dislivello. La Brooks Catamount è quindi una scarpa pensata per la Western States 100, e gare simili a questa, competizioni lunghe, estenuanti, a tratti tecniche, ultramaratone di montagna. Sicuramente Brooks, con questo modello, ha cercato di creare una calzatura innovativa, diversa dalle sue proposte da trail di punta: le popolari Cascadia e Caldera.

FINITURE

Molto ben rifinita, con tanta tecnologia volta a renderla diversa da tutte le altre scarpe. Il colore nero in abbinamento con il giallo fluo è molto piacevole esteticamente e attrae subito l’attenzione.

CHIUSURA

La linguetta a soffietto avvolge bene il piede, la calzata è comoda senza essere troppo stretta nella punta. La linguetta è sottile, e aiuta a conservare il piede saldamente in posizione, mentre tiene fuori i detriti. L’allacciatura è facile da regolare, i lacci sono morbidi e leggeri. Sulla parte superiore, un colletto imbottito sostiene adeguatamente la caviglia.

IMPATTO INIZIALE

Appena indossata, si capisce di avere ai piedi una scarpa leggera, reattiva e veloce, che rimane aderente al suolo, e durante la corsa si sente bene la spinta. Calzare le Catamount per la prima volta è piacevole: la tomaia è morbida, ben sagomata ed elastica, con la linguetta ben raccordata tramite un sistema “a calza”, mentre i lacci tradizionali fasciano efficacemente il collo del piede. Il fit è fedele alla taglia, ed è permessa una buona mobilità delle dita. La Catamount invoglia a correre veloce, e in salita è molto reattiva.
COMFORT: il tallone si adatta perfettamente e rimane piuttosto bloccato, grazie ai lacci che avvolgono bene il piede, mantenendo un ottimo comfort. La punta non è particolarmente ampia, né troppo stretta: il toe box è sufficientemente spazioso per contenere il piede un po’ più gonfio dopo diverse ore di utilizzo. Del resto, è quello che inevitabilmente ci capiterebbe se partecipassimo a una 100 miglia!

TRASPIRABILITÀ

La trama a rete della tomaia, molto resistente e leggera, consente un’ottima traspirabilità e un drenaggio molto rapido dell’acqua.

GRIP della Brooks Catamount

La scolpitura della Catamount, con un buon numero di tasselli, è poco pronunciata, e predilige terreni relativamente facili, piuttosto che il grip in condizioni estreme. Sicuramente su fondi ripidi, con ghiaia e sassolini, non è la scarpa con più tenuta che ho provato, soprattutto in discesa.

PROTEZIONE

Brooks ha aggiunto anche un tocco di struttura alla punta, con un rivestimento più rigido. Tale rigidità extra protegge bene le dita dalle radici o dalle rocce del sentiero, ma se, come me, avete un problema all’unghia, potrebbe arrecare un po’ di fastidio.

Brooks Catamount, la fuoriserie da trail running di Brooks
Brooks Catamount, la fuoriserie da trail running di Brooks

STABILITÀ

Un pregio è la leggerezza, visto che Brooks dichiara un peso di soli 263 g, mentre il contenimento del piede è piuttosto “light”, e mostra qualche limite in caso di appoggi difficili o con forti pendenze laterali. Discese veloci, traversi tecnici, salti tra le rocce o simili non sono il pane quotidiano di queste scarpe. La caviglia è comunque tenuta bene in sede da una conchiglia interna e da un buon contrafforte tallonare.

CAPACITÀ DI AMMORTIZZAZIONE

L’intersuola DNA FLASH con aggiunta di azoto risulta leggera ed estremamente reattiva. La scarpa invoglia alla corsa veloce, anche grazie al drop contenuto di 6 mm, tuttavia non tradisce la vocazione per le lunghe distanze, perfetta per i trail dai 20 ai 60 km corribili.
A conferma di questo, occorre sottolineare la buona protezione che offre il rockplate presente nell’intersuola, che permette un’adeguata schermatura da sassi e radici.
La suola esterna “TrailTack” ha una mescola abbastanza morbida che infonde una buona sicurezza anche sulle superfici umide.

La nuova Brooks Catamount è CONSIGLIATA PER…

Se volete una scarpa versatile e reattiva, mentre correte per le strade di città, sui sentieri e mentre affrontate terreni tecnici, la Catamount offre la protezione, il comfort e le prestazioni di cui avete bisogno. Ama i ritmi veloci ed è sicuramente adatta a percorsi di grado tecnico moderato, dove è importante avere appoggi buoni e sicuri, mantenere una buona meccanica di corsa e proteggere il piede da sassi e asperità.
Brooks Catamount è una scarpa da trail running leggera e adatta per macinare chilometri a una discreta velocità. Mi ha particolarmente stupido in salita, leggera e con un ottimo grip su terra e terreno misto, sicuramente la userei pure nelle gare di Vertical.

Peso: 285 g (EU42,5, uomo)
drop: 6 mm

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QR code della Brooks Catamount corretto!

N.B. Per un errore in fase d’impaginazione, sul #2 di 4running è comparso un QR code errato. Qui di seguito quello corretto.

Ci scusiamo per l’inconveniente!

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”