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Brooks Glycerin 22, il test

di - 09/03/2025

Brooks Glycerin 22
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Brooks Glycerin 22, dotata della nuova tecnologia DNA Tuned con cui è stata sviluppata l’intersuola, è la miglior Glycerin di sempre. Fino ad ora è stata la classica scarpa da running che ha messo tutti d’accordo. Comoda quanto basta, ammortizzata a sufficienza per farci anche una maratona a ritmo non troppo sostenuto e una buona reattività, ma la 22 che ho testato è davvero tanta roba in più a conferma che il DNA Tuned fa davvero la differenza!

Drop: 10 mm
Stack Height: 38/28 mm
Peso: 295 grammi

Design

Grande cura del minimo dettaglio, con tomaia lavorata e particolari di rinforzo che ne impreziosiscono il design. L’intersuola in DNA Tuned con fori laterali e materiale traslucido a vista la rendono davvero unica. Ogni componente è stato attentamente scelto per garantire non solo prestazioni elevate, ma anche un look accattivante.

Brooks Glycerin 22

Chiusura e Alloggiamento

Il sistema di chiusura è solido e molto confortevole, garantendo un’ottima calzata e adattabilità al piede. Ottimo controllo del contrafforte tallonare senza particolari punti di pressione del piede e del tendine. I lacci serrano molto bene e non è necessario il doppio nodo. Ho molto apprezzato la linguetta che, grazie alla sua imbottitura leggera, permette un perfetto serraggio senza dare fastidio al dorso del piede. Inoltre, l’interno della scarpa è progettato per ridurre al minimo l’attrito, prevenendo vesciche e irritazioni anche durante le corse più lunghe.

Brooks Glycerin 22

Comfort

Il comfort è uno dei punti forti di queste scarpe, anche se non dovete assolutamente pensare a un tipo di calzata particolarmente morbido e poco sostenuto. La tomaia è morbida, questo è certo, e il grado di ammortizzazione decisamente elevato, riducendo al minimo l’impatto sul piede e rendendo le uscite di corsa sicuramente piacevoli. Per il test ho alternato uscite da 8-10 chilometri con altre di 15-18 e il piede non ha mai patito.

Traspirabilità

La tomaia in mesh traspirante assicura che il piede rimanga fresco e asciutto anche durante le corse più lunghe. La ventilazione è ottima, evitando surriscaldamenti, anche se ho testato la scarpa in inverno, quindi con temperature assolutamente in linea con la stagione. La scarpa mantiene sempre una buona ventilazione, limitando umidità e sudore.

Trazione

Su asfalto asciutto nessun problema, mentre l’ho trovata poco efficace sul bagnato. Problema risolto pensando alla Glycerin come un modello di scarpa da non usare nella rotazione nelle giornate di brutto tempo. La suola offre comunque un buon grip su superfici asciutte, per una corsa sicura e stabile.

Stabilità

Mi ha decisamente convinto. La quantità di foam sotto al piede non è assolutamente esagerata, mantenendo quelle che sono le caratteristiche delle versioni precedenti con intersuole differenti dal DNA Tuned, con una buona scampanatura che assicura stabilità agli appoggi. La scarpa offre un equilibrio perfetto tra ammortizzazione e supporto, consentendo una corsa fluida e sicura anche su terreni irregolari. La costruzione robusta del tallone mantiene il piede ben posizionato durante tutta la falcata.

Protezione

La nuova Glycerin e soprattutto le caratteristiche fisiche del DNA Tuned foam assicurano buona protezione e, a mio avviso, anche un buon supporto. Nonostante la protezione sia superiore rispetto ad altri modelli, rimane comunque leggera e non intrusiva. Questo rende la scarpa ideale per chi cerca un compromesso tra protezione e leggerezza.

Brooks Glycerin 22 è consigliata per

Runner di lunghe distanze: Grazie al comfort superiore e all’ammortizzazione generosa, sono ideali per le maratone e le mezze maratone. Ideale per runner che cercano una calzatura confortevole che mantenga comunque un buon carattere se si decide di spingere sull’acceleratore. La combinazione di comfort e prestazioni rende queste scarpe adatte a chiunque voglia migliorare le proprie performance senza sacrificare il benessere dei piedi.

Daniele Milano: spirito di montagna, anima sportiva. Nato in Valle d’Aosta circa cinquant’anni fa, Daniele cresce immerso nella natura e nello sport. Prima lo sci alpino, poi l’atletica leggera: il movimento è da sempre il suo linguaggio. Negli anni ’90, la svolta. Lo snowboard lo conquista completamente — non solo come rider, ma come narratore del mondo snow. Coordina Snowboarder Magazine, collabora con testate specializzate e guida la direzione di Onboard Magazine. Dal 2003 è anche una presenza fissa nell’evoluzione dell’Indianprk snowpark di Breuil-Cervinia. Tra penna, neve e sentieri. Maestro di snowboard e telemark, dal 2015 è il cuore editoriale di 4running magazine, dove racconta il trail, l’anima del running, il gesto sportivo come espressione di equilibrio. Correre è il suo modo di essere. Dai campi di atletica vicino casa ai boschi della Valle, per poi trasferirsi a Milano. Oggi vive tra città e montagna, ma è sempre fedele al suo credo: “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri.”