La freschezza della gioventù, in gara e nei progetti legati alla competizione, ma anche un libro dei ricordi pieno di aneddoti e storie. E’ l’85esima Cinque Mulini, tappa del circuito mondiale IAAF di corsa campestre a San Vittore Olona (MI), prevista per domenica 22 gennaio e presentata nella sede della Banca Popolare di Milano, nel cuore del capoluogo lombardo. Subito i nomi dei protagonisti della Cinque Mulini-Trofeo Unet, a partire dalla gara internazionale maschile: da un lato tanta Africa con il campione mondiale under 20 dei 5000 metri, l’etiope Solomon Barega, quindi il marocchino Soufiane El Bakkali, quarto alle Olimpiadi di Rio nei 3000 siepi, e l’ugandese Fred Musobo, ex iridato di corsa in montagna. Dall’altro la giovane Italia: in primis Yeman Crippa (Fiamme Oro) con gli altri campioni europei under 23 a squadre Lorenzo e Samuele Dini (Fiamme Gialle) e Italo Quazzola (Atl. Casone Noceto), ma da seguire anche Eyob Ghebrehiwet Faniel (Venicemarathon Club), secondo degli italiani al Campaccio alle spalle di Crippa, passando poi per Giuseppe Gerratana (Aeronautica) e l’argento continentale under 20 Yohanes Chiappinelli (Carabinieri), per chiudere con i campioni della corsa in montagna Bernard e Martin Dematteis (Corrintime) e Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe).
Tra le donne la pattuglia africana è rappresentata dall’Etiopia con due campionesse mondiali under 20 come Kalkidan Fentie (5000 metri) e Beyenu Degefa (3000) senza dimenticare la seconda classificata dell’edizione 2016 Alemitu Amara Hawi e la portacolori del Bahrein, Bontu Edao Rebitu. In chiave azzurra spiccano i nomi di Valeria Roffino (Fiamme Azzurre), Sara Brogiato (Aeronautica), Barbara Bressi (Self Atl. Montanari & Gruzza), Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini Excelsior), Martina Merlo (Aeronautica), Eleonora Curtabbi (Cus Torino) e di una mezzofondista azzurra dall’illustre passato: è la piemontese Elena Romagnolo (Esercito), che non corre un cross dalla Coppa dei Campioni 2015 e che lo scorso anno è diventata mamma di Carlotta. L’azzurra, due volte finalista olimpica su pista, è stata gradita ospite della presentazione: “Mi piacerebbe riuscire a correre bene contro atlete più giovani di me. Il cross è comunque solo una tappa di avvicinamento alla stagione su strada su cui sarà incentrato il mio 2017”.
A proposito di gioventù, come ha sottolineato il presidente dell’Us San Vittore Olona, Giuseppe Gallo Stampino, “il progetto Cinque Mulini è fatto di giovani”. In quest’ottica va letto il legame della manifestazione con l’Associazione Bianca Garavaglia (che sostiene la ricerca per i tumori pediatrici e infantili) e il Centro Tumori di Milano: domenica nella gara allievi correrà Andrea Vidotto (Team-A Lombardia), atleta presente alla presentazione con il sorriso e tanta voglia di gareggiare, che ha superato un tumore e ha seguito con coraggio il Progetto Sport portato avanti dall’Istituto Nazionale dei Tumori.
Parlando di amarcord, in platea sedeva Francesco Panetta, terzo classificato nell’edizione 1987 opposto a “mostri sacri” come Kipkoech, Ngugi e un Said Aouita all’arrembaggio (fallito) del cross di San Vittore. “Quella fu una gara durissima. Io sono un romantico, il fascino della Cinque Mulini all’epoca era anche il suo essere la rivincita del Cross delle Nazioni. Questa gara è un’eccellenza del nostro sport e andrebbe sfruttata tutto l’anno, non solo in inverno”, ha ricordato l’iridato dei 3000 siepi, raccontando anche la delusione per il ritiro nella prima esperienza a San Vittore Olona (dovuto ai postumi di una scivolata in hotel avvenuta la sera prima) e rivelando pure d’essere in procinto di scrivere un libro.
Al vernissage erano presenti tra gli altri anche il presidente del Comitato Regionale FIDAL Lombardia Gianni Mauri, il vicesindaco di San Vittore Olona, Marco Zerboni, e l’ex ct della Nazionale femminile di pallavolo Marco Mencarelli. “Convocato” dall’appassionato sponsor Unet del presidente Giuseppe Pirola, Mencarelli ha parlato dei suoi trascorsi da velocista e da allenatore di mezzofondo sostenendo come “l’atletica debba assumere il ruolo di guida in ambito sportivo e culturale”.
Cesare Rizzi (Fidal Lombardia)