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Climbing Earth’s History: Erikka e il Grand Canyon

di - 06/03/2023

erikka olsen grand canyon

Da 4Outdoor Magazine #3 del 2022 l’intervista di Elena Casolaro ad Erikka Olsen

Erikka Olsen, vincitrice del concorso Reach Your Peak di Mammut nel 2022, è una paleontologa che lavora nel Parco Nazionale del Grand Canyon. E’ una grande appassionata di natura, di arrampicata e di storie: tutti i presupposti per una chiacchierata molto interessante. 

Mi risponde al telefono mentre è in macchina, sta andando a scalare: per lei sono le nove di mattina, mentre qui in Italia è già quasi buio. 

 

Ciao Erikka, perché hai deciso di diventare una paleontologa e di lavorare nel Grand Canyon?

Ho sempre amato la natura e lo stare all’aria aperta, per questo mi sono interessata alla geologia e alla paleontologia. Volevo un lavoro che mi permettesse di viaggiare e di scoprire qualcosa in più sul mondo. Sono una persona curiosa, ed è bello esprimere questa curiosità attraverso il mio lavoro, che è anche la mia passione.

Ho scelto la paleontologia in particolare perché è un modo per ricostruire la storia del passato della Terra usando la scienza. 

Mi piace l’idea di raccontare questa storia e di comunicare qualcosa che può essere utile anche nel presente: la conoscenza di quello che è accaduto prima di noi e dei cambiamenti che ha attraversato la Terra ci permettono di spiegare molti fenomeni attuali, come il cambiamento climatico. 

Il Grand Canyon è un luogo speciale per la paleontologia: grazie all’azione del fiume Colorado che ha eroso le rocce strato dopo strato sono stati portati alla luce quasi due miliardi di anni di storia della Terra. 

Questa zona in passato era molto ricca di vita, per questo lo studio degli organismi che si sono conservati fossili può fornire molte informazioni importanti. Sono molto fortunata ad avere l’opportunità di lavorare in un luogo così unico dal punto di vista paleontologico. 

©Eric Bissell – Courtesy Mammut

Come hai iniziato ad arrampicare e in che modo questo sport è connesso al tuo lavoro di paleontologa?

Ho iniziato ad arrampicare circa nello stesso momento in cui ho iniziato a studiare geologia. Ero a lavorare per l’estate in Colorado e un’amica mi portò con sé a scalare. Non l’avevo mai fatto, sono rimasta subito entusiasta dei movimenti e dell’ambiente. 

Un fatto divertente: la prima volta che sono stata ad arrampicare all’aperto, a Shelf Road, sempre in Colorado, eravamo in una falesia di calcare. Questa roccia si è formata quando il Colorado era coperto da un mare caldo e poco profondo, per questo ha dei piccoli fossili all’interno. 

Mentre arrampicavo, la principale attrazione erano i gusci di conchiglie fossili, e mi distraevo a guardarli a bocca aperta: era come scalare in un antico mare. 

 

Quando hai vinto il concorso Reach Your Peak, potevi scegliere di scalare la tua montagna del cuore con il supporto di Mammut. Perché hai scelto il Monte Hayden?

 

E’ una cima molto cool! E’ un pinnacolo di arenaria e si trova nel bel mezzo del Grand Canyon, in un posto abbastanza remoto: devi camminare giù, poi risalire su, poi ancora giù e su. Non ci sono molte persone, l’avvicinamento è avventuroso e ci si deve districare tra i cespugli per raggiungere l’attacco della via. 

Arrampicare sul Monte Hayden mi ha dato una bella prospettiva sul luogo in cui vivo e lavoro, un punto di vista che non avevo mai avuto. Scalare questa cima è un modo unico di guardare il Grand Canyon, si è soli in mezzo a un mare di roccia e le pareti rosse del canyon sembrano quasi parlare. 

erikka olsen grand canyon
©Eric Bissell – Courtesy Mammut

“Earth to Erikka” è il titolo del documentario girato dalla crew di Mammut sulla tua ascesa al Monte Hayden. Quando la Terra ti parla, cosa dice?

Quando ho pensato a questo nome avevo appena iniziato a studiare geologia, tutto quello che volevo era essere circondata dalla natura. Era come se tutti gli aspetti della mia vita fossero collegati con la Terra e sentivo una grande voglia di raccontare la sua storia. 

Diedi lo stesso nome, Earth to Erikka, al mio account su Instagram, dove iniziai a fare divulgazione sulla geologia del Grand Canyon e sul mio lavoro. 

Credo che questo fosse il mio modo per rispondere alla chiamata della Terra e per comunicare agli altri la mia passione. 

Come è stato essere ripresa mentre arrampicavi?

E’ stato strano, non mi era mai successo prima. Mi è piaciuto sentirmi “dietro le quinte”, prima quando guardavo i video di arrampicata non mi rendevo veramente conto di tutto quello che c’è dietro e di cosa succede veramente. 

E’ divertente avere tutte queste persone intorno in parete e con cui parlare, ma mentre arrampicavo ero molto concentrata sui movimenti e non mi preoccupavo di chi registrava. I ragazzi della troupe sono stati molto bravi a non farsi notare troppo. 

 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Per quanto riguarda l’arrampicata, vorrei esplorare ancora di più il Grand Canyon: è un posto unico e ne sono veramente innamorata. E’ impossibile non essere ispirati dalle infinite possibilità che questo luogo e la sua arenaria offrono per l’arrampicata. 

Appena finirà l’estate mi avventurerò giù nel Canyon, vorrei ripetere più vie possibili insieme alla mia amica Hannah. Anche a lei piace molto il posto, quindi siamo la coppia perfetta! 

Per quanto riguarda la paleontologia, mi piacerebbe provare a scoprire sempre nuove cose e nuovi fossili per raccontare la storia della Terra sempre meglio.

©Eric Bissell – Courtesy Mammut

Livornese di nascita ma montanara d’adozione, studia Geologia e sogna di fare la scrittrice. Adora raccontare storie e qualsiasi tipo di avventura, inoltre non sa stare ferma: è facile trovarla su qualche treno diretto verso le Alpi con uno zaino fuori misura da cui penzolano scarpette o piccozze (a seconda della stagione).