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Come nasce un infortunio?

di - 19/12/2022

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L’infortunio è sempre frutto di un sovraccarico funzionale. La causa sono molti eventi che si sommano tra loro e che spesso non vengono presi in considerazione nella loro totalità. Cerchiamo di evidenziarne gli elementi più significativi insieme a Mahanidhi Giovanni Amantea.

 

C’è sovraccarico e sovraccarico 

I sovraccarichi possono essere assoluti se sono caratterizzati da un’oggettiva eccessiva intensità di allenamento, o di prestazione, quindi non dipendono da altri fattori se non dal cattivo dimensionamento del lavoro svolto. Sono facilmente evitabili con un’attenta formulazione della tabella di allenamento e una disciplina nell’applicazione delle sedute e della prestazione previste.

Chiamiamo sovraccarichi relativi quelli causati da eccessiva intensità di allenamento o prestazione, causate da fattori biomeccanici come scarpe errate, disarmonie posturali, tecnica di corsa inadatta. In questi casi, le corrette intensità di allenamento sono alterate da sbagliate applicazioni delle forze in gioco. È molto importante scegliere le calzature con il supporto di uno specialista, far verificare da un terapista sportivo i propri equilibri posturali e prendere qualche lezione di tecnica di corsa individuale.

 

Infortunio: cosa fare prima per evitarlo

Un fattore determinante nella formazione degli infortuni è il mancato o errato riscaldamento prima dell’attività fisica. Questo momento è molto importante perché si possono preparare i muscoli vascolarizzandoli e predisponendo il sistema neuromotorio rendendolo più reattivo a coordinare un movimento diverso rispetto a quelli quotidiani.

 

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Il recupero 

Il mancato recupero tra una seduta e l’altra può consentire l’accumulo di tossine che rendono la muscolatura meno prestante e reattiva, e può generare un sovraccarico metabolico che può impedire al corpo il corretto utilizzo delle risorse biochimiche.

Il recupero può essere attivo, con degli esercizi di stretching defaticanti al termine della seduta di allenamento, o passivo, cercando di rispettare i tempi fisiologici di riposo tra una seduta e l’altra, e chiedendo aiuto a un massoterapista qualora non fosse sufficiente quanto descritto prima.

 

Fattori contingenti dell’infortunio

Esistono poi dei fattori contingenti che spesso non vengono presi in considerazione ma che hanno un alto peso specifico nella predisposizione all’infortunio. Il primo è l’alimentazione, la cui importanza è stata ampiamente documentata, sia dal corretto apporto nutrizionale che da eventuali intolleranze. Ovviamente il consiglio è quello di farsi aiutare da un dietologo che, oltre alle esigenze sportive, curerà gli aspetti salutisti partendo da accertamenti clinici.

Altro fattore che incide moltissimo è lo stress psico-fisico. Questo aspetto, così come la qualità del sonno, è in grado di consumare molte energie e di condizionare la postura. Discipline come lo yoga o il Mindfulness possono aiutarci nel rilassamento, ma anche a usare con una qualità superiore il proprio corpo sia nelle posture quotidiane che nell’attività sportiva. Conoscere tutti questi aspetti è la base di partenza per prevenire gli infortuni, e può diventare l’occasione per prendersi maggiormente cura di sé e volersi bene. 

A cura di Mahanidhi Giovanni Amantea – Runner Store  |  foto: ASICS e RedBull Content Pool

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.