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Copenaghen consola Bedan Karoki

di - 13/09/2015

Weekend intenso per lo Iaaf Road Label che proponeva fra sabato e domenica ben tre mezze maratone con molti big al via.L’impresa principale è quella di Bedan Karoki, il kenyano uscito delusissimo dai Mondiali di Pechino dove ha mancato il podio sui 10000 crollando nell’ultimo giro. Karoki si è riscattato aggiudicandosi la Copenaghen Half Marathon, sullo stesso percorso dove lo scorso anno erano stati assegnati i titoli mondiali di specialità, in 59’14” che rappresenta oltre al suo record personale anche il primato mondiale stagionale sulla distanza.Nella prova valida per il circuito Bronze Karoki ha sfruttato al meglio le condizioni climatiche fresche e leggermente ventilate per impostare una prova tutta sul ritmo, tanto che a metà gara solo quattro suoi connazionali avevano tenuto il suo passo: Edwin Kipyego, Alex Oloitiptip, Simon Cheprot e Pul Lonyangata. Al 15° km passaggio in 42’05” con leggero vantaggio sui rivali portato a 14” nel finale su Oloitiptip, terzo Kipyego a 16” davanti a Cheprot a 18”, tutti tempi da prime posizioni delle graduatorie. Male l’etiope Berhanu Legese, primo quest’anno alla Berlin Half Marathon, solo 17° in 1h02’56” e mai in gara per i primi posti. Vittoria kenyana anche fra le donne con Purity Rionoripo che in 1h08’29” ha stabilito il suo nuovo personal best. La Rionoripo no si è lasciata impressionare dal ritmo imposto all’inizio dalla connazionale Lucy Kabuu, favorita della vigilia, ed è andata a vincere con 18” sull’etiope Sutume Asefa, iridata allieve 2009 sui 3000 che aveva vinto tutte le sue prove su strada prima di cedere alla Rionoripo, in preparazione per il suo debutto in maratona il 18 ottobre a Lisbona. Terza posizione per la Kabuu in 1h08’51” davanti alla campionessa europea di maratona Christelle Daunay, quarta in 1h09’57”.

Bedan Karoki al traguardo della mezza danese (foto organizzatori) Bedan Karoki al traguardo della mezza danese (foto organizzatori)

Accennavamo all’inizio ai Mondiali sui 10000 metri e il vincitore dell’oro, il britannico Mo Farah ha bagnato il suo ennesimo titolo con una nuova vittoria nella Morrisons Great North Run, a Newcastle, tappa Gold dove aveva già vinto lo scorso anno. Farah si è confermato in splendide condizioni di forma aggiudicandosi la gara in volata in 59’22”, suo nuovo record personale, con 2” di vantaggio sul kenyano Stanley Biwott, terzo posto per l’altro kenyano Mike Kigen a 48”. La gara non è ratificata dalla Iaaf come percorso valido per ottenere record ufficiali, altrimenti il tempo del britannico sarebbe stato primato europeo. Fuori dal podio il sudafricano Stephen Mokoka in 1h00’40” e l’ugandese Thomas Ayeko in 1h01’14”. Conferma del successo del 2014 anche per la kenyana Mary Keitany, autrice di una prova quasi tutta in solitudine chiusa in 1h07’32”, per cogliere la sua 12esima vittoria consecutiva sui 21,097 km. Alle sue spalle la britannica Gemma Steel in 1h11’00” e la lettone Jelena Prokopcuka in 1h11’52”.

Sabato intanto si era disputata la Mattoni Usti nad Labem Half Marathon, tappa Gold che ha confermato la supremazia della kenyana Peres Jepchirchir, già prima la settimana scorsa sui 10 km di Praga.L’atleta africana ha chiuso in 1h07’17”, settimo tempo di quest’anno sulla distanza e nuovo primato della corsa, oltre che suo personale abbassato di un paio di minuti. La Jepchirchir ha riapplicato la tattica che aveva funzionato a Praga, attaccando sin dall’inizio. La sua connazionale Linah Cheruto ha retto per 5 km, passati in 15’32” per poi lasciarla andare. Nel finale la Cheruto è stata superata anche da Shitaye Eshete, del bahrain, seconda in 1h10’14”, chiudendo terza in 1h10’48”. Sorpresa nella prova maschile dove il successo ha premiato il semisconosciuto eritreo Merhawi Kesete, primo in 1h00’58” allo sprint sul kenyano Barselius Kipyego, terzo l’altro kenyano Eliah Tirop a 14”. Deludente la prova del kenyano Daniel Chebii, primo a Praga otto giorni fa e questa volta solo ottavo in 1h03’27”.