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Correre al freddo fa bene?

di - 30/11/2016

Giù dal letto, poltroni!

La sveglia è puntata alle 5:30. Spegniamo la luce e ci ficchiamo sotto alle coperte, già pensando che tra poche ore potremo infilare nuovamente le nostre scarpe da running. Questo è uno dei pensieri più ricorrenti per tutti i runner che scelgono di allenarsi al mattino presto, prima di dedicarsi alla propria attività lavorativa. Ma fa sempre bene? Numerosi studi dimostrano che, andando a correre al mattino presto “stuzzichiamo” il nostro sistema nervoso e quello cardiovascolare in modo efficiente, aiutiamo il nostro corpo a svegliarsi prima e quindi ad essere più pronto nelle attività principali come lo studio per i più giovani o il lavoro per gli altri.

Correre al freddo? Basta vestirsi adeguatamente!

Runner e triatleti sono sicuramente due categorie di sportivi abituati a levatacce mattutine, anche di una certa intensità per poter seguire senza troppi problemi i programmi e le tabelle pre-gara. E fino a qui…tutto bene, ma quando le temperature iniziano a scendere con l’arrivo della stagione autunnale, allora i benefici del running all’alba vanno a cozzare con una serie di controindicazioni che spesso, senza saperlo, prendiamo un po’ troppo sotto gamba. Tra queste, prima fra tutte, l’utilizzo di abbigliamento non adeguato, nello specifico non sufficiente, con temperature basse.

Proteggiamo i muscoli principali, le nostre amate gambe!

In questo periodo a Milano la mattina alle 6 la temperatura è vicina agli zero gradi, con un tasso di umidità piuttosto alto che si aggira normalmente intorno al 70%, abbassando ulteriormente la temperatura percepita dal nostro corpo. Mi capita di incontrare runner, prevalentemente uomini, che corrono ancora con calzoncini corti. E’ vero che correndo ci si scalda, ma non garantire a due articolazioni importanti come le ginocchia la corretta coibentazione è un grave errore. Il suggerimento è, se siamo poco avvvezzi all’utilizzo di una calzamaglia lunga, eventualmente del tipo “compression” di adottare un calzone elasticizzato “a pinocchietto” ovvero di poco sotto al ginocchio. Stesso discorso per chi si ostina ad utilizzare le calze estive “a fantasmino” senza curarsi minimamente dell’articolazione della caviglia. Mettetevi un paio di calze di poco più lunghe e i vostri malleoli vi ringrazieranno!

Pettorali al caldo = Respirate meglio!

Se ci tenete ai vostri polmoni e soprattutto se volete che la cassa toracica lavori in modo omogeneo nelle fasi di inspirazione ed espirazione, è buona regola indossare indumenti sufficientemente caldi, così da creare una barriera tra il calore corporeo e la temperatura esterna. Sono numerose le aziende che producono underwear per le stagioni fredde con l’utilizzo di materiali sintetici ed elasticizzati, così da creare una sorta di “seconda pelle”. Personalmente suggerisco sempre la manica lunga anche se mi capita non di rado di incontrare runner “calorosi” che indossano un semplice intimo a maniche corte. Sopra all’intimo la canottiera estiva oppure una di materiale analogo a maniche corte va sempre bene, in quanto ha il compito di trasferire l’umidità da quella intima verso l’esterno. 

Giacca sì…o giacca no?

Se le temperature sono veramente basse o comunque tali da limitarci il movimento naturale ed armonioso di spalle e braccia durante la corsa, possiamo optare per l’utilizzo di una giacca leggera che completa ed ottimizza la nostra protezione dal freddo. In commercio ve ne sono alcune di ottima fattura e peso leggerissimo che possono fare al caso nostro. Perfette quelle con il polsino predisposto per alloggiare il pollice che migliorano il calore delle mani.

Guanti, cappello, scaldacollo e poi si può partire!

Se mi chiedete se sono freddoloso, sicuramente vi rispondo di sì! Per questa ragione preferisco sempre indossare uno scaldacollo elasticizzato che, nei primi km mi è utile perchè, posizionato sopra alla bocca, mi permette di respirare aria calda ed evitare quello stacco fastidioso caldo-freddo quando esco di casa. Protegge inoltre i muscoli del collo da fastidiosi torcicollo… Per il cappelllo, pensate solo che dalla testa dissipiamo il 35% del calore corporeo, quindi fate voi…

Guanti? Molti non li usano, ma tenete presente che, se scaldiamo in modo corretto le nostre estremità, piedi, testa e mani, la circolazione è migliore quindi l’irrorazione dei muscoli è più efficiente, ovvero? Meno possibilità di crampi, stiramenti e tutto il resto.

Beh, spero di non avervi tirato giù il morale, quindi aprite armadio e cassetti, preparate l’abbigliamento corretto, puntate la sveglia, che domani mattina tocca a voi!

Daniele Milano Correre al freddo

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”