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Corsa d’altri tempi a Boston

di - 22/04/2014

Boston ha onorato le vittime del tragico attentato dell’edizione dello scorso anno con una delle più belle maratone degli ultimi anni, ricca di storie e di personaggi e tecnicamente eccezionale. La 118esima edizione della Boston Marathon, la più antica del calendario, celebra la caduta del record femminile per merito della scatenata Rita Jeptoo Sitienei, kenyana alla sua terza vittoria a Boston che è uscita vincitrice da una gara straordinaria, con 4 atlete sotto le 2h21’ e 12 sotto le 2h30’. Per lunghi tratti la gara è stata guidata dall’americana Shahane Flanagan che ha fatto sognare il pubblico presente e che per molto tempo sembrava destinata alla grande impresa. Passaggio alla mezza in 1h09’28”, ma come previsto la corsa della statunitense verso la vittoria si è arrestata sulla terribile Heartbreak Hill, sulla sommità della quale la Jeptoo, già vincitrice nel 2007 e 2013, ha preso il controllo della corsa, piazzando un parziale di 4’47” al 24° miglio che ha steso le rivali. Il tempo sulla parte finale di 2,195 km è stato di 6’21”, solo tre secondi più lento del vincitore maschile, un finale che le ha permesso di stracciare il primato della corsa in 2h18’57”, miglior tempo mondiale dell’anno. Dietro di lei bravissima l’etiope Bezunesh Deba che s’iscrive nel ristretto lotto delle donne sub 2h20’ con 2h19’59”, terza l’altra etiope Mare Dibaba in 2h20’35”, quarta la kenyana Jemima Jelagat in 2h20’41”, poi l’etiope Meselech Melkamu (2h21’28”) e la bielorussa Aliaksandra Duliba, altra pretendente di peso per il podio degli Europei di Zurigo, con 2h21’29”, solo settima la Flanagan capace comunque di chiudere ancora in 2h22’02”.

La vincitrice Rita Jeptoo (foto organizzatori) La vincitrice Rita Jeptoo (foto organizzatori)

La gara maschile non è stata da meno, anzi ha esaltato il pubblico locale per una nuova grande impresa di Meb Keflezighi, l’eritreo naturalizzato statunitense che sembra migliorare con l’età. A 10 anni dal suo argento olimpico dietro Baldini, Keflezighi mette la ciliegina a una carriera invidiabile con un successo di forza, dopo una gara tutta di testa, dedicata all’arrivo fra le lacrime alle vittime del 2013. Keflezighi ha preso l’iniziativa nella prima parte senza essere considerato dai rivali, in particolar modo l’etiope Lelisa Desisa campione uscente e il vincitore di Chicago Dennis Kimetto (Ken). Quando gli africani hanno cominciato ad andare forte era troppo tardi. I due favoriti hanno alzato bandiera bianca ritirandosi per la prima volta in carriera, il kenyano Wilson Chebet ha progressivamente guadagnato terreno senza però avere la possibilità di agguantare l’americano, primo in 2h08’37” suo nuovo primato personale. Chebet ha chiuso a 11” difendendosi dal ritorno del connazionale Franklyn Chepkwony a 13”. Notevole quarto posto per l’ucraino Vitaliy Shafar, in 2h09’37” davanti all’etiope Markos Geneti in 2h09’50”. Il miglior italiano è stato Hermann Achmuller, 81° in 2h28’59” davanti a Francesco Duca in 2h33’04” e Andrea Rigo in 2h43’39”. Fra le donne prima italiana Roberta Lazzarotto, 174esima in 3h03’21”, su Yvette Moro Piazzon (3h08’39”) e Michela Ipino (3h10’12”).

Boston ha avuto un corposo anticipo dello Iaaf Road Label domenica, innanzitutto con la Nagano Olympic Commemorative Marathon, vinta da due europei, cosa che non accade spesso soprattutto negli altri continenti. La gara maschile è andata al ben conosciuto ucraino Serhiy Lebid, nove volte campione europeo di cross e plurivincitore delle classiche italiane, che coglie la sua prima vittoria alla sua terza maratona in carriera. 2h13’56 il tempo finale per Lebid, uscito vittorioso da una bella battaglia con il mongolo Ser-Od Bat-Ochir con cui è rimasto fino al 40° km, poi l’ucraino ha preferito non attendere lo sprint, dove partiva favorito, andando via per staccare l’avversario di 8”. Delusione per i kenyani con Nicholas Chelimo solo 10° in 2h18’17” e Silas Sang ancora più lontano in 2h22’07”. Terzo posto quindi per il giapponese Taiga Ito in 2h15’20”. Fra le donne altra vittoria europea e altra prima vittoria al terzo tentativo, autrice la russa Alina Prokopeva, argento lo scorso ano alle Universiadi su 10 mila e mezza maratona, che già dopo 10 km era davanti insieme alla padrona di casa Rika Shintaku, rimasta staccata dopo il 25° km. Per la russa è stata quindi una corsa solitaria fino al 2h30’56” finale, con la giapponese seconda in 2h36’02” e l’altra giapponese Shoko Shimizu terza in 2h37’21”. Solo sesta la kenyana Hellen Cherono in 2h42’02”.

Tappa Gold anche in Cina con la Yangzhou-Jianzhen International Half Marathon dove sono caduti entrambi i record della corsa. La kenyana Gladys Cherono ha confermato la sua grande forma che le ha permesso il mese scorso di vincere il titolo mondiale sui 21,097 km, chiudendo in 1h08’16” non dando scampo alla campionessa uscente, l’etiope Worknesh Degefa finita a 51”, che comunque ha realizzato la terza sua prestazione sotto i 70’ nel 2014. Terza la specialista etiope dei 1500 metri Meskerem Assefa, in 1h09’10” avanti alle connazionali Gulume Tollesa (1h09’28”) e Waganesh Mekasha (1h09’30”). La gara maschile è andata al quinto degli ultimi Mondiali, l’eritreo Nguse Amsolom capace di correre in 1h00’08” per battere di 9” il kenyano Edwin Rotich e di 14” l’altro kenyano Silas Chebogel Quarto il primo etiope, Feyera Gemeda in 1h00’29”. Da notare che entrambe le Top 10 sono interamente africane.

Fuori dal circuito Iaaf ma comunque di grande tradizione era il Giro della Media Blenio, disputato a Dongio nel Canton Ticino. La prova elvetica si è disputata su 10 km sotto una pioggia insistente che non ha fermato però gli specialisti africani con vittoria per il campione di cross Cornelius Kangogo (Ken) in 28’15” con 3” sul connazionale Thomas LKongosiwa e 6” sull’etiope Guye Adola, vicecampione mondiale di mezza maratona, quarto l’altro kenyano Edwin Soi, quattro volte nell’albo d’oro della gara ticinese, a 27”. Decimo in 30’07” il campione europeo di maratona, lo svizzero Viktor Rothlin che sta preparando la difesa del titolo a Zurigo, sua ultima uscita sui 42,195 km. Davanti a lui, al settimo posto, ha chiuso un’ottima prova Ahmed El Mazoury (FF.GG.) in 29’28”.

 

Cornelius Kangogo in testa (foto Andrey AK/organizzatori) Cornelius Kangogo in testa (foto Andrey AK/organizzatori)