Bisogna andare indietro di moltissimi anni per ritrovare un italiano vincitore di un cross facente parte dello Iaaf Cross Country Permit, il massimo circuito di gare del settore. L’impresa è riuscita a Yeman Crippa, l’ennesimo gioiello della sua carriera sui prati, realizzato ad Albufeira in Portogallo in occasione dell’Almond Blossom XC. La gara era valida per la Coppa Europa di Club ma questo non sminuisce affatto l’impresa del trentino in quanto i corridori africani, tesserati per sodalizi continentali, non mancavano tanto che Crippa ha dovuto lottare spalla a spalla con l’algerino Rabah Aboud, rappresentante dello Sporting Lisbona. I due hanno lanciato la gara insieme allo spagnolo Ayad Lamdassem e a turco Ramazan Ozdemir. Nella seconda parte di gara Crippa ha iniziato a forzare facendo selezione per andare a vincere in solitudine in 30’04” con 9” su Aboud, terza posizione per Lamdassem a 28”, un distacco pesante per uno che era stato campione europeo assoluto. Crippa aggiunge così un altro grande risultato sui prati al suo curriculum, ma questo non lo spinge verso i Mondiali, in quanto il rappresentante delle Fiamme Oro preferisce concentrarsi presto sulla pista e sui 5000 metri dove conta di staccare il passaporto per i Mondiali, tanto che già da un mese sta lavorando per il suo esordio su pista.
La squadra delle Fiamme Oro a dispetto del successo di Crippa non è andata al di là del 10° posto, a causa soprattutto di problemi alle scarpe che hanno penalizzato l’altra punta del team padovano, il campione europeo junior dei 10000 Pietro Riva finito solo 57°, meglio di lui ha fatto Paolo Zanatta 29° mentre François Marzetta ha chiuso al passo per un infortunio nel finale classificandosi 88°. Vittoria ai turchi dell’Istanbul BBSK con 37 punti contro i 45 dello Sporting Clube e i 76 del team spagnolo Bikila. Fra gli junior bella prova corale del Cus Torino, finito quinto grazie soprattutto alle prove di Sergiy Polikarpenko, nono, e Amanuel Falciu, 14°. I turchi del Fenerbahce dominano la gara individuale con Ramazan Barbaros primo e Omer Oti terzo, inframmezzati dallo spagnolo Mario Garcia, ma il titolo a squadre sfugge loro per mano degli iberici del Playas de Castellon, terza posizione per un altro club turco, il Radica Belediyesi.
Nella gara femminile conferma per la kenyana Irene Cheptai, la vicecampionessa mondiale tesserata per le turche dell’Uskudar Belediye, che ha preso in mano le redini della corsa sin dal via, seguita solo dalla britannica Stephanie Twell che nel finale ha accusato la fatica cedendo al ritorno della spagnola Trihas Gebre, finita a 22” dalla Cheptai al suo terzo successo nella Coppa Europa e ora in preparazione per i Trials kenyani in vista dei Mondiali di cross a Kampala. A squadre dominio del team turco davanti alle spagnole del Bilbao e alle britanniche dell’Aldershot-Farnham. Per le italiane dell’Atl.Alta Valtellina, private all’ultimo momento della loro punta, la britannica Emmie Collinge, è 11° con la miglior prestazione di Elisa Desco, 17esima a 1’24” dalla vincitrice. A livello junior prima piazza per la danese Anna Mark Helwig che in volata precede la turca Dermitas Pinar, terza a 4” l’altra turca Uskun Gulnaz, a squadre doppietta turca con il Bursa Buyuksehir primo davanti al Fenerbahce, terze le danesi dello Sparta.
HAWKINS SORPRENDE TUTTI A MARUGAME
Il cross soppianta per una volta la corsa su strada che era incentrata sull’attività giapponese: la 71esima edizione della Kagawa-Marugame Half Marathon ha avuto per grande protagonista il britannico Callum Hawkins che ha compiuto in Estremo Oriente un deciso salto di qualità cogliendo una vittoria che lo proietta fra i grandi della corsa prolungata. Il britannico, a sorpresa fra i primi 10 alla maratona olimpica, è arrivato in Giappone col dente avvelenato per l’annullamento del suo primato personale conseguito a Glasgow, a causa della rimisurazione del percorso, e ha tradotto questa rabbia in una grande prestazione, seguendo inizialmente il treno imposto dal kenyano Abraham Kipyatich passato ai 10 km in 28’28” per poi prendere l’iniziativa e transitare insieme al kenyano in 42’37” ai 15 km, ma è stato subito dopo che la sua progressione è stata irresistibile, portandolo ad avere 50” su Kipyatich al 20° km e chiudere in un’ora esatta, tempo decisamente migliore del suo precedente personale. Lo sforzo di seguirlo costava caro a Kipyatich che nel finale veniva raggiunto dall’etiope Atsedu Tsegay e dal kenyano di stanza in Giappone Joel Mwaura che davano vita a una volata a tre vinta da Tsegay, 1h00’58” il tempo con gli altri a distanza di un secondo.
In campo femminile ennesima vittoria per Eunice Jepkirui Kirwa, l’atleta del Bahrain che continua la sua collezione di podi che va avanti da 5 anni. L’argento olimpico di maratona, campionessa uscente, ha affrontato la gara con grande coraggio scavando un solco con le inseguitrici già dopo 5 km, transitando in 15’35”, tempo 3” più veloce del passaggio mondiale di Florence Kiplagat. Già dopo 10 km però la sua azione era più contenuta, puntando a mantenere un buon vantaggio sull’americana Amy Cragg che nella seconda parte andava a rosicchiare secondo su secondo, senza però impensierire la Kirwa che andava a vincere in 1h08’07” con 20” sulla Cragg, nettamente al suo PB, terza posizione per la giapponese Riko Matsuzaki in 1h11’04”.
Sempre in Giappone si è disputata la Beppu-Oita Mainichi Marathon, una delle classiche del Sol Levante uscita dal calendario Iaaf Road Label. La gara ha visto prevalere il giapponese Kentaro Nakamoto, primo in 2h09’32” con 51” sull’etiope Dereje Debele, terzo l’altro giapponese Ryo Kiname in 2h10’30”. La gara femminile era di minor livello, vittoria per Haruka Yamaguchi in 2h40’31”.