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Da Boston a Cividale, la storia di Rebekah

di - 23/01/2015

Il 15 aprile 2013 un attentato portò morte e distruzione sul traguardo di una delle maratone più famose al mondo. Quel giorno, a Boston, lo scoppio di due ordigni causò tre morti e 275 feriti, trasformando un giorno di festa in una tragedia.

A pochi metri da una delle due bombe c’era anche una giovane mamma di Richmond, Texas, insieme al fidanzato e al figlio di cinque anni: Rebekah Gregory e Pete DiMartino rimasero gravemente feriti dall’esplosione, ma con il loro corpo fecero da scudo al piccolo Noah, salvandogli la vita.

Rebekah è diventata una celebrità negli Stati Uniti. La sua storia – la lunga riabilitazione, i 15 interventi chirurgici, sino ad arrivare all’amputazione della gamba sinistra, ma anche il matrimonio con Pete, celebrato la scorsa primavera – ha commosso l’America. E ora Rebekah Gregory DiMartino è pronta a portare un messaggio di pace e speranza pure in Italia.

Grazie alla partnership tra l’Unesco Cities Marathon e @uxilia Onlus, associazione impegnata nella tutela dei soggetti deboli e dell’infanzia tramite attività di volontariato, divulgazione e cooperazione sociale, la giovane americana parteciperà all’evento che il prossimo 29 marzo collegherà Cividale del Friuli e Aquileia.

La sua presenza in Friuli Venezia Giulia sarà particolarmente significativa perché si ricollegherà allo spirito dell’Unesco Cities Marathon, che da quest’anno è soprannominata la Maratona della Pace.                  

I dettagli della presenza di Rebekah Gregory DiMartino, insieme alle iniziative correlate, saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà mercoledì 28 gennaio, alle ore 11, al municipio di Cividale del Friuli.

Mauro Ferraro – Ufficio stampa