Pubblicità

Digiuno intermittente, funziona davvero?

di - 16/12/2021

Kristian Blummnefelt, atleta ASICS detentore del nuovo record del Mondo nell'Ironman Full distance, durante un photo shooting In Sierra Nevada

Il digiuno intermittente, un modo di alimentarsi davvero particolare che trova pareri scientifici discordanti e che ci ha incuriosito, funziona anche con i runner?

Il digiuno intermittente, ma funziona davvero?

Una corretta alimentazione porta da sempre ad una serie di benefici. Tra le numerose tipologie di dieta, quella del digiuno intermittente continua a essere un buon argomento di discussione, con alcuni parametri che può essere utile approfondire.

Digiuno, ovvero non alimentarsi per molte ore è un argomento estremamente controverso, soprattutto nel mondo sportivo, in cui ogni atleta, professionista o amatore che sia, ha necessità di alimentarsi con regolarità nel corso della giornata. Ma, e questo è giusto rilevarlo, buona parte dei sostenitori di questo particolare modo di alimentarsi, sostengono che stare senza cibo per un certo numero di ore, può essere sinonimo di longevità. Ma sarà vero?

U‌na finestra temporale

Lasciando per un attimo da parte le opinioni personali o i differenti punti di vista, già in passato, riviste autorevoli come il New England Journal of Medicine nel 1997, hanno presentato i risultati di studi fatti su alcuni ratti in laboratorio.

In quell’occasione i dati di laboratorio avevano confermato che la riduzione della quantità di cibo assunta da ogni ratto nell’arco della giornata, rallentava i processi di invecchiamento.

Dai ratti ai runner?

Ma perché si parla di finestre temporali in una dieta alimentare?

Una volta rilevato il beneficio oggettivo che l’interruzione di ogni tipo di alimentazione, per un certo numero di ore, aveva sui ratti si è cercato di definire con maggior precisione il processo temporale. Ovvero per quante ore rimanere a digiuno e per quante alimentarsi. Gli stessi studi avevano inizialmente evidenziato e poi confermato come l’intermittenza del digiuno portava ad una diminuzione della produzione di importanti fattori. Il fattore di crescita e di alcuni enzimi. Ovvero molecole che, se mantenute su livelli più bassi del normale, determinavano un rallentamento dell’invecchiamento con un conseguente beneficio nella produzione di nuove cellule o nella riparazione delle stesse.

Se dividiamo la nostra giornata in finestre, durante le ore di digiuno l’organismo è costretto ad utilizzare le risorse immagazzinate nelle ore precedenti. Tali risorse sono state precedentemente “conservate” come grassi e non ancora utilizzate.

16:8…non stiamo dando i numeri

‌Tra le numerose finestre temporali, une delle più classiche è la “16:8”.

In questo caso i pasti vengono limitati alle 8 ore, mentre le ore di digiuno sono ben 16! Certo che stare senza mangiare per ben 16 ore fa quasi paura, ma secondo noi vale la pena provarci! Recenti studi hanno dimostrato che l’intermittenza può portare ad un miglioramento della resistenza insulinica. Oltre che favorire la riparazione cellulare come già scritto e ridurre le infiammazioni. Insomma, sembra proprio un “toccasana” a cui non poter rinunciare.‌

Quando mangiare e quando correre?

Da una nota di ASICS, sembra che i runner più idonei per seguire questo tipo di dieta siano coloro che corrono nel pomeriggio, perché la corsa avviene dopo aver mangiato al mattino e sono in grado di ricostituire le loro riserve di energia successivamente.

Che tipo di allenamenti svolgere?

Una dieta alimentare di questo tipo non è sicuramente uno scherzo e, se iniziata, va seguita con scrupolo e coscienza.

Per questo motivo è meglio seguire allenamenti o uscite non troppo impegnative, sia come carico muscolare che cardiaco e temporale. Da evitare in ogni caso allenamenti ad alta intensità, in quanto difficilmente riusciremmo a ritrovare le energie perse. Una buona idea è quella di testare il digiuno intermittente in periodi lontani dalle gare. Valutare quindi con tranquillità gli effetti positivi che può avere sul nostro organismo.‌

Affidati sempre ad un professionista

Ci tengo a precisare che le finalità di questo breve articolo sono assolutamente a titolo divulgativo.

Non voglio sostituirmi a professionisti del settore e/o medici, che hanno maturato studi approfonditi e esperienza sul campo fondamentali. Solo personale altamente qualificato è in grado di valutare personalmente ogni singolo individuo e comprendere eventuali benefici o meno della dieta del digiuno intermittente!

S‌e volete saperne di più

Indubbiamente gli argomenti scientifici legati alla dieta del digiuno intermittente sono numerosi e per questa ragione vi suggerisco di approfondire l’argomento direttamente dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità a QUESTO LINK.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”