Home Windsurf News Don’t let go

Don’t let go

0

Matteo Muraro (RRD), nostro storico collaboratore, come tutti gli anni ha trascorso in gennaio un periodo in Sudafrica. È tornato a casa con qualche riflessione da fare…

Muraro Sudafrica

Titolo rubato al video di Florian Jung per indicare che il tempo passa e siamo sempre sul pezzo.

Al quinto anno di fila in Sud Africa comincio a notare fatti che si ripetono. Non parlo della mia innata fortuna con le ottime condizioni di vento ed onda, ma del “tessuto sociale” windsurfistico presente a Cape Town ogni gennaio. Potrei parlare per ore di quei divertenti figuri, tendenzialmente anzianotti, che si ritrovano la mattina da Carlucci’s per poi spostarsi nei vari spot senza mai entrare in acqua. Specialmente dalla terrazza di Haakgat, (come dire il guardrail di Hookipa) si ascoltano ore ed ore di conversazioni tecniche sulla posizione delle pinne per poi non armare mai per le cause più disparate… Se le onde son storte, la marea alta, il vento rafficato, o troppo forte, o troppa gente in acqua; chiacchiere tipiche di chi ha tempo e rimane in vacanza per più di 15 giorni. Ma via all’ironia, di cosa parliamo in questo articolo? Dell’opposto: di quei windsurfisti italiani che ad età ormai importanti sono sempre sul pezzo. Personaggi che a 50 anni suonati si sparano 4-5 ore surfando. Quelli che fanno 2-3 sessioni al giorno guidando verso nord quando il vento aumenta durante la giornata.Una vera e propria ispirazione per noi giovani!!!! (io ne ho 41 😉

Durante la mia vacanza ho fatto coppia fissa con Nanni Griffini e, giuro, non riuscivo a stargli dietro: monta la 5.0 a Sunset, smonta la 5.0, con la muta diretto ad Haakgat, via con la 4.7 per poi finire a Melkbos con la 4.2 o addirittura ad Yzerfontein per il tramonto. Una passione incredibile, supportata principalmente dalla propria motivazione e passione e, aggiungo, da una preparazione fisica non indifferente.

L’ultima sera abbiamo festeggiato il compleanno di un caro amico veneto: 64 anni! Avete capito bene, potrebbe essere mio padre, e di alcuni giovani lettori, anche il nonno. Che dire, addominali a tartaruga, tanta voglia di stare in acqua, e anche di fare festa.
Anche io ho sempre tratto ispirazione da mio papá, grande cacciatore e abituato a sveglie mattutine tanto che condividevamo la preparazione dell’attrezzatura in garage alle 3 del mattino, lui per andare in Croazia con cani e fucili, io per andare al Garda. Peró ero abituato a vederlo accigliato e burbero in abbigliamento camouflage, non abbronzato e sorridente in pantaloncini e muta!

Windsurf is young again? Direi proprio di no, peró la spinta che ti dá vedere sessantenni in perfetta forma ti fa stare meglio, con la consapevolezza che almeno i prossimi 20 inverni li passeremo nella sempreverde CapeTown. A parlare di pinne!

Un abrazo
Mat
RRD-AL360-DRWIND

TESTO Matteo Muraro

Articolo precedenteCrew Lopez
Articolo successivoGranfondo Loano, sesta edizione
Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, la mia vita. Finiti gli studi universitari ho iniziato a lavorare in un negozio di windsurf a Torino, poi agente di commercio e nel 2006 è iniziata la mia grande avventura con la redazione di 4Windsurf e poi anche di 4Sup. Sono stato campione italiano Wave di windsurf nel 2013 e 2015, altri ottimi risultati agonistici gli ho ottenuti anche nel freestyle sia in Italia che in Europa. Dal 2017 sono il direttore di una delle scuole più importanti del Lago di Garda, il PierWindsurf. Trasmetto la mia passione con progetti dedicati ai giovani come il Progetto Serenity di Malcesine, e organizzo Wave Clinics nel periodo invernale. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.