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Dove fare trekking in Lombardia: Bormio 360 Adventure Trail

di - 02/09/2022

Se vi state chiedendo dove poter fare Trekking in Lombardia, Bormio offre un meraviglioso anello composto da diverse tappe, tutte da esplorare. Si tratta del primo itinerario in quota, a 360 gradi attorno al comprensorio di Bormio.

 

Novità dell’estate 2022, Bormio 360 è un itinerario ad anello lungo 140 km ed un dislivello complessivo di circa 6.200 m che percorre i versanti montani dei 5 comuni del Bormiese (BormioSondaloValdidentroValdisotto e Valfurva) ad una quota compresa tra gli 837 e i 2.462 m. s.l.m. ed è fruibile a piedi o in mountain bike.

 

Un trekking ad anello in 10 tappe

L’anello è suddiviso in 10 tappe che permettono ai fruitori di calibrare i loro sforzi e di percorrerne anche solo una parte o suddividerlo in diverse giornate pernottando nei rifugi e nelle malghe dislocati lungo il percorso. Ad ogni tappa è legato un tematismo che richiama, attraverso una specifica segnaletica e totem informativi, le evidenze ambientali, storiche, culturali, naturalistiche proprie del territorio percorso.

Con questo progetto si intende promuovere un’esperienza di svago, attività fisica e contatto con il territorio unica nel suo genere. Un’occasione per conoscere il territorio nelle sue varie forme e peculiarità, toccarne con mano le caratteristiche e viverlo direttamente condividendo le attività con i malgari, affrontare ambienti che già in passato erano ritenuti paurosi e covi di streghe, respirare l’ossigeno del bosco, toccare l’acqua nelle sue diverse forme).

Foto: Roby Trab

 

Tappa 1 – Sentiero dell’acqua

La prima tappa di Bormio 360 attraversa un paesaggio dominato dallo scrosciare delle acque in tutte le sue forme. Dal parcheggio di Pravasivo si percorre il sentiero posto sopra la foresteria del Parco Nazionale dello Stelvio fino ad arrivare alla strada statale 38 dello Stelvio e da qui si continua a camminare lungo la statale fino all’imbocco di Boscopiano (è già in programma la realizzazione di un sentiero alternativo, di notevole emozione, nella gola della sorgente del fiume Adda che eviterà la strada Statale, ma ci vorranno ancora un paio di anni per la realizzazione).

Un tratto in salita lungo una strada carrozzabile N184 porta a Rifugio Solena passando dalla Malga di Boscopiano e l‘Alpe Solena. Qui una Chiesetta dedicata a Sant’Erasmo realizzata da A2A nel 1934 ricorda i caduti sul lavoro durante la realizzazione delle dighe della Val Fraele e dei grandi impianti idroelettrici di A2A in Valtellina.
L’itinerario continua attraversando la diga e il lago delle Scale sino a raggiungere le Torri di Fraele.
Lungo questa tappa ci sono diversi punti di sosta dove gustare i piatti tipici di Valtellina: il Ristoro Solena, il Ristoro Monte Scale e lo Chalet Villa Valania.

 

 

Tappa 2 – Sentiero Decauville

Questa tappa è completamente pianeggiante, facile e adatta a tutti. Dalle Torri di Fraele si scende lungo due tornati sulla strada di Cancano e poi si imbocca sulla destra la Decauville (Sentiero n° N195), una strada sterrata che porta ad Arnoga. Durante questo percorso si possono ammirare bellissimi alpeggi e boschi di abeti tra l’imbocco della Val Vezzola e Val di Foscagno. In lontananza il ghiacciaio della Cima Piazzi e il panorama su Bormio e sulla Valdidentro vi accompagneranno lungo il percorso. Questa tappa è caratterizzata dall’assenza di punti di appoggio e ristoro lungo il percorso. Si raccomanda quindi di munirsi di acqua e snack adeguati alla lunghezza dell’itinerario soprattutto se ci sono bambini. Ad Arnoga è possibile rientrare con il servizio di trasporto pubblico con i pullman di linea della tratta Bormio – Livigno.

Foto: Roby Trab

Tappa 3 – Sentiero del Conte

In passato questo bosco, di proprietà della nobile famiglia Alberti, forniva legna da ardere e da opera, ma anche torba e carbone. La tappa oltrepassa anche due caratteristiche valli della Valdidentro: la Val Cardonè e la Val Lia, per poi circumnavigare il dosso le Pone, costeggiare le piste da sci di Valdidentro fino a raggiungere la Malga San Colombano.

 

Tappa di media lunghezza ma molto appagante, con una ricca varietà di panorami ed ambienti. Si inizia con un fresco tratto pianeggiante, per poi scendere lungo la strada che porta in Val Verva e risalire fino al maggengo Verva Bassa. Da qui il tracciato si stacca dalla strada ed attraversa il Rio Verva lungo il sentiero N289 addentrandosi nel Bosco del Conte. Arrivati in Val Cardonè si prosegue sulla viabilità che vi porterà all’Alpe Boron, dove è possibile rifocillarsi ed anche soggiornarvi. Il tracciato prosegue lungo la viabilità per Alpe Prei per poi circumnavigare il Dosso le Pone e giungere all’Alpe le Pone, punto panoramico sulla Valdidentro. Un ultimo sforzo, e proseguendo lungo il sentiero N209 si giunge alla sommità delle piste del comprensorio di Valdidentro, e da lì seguendo l’evidente tracciato si termina alla panoramica Malga San Colombano.

Dalla Malga scendere fino al Forte di Oga dove è possibile avere l’auto ed il trasporto pubblico estivo richiede 1:20 ore di cammino.

Foto: Roby Trab

Tappa 4 – Sentiero delle Malghe

Colombano, Cerdecco, Zandilla: 3 malghe attraversate da un sentiero che ne valorizza le attività legate alla monticazione e alle attività pastorali. Il versante è molto boscoso e le poche radure furono sfruttate per attività legate all’allevamento e non a caso il significato del nome rimanda proprio all’atto della mungitura oppure al ricovero di montagna per animali. Le malghe fungevano ottimamente anche come luogo di sosta per viandanti occasionali, che vi potevano trovare momentaneo ristoro e forse anche un poco di compagnia.

PERCORSO TEMPORANEO. a causa dei problemi legati alla tempesta Vaia i lavori sul sentiero in località Suena Campello hanno subito ritardi. Temporaneamente da Baita Cerdec è necessario scendere fino a Massaniga, risalire a Monte lungo la viabilità ordinaria e raggiungere l’alpe Zandilla.

 

Tappa 5 – Sentiero dei Minerali

Il nome di questa tappa deriva dal ritrovamento di reperti di notevole valore mineralogico da parte di Don Zaccaria, prevosto di Sondalo dal 1878 e appassionato di storia.

Sul sentiero sono presenti: anatasio, apatiti, tormaline, zircone, arsenico nativo e quarzo, estratto nella cava industriale tuttora attiva. Nel primo tratto si può ammirare il panorama su Valdisotto e Bormio, poi il sentiero percorre la mulattiera militare che sovrasta la frana della Val Pola, verificatasi il 28 luglio 1987. Sono anche presenti resti di trincee ben visibili.

 

La tappa inizia all’Alpe Zandilla raggiungibile da Monte in 40 minuti a piedi e prosegue lungo un sentiero panoramico. Il primo tratto è a tornanti in salita fino a raggiungere quota 2.300 m.s.l.m. ai piedi del passo Zandilla. Questa zona è ricca di trincee militari. La lunga discesa comincia con un varco realizzato dai militari tra le rocce e una spettacolare gradinata, sovrasta la frana della Val Pola fino a raggiungere le baite dell’Alt. Da qui la strada forestale fino all’Ospedale Morelli di Sondalo, uno straordinario esempio di realizzazione architettonica, paesaggistica e urbanistica unico in Italia ed Europa, Sommacologna e il Palazzetto dello Sport di Sondalo.
Lungo questa tappa non ci sono ristori, si consiglia di portare con sé abbigliamento adeguato e la merenda al sacco.

Foto: Roby Trab

Tappa 6 – Sentiero de li stria

L’itinerario ripercorre i passi degli alpigiani che dal fondovalle risalivano per la monticazione. Il sentiero avvolto da atmosfera alpestre conserva ancora oggi un fascino misterioso legato alle antiche leggende di stregonerie e fatti arcani accaduti in queste località.

Si racconta che, al suono dell’Ave Maria, si vedessero partire dalla località di Scala una serie di tizzoni ardenti diretti nelle frazioni di Mondadizza, Le Prese, Frontale e Fumero: erano le streghe che abbandonavano il sabba, ritirandosi alle prime luci dell’alba.

 

Il sentiero de li stria, è una tappa che non presenta particolari difficoltà ma è abbastanza impegnativa per la pendenza delle sue salite. Da Sondalo si percorre un tratto pianeggiante su ciclabile, poi si svolta a destra su strada sterrata (S 496) nei pressi del deposito della Cava. Giunti alla Valle di Scala oltre l’abitato di Mondadizza, si prosegue sulla carrozzabile S 487. La salita si fa sempre più impegnativa fino a raggiungere il maggengo di Scala Piana, dove il panorama ripaga ogni sforzo.

Si procede attraverso una discesa nel bosco, fino a raggiungere una piccola passerella contestuale ad un’opera di presa idraulica. Si prosegue con un’ultima salita, senza attraversare il torrente, che si conclude al parcheggio di Fontanaccia, all’imbocco della Val di Rezzalo. Lungo questa tappa non ci sono ristori o punti di ricarica e-bike. Si consiglia di portare con sé abbigliamento adeguato, uno snack e acqua.

Foto: Roby Trab

Tappa 7 – Sentiero dei Rododendri

Il sentiero dei rododendri è caratterizzato dalla presenza di questa caratteristica pianta alpina di colore che va dal rosa-fuxia al rosso rubino, che fiorisce fino a 2.400 m alla fine di giugno. In particolare, nella piana di S. Bernardo, dove sorge la suggestiva chiesetta, la fioritura del rododendro offre al viandante uno spettacolare colpo d’occhio.

I fiori sono particolarmente ricercati dalle api e sin dall’antichità se ne produce l’apprezzato miele; le foglie, invece, sono utilizzate per infusi, decotti e impacchi.

 

La tappa è di media difficoltà, lunga 12,6 km ed ha inizio dal parcheggio di Fontanaccia, all’imbocco della Val di Rezzalo, sopra l’abitato di Frontale a Sondalo. Inizialmente l’itinerario risale attraverso il bosco sino a raggiungere le caratteristiche Baite de La Pontela e poi si segue una sterrata S 519 che attraversa la suggestiva Val di Rezzalo portandovi In località San Bernardo. Dopo l’omonima chiesetta è possibile fare una sosta presso il Rifugio la Baita oppure lungo il percorso si possono trovare due aree picnic. Si prosegue fino al terrazzo panoramico di Clevio da cui si domina la Val di Rezzalo. Qui inizia la mulattiera militare che giunge al Passo dell’Alpe 2.466 mt, il punto più alto dell’itinerario, e si scende fino alla Malga dell’Alpe dove è possibile mangiare o pernottare.

Tappa 8 – Sentiero dei Ghiacci

Tappa interessante dal punto di vista naturalistico che sovrasta l’abitato di Santa Caterina Valfurva. Dalla Valle del Gavia alla Valle dei Forni attraversando la montagna simbolo della Valfurva: il Tresero.

In queste zone, già dall’Ottocento nacquero le prime forme di alpinismo moderno: i forestieri servendosi di guide locali compivano le prime ardite ascensioni sulle montagne locali e sui ghiacciai dove ancor oggi si trovano rifugi e bivacchi costruiti sopra i 3.000 m di altitudine.

 

Dalla Malga dell’Alpe si percorre il nuovo sentiero S 519 che sovrasta la strada statale 300 del Passo Gavia, fino all’incrocio con la sterrata che porta all’attraversamento della stessa. Qui si scende da un sentiero a tornanti nel bosco che porta al Ponte delle Vacche. Si risale lungo il sentiero S 561 verso l’Alpe Tresero tutt’oggi in disuso e si prosegue per il dosso Tresero dove è possibile fare una sosta per uno spuntino al sacco ed ammirare il vasto panorama sulla Valfurva. Si continua percorrendo il sentiero S 525 che conduce prima ai pascoli dell’Alpe Cerena e poi al Rifugio Stella Alpina dove è possibile sostare. Da qui la tappa prosegue lungo la strada asfaltata che porta al Rifugio Forni.

 

Tappa 9 – Sentiero Confinale

Lunga e suggestiva tappa sospesa sopra la Valfurva, ai piedi del monte Confinale, dove in un susseguirsi di cambi di panorama si incontrano piccoli nuclei di baite e malghe: i Forni con le vicine baite di Pradaccio, le Baite Ables, la Malga di Confinale e le Baite di Cavallaro.

Attraversando boschi secolari e rosee sponde ricoperte di rododendri, è frequente osservare specie animali simbolo del Parco Nazionale dello Stelvio come il gipeto, l’aquila reale, le marmotte e l’ermellino.

 

Una tappa di 21 km che non presenta particolari difficoltà tecniche ma che richiede un adeguato allenamento per la sua lunghezza. Si parte nei pressi del Rifugio Forni e si arriva al Parcheggio di Fantelle a Madonna dei Monti. Inizialmente si prende la sterrata verso il rifugio Branca e al bivio si svolta verso la Malga dei Forni, si prosegue verso il ponte della Girella fino a raggiungere la sterrata che porta al Rifugio Pizzini. Un incantevole paesaggio e il fischiare delle marmotte vi farà compagnia.

Scendiamo per un breve tratto sulla carrozzabile per poi imboccare sulla destra il sentiero prevalentemente pianeggiante S 257 che attraversa la montagna del Confinale passando per i piccoli nuclei di Raseit, Ablés e Malga Confinale. Si prosegue fino ai monti Ables, dove si può sostare presso l’omonimo agriturismo, la malga di Confinale fino ad arrivare alle Baite di Cavallaro. Arrivati qui, dopo un ampio sguardo panoramico sulla conca di Bormio, inizia la discesa sino all’imbocco della Val Zebrù per poi concludere la tappa al parcheggio di Fantelle, nella frazione di Madonna dei Monti.

 

Tappa 10 – Sentiero dei Maghet

Una tappa affascinante dal punto di vista culturale, si narra infatti che alle pendici della Reit si aggirassero i “maghet”, spiritelli dispettosi e maligni che abitavano sui monti e che, se provocati, potevano causare danni e distruzioni. Per premunirsi dalle loro magie, i valligiani disseminavano i boschi di cappelle votive (“Santelle”) e di croci, quasi che queste avessero il potere di contrastarli o di allontanarli. La tradizione dei “maghet”, che ancora oggi viene raccontata ai bambini, rimanda quasi alle favole, popolate di fate, orchi e folletti.

Foto: Roby Trab

Questa tappa è facile e adatta a tutti. Si può percorrere sia a piedi che con passeggini e joelette. Si parte dal parcheggio delle Fantelle nell’abitato di Madonna dei Monti a Valfurva, si attraversa Cadalbert e si prosegue lungo il sentiero S 546.1 e S 531.2 passando per la Casina Bassa. Qui in primavera e autunno ci sono mucche al pascolo. Poi lungo il S 533 chiamato anche Pedemontana della Reit fino a raggiungere il parcheggio di Pravasivo. Non ci sono punti di ristoro o punti acqua lungo il percorso. E’ bene organizzarsi con una buona merenda per poi sostare nelle aree pic-nic organizzate. Il bosco di larici che andrete ad attraversare è uno dei più ordinati e belli del territorio di Bormio!

 

Bormio 360 Adventure Trail

Con il contributo di:

e Bormio Tourism

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.