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E’ tutta kenyana la maratona dell’Unesco

di - 01/04/2015

Il Kenya detta legge sulle strade dell’Unesco. Henry Kimtai Kibet e Sarah Kerubo Kebaso si sono aggiudicati la terza edizione della maratona da Cividale del Friuli ad Aquileia. Una gara da record: per numero di partecipanti (1.461 gli iscritti tra maratona, Iulia Augusta Run e staffette, quasi il 50% in più rispetto al 2014) e per le prestazioni cronometriche dei vincitori. Henry Kimtai Kibet ha chiuso in 2h15’13”, migliorando di 1’07” il primato della gara siglato nel 2013 dall’azzurro Pertile (oggi presente all’arrivo) sul percorso inverso (da Aquileia a Cividale). Kibet è transitato alla mezza maratona in 1h06’13”, in compagnia dei connazionali Paul Tongik e David Kiplagat Tum. Al 37° chilometro, appena fuori da Cervignano, il break decisivo, quando Kibet ha allungato, staccando i due compagni di fuga. Poco dopo, il ritiro di Tum; mentre Tiongik ha dovuto arrendersi alla rimonta finale dello sloveno Mitja Kosovelj, che l’ha preceduto sul traguardo di 13” (2h18’00” contro 2h18’13”). Miglior italiano, Antonio Santi, quarto in 2h28’42”. Gara solitaria sin dal primo metro, invece, per Sarah Kerubo Kebaso. La keniana – 31 anni il 3 aprile – ha chiuso in 2h37’25”, stabilendo anch’essa il primato della corsa (cancellato il 2h40’53” realizzato da Elisa Stefani nel 2013). Seconda la croata Marija Vrajic (2h48”04), terza la maltese Josann Attard Pulis (2h56’37”). Roberto Brigo, con la sua handbike, è stato il primo in assoluto a giungere sul traguardo di Aquileia (volata vincente su Mauro Cattai). Brillantissima anche l’azzurra Francesca Porcellato, alle prime esperienze nel paraciclismo dopo una carriera ai massimi livelli (otto Paralimpiadi) nell’atletica e nello sci nordico. Da incorniciare la sua prestazione cronometrica: 1h12’41”. Titoli friulani assoluti a Marco Visintini (Us Aldo Moro), settimo in classifica generale in 2h37’25”, e ad Elena Fabiani (Atl. Buja), sesta assoluta in 3h17’54”. E’ durata invece solo un chilometro l’Unesco Cities Marathon di Rebekah Gregory DiMartino. L’americana, sopravvissuta all’attentato della maratona di Boston del 2013, ha dovuto indossare una protesi di riserva, non adatta alla corsa, e si è fermata quasi subito. “All’imbarco, all’aeroporto di Boston, hanno smarrito la protesi specifica per la corsa che avrei dovuto testare all’Unesco Cities Marathon – ha spiegato Rebekah -. Mi resterà comunque il ricordo di una splendida giornata, in una maratona che ha esaltato un valore essenziale come la pace. Il Friuli Venezia Giulia è bellissimo: un giorno mi piacerebbe venire a vivere a Palmanova”. Il prefetto di Udine, Raimondo Provvidenza, ha consegnato a Giuliano Gemo, presidente del comitato organizzatore dell’Unesco Cities Marathon, uno speciale riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica. Poi, chiusura in bellezza con l’arrivo sul traguardo di Laura Bassi, la ragazza udinese gravemente ferita a giugno del 2014 in un incidente stradale. Lasciata la carrozzina, Laura ha percorso gli ultimi metri aiutandosi con le stampelle. Al suo fianco lo scienziato Mauro Ferrari, oltre a tantissimi amici. “Se otto mesi fa, quand’ero in un letto d’ospedale, il professor Ferrari non mi avesse spinto a partecipare all’Unesco Cities Marathon, oggi non sarei qui – ha detto Laura dopo aver tagliato il traguardo -. Ringrazio tutti, è stata una giornata indimenticabile”. “In realtà – ha aggiunto Ferrari – siamo noi che dobbiamo ringraziare questa splendida ragazza che, con il suo coraggio, ci insegna in ogni momento cos’è la vita”. Immersa in una nuvola di coriandoli, Laura è entrata nel futuro.                

Mauro Ferraro – Ufficio stampa

Il toccante arrivo di Laura Bassi; sopra, la vittoria della marocchina Hanane Janat (foto organizzatori) Il toccante arrivo di Laura Bassi; sopra, ilpassaggio nel foro di Aquileia (foto organizzatori)