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E’ Wilson Kipsang il re di New York

di - 03/11/2014

New York non tradisce le attese e anche se il freddo e il vento impediscono il raggiungimento di grandi prestazioni cronometriche, lo spettacolo non è mancato. Il Kenya consolida la sua leadership mentre Wilson Kipsang aggiunge un’altra perla alla sua collezione dimostrando che anche se Dennis Kimetto gli ha tolto il record mondiale, l’attuale numero uno della maratona è sempre lui. Kipsang ha corso con grande attenzione, valutando bene gli avversari e tenendo soprattutto a mente i 500 mila dollari di premio in caso di conquista del World Marathon Majors, cosa possibile solo se avesse vinto la gara, con qualsiasi risultato cronometrico. Rispetto al suo solito, Kipsang ha corso in maniera guardinga, rimanendo sempre a contatto con il campione uscente Geoffrey Mutai, considerato il suo grande rivale. Nella prima parte un folto gruppo ha tenuto unita la corsa, con lo sporadico tentativo del giapponese Masato Imai al passaggio sulla mezza in 1h06’55”, tempo che la dice lunga della prudenza adottata dai big. Al 35° km la naturale selezione aveva lasciato davanti due kenyani (Kipsang e Mutai) e due etiopi, il vincitore in passato Gebremariam e il vicecampione mondiale Desisa,ma quando ci si attendeva l’esplodere della sfida fra Kipsang e Mutai, questo andava spegnendosi, uscendo dalla lotta che riguardava solo Kipsang e Desisa e nel finale l’etiope doveva lasciar andare il rivale proprio com’era successo lo scorso anno ai Mondiali di Mosca con l’ugandese Stephen Kiprotich (qui quinto dopo una bella rimonta nel finale). 2h10’59” il tempo per Kipsang, 7” meglio di Desisa mentre il terzo posto in 2h12’13” rilancia Gebre Gembremariam dopo un lungo periodo di eclissi. Quarto l’americano Meb Keflezighi, che sognava la doppietta con Boston ed è sempre rimasto davanti mentre Mutai ha chiuso solo sesto in 2h13’44” davanti al primo non africano, il giapponese Imai in 2h14’36”. Il primo europeo è invece Danilo Goffi, il 42enne ex azzurro che con una condotta attentissima ha conquistato un bellissimo 15° posto in 2h19’44” confermandosi il miglior master al traguardo. Ottimo 27° posto per Gianluca Borghesi in2h25’49”, 33° Denis Curzi, andato in crisi nell’ultimo quarto di gara, in 2h27’35”.

Non da meno la gara femminile, che come ci si attendeva ha avuto per protagonista anche Valeria Straneo, nelle primissime posizioni fino al 15° km, ma che poi ha sofferto gli strappi portati ripetutamente dalla debuttante portoghese Sara Moreira e dalla lettone Yelena Prokopcuka, plurivincitrice sulle strade della Grande Mela. La Straneo, transitata a un minuto dalla testa della corsa a metà gara, ha visto progressivamente aumentare il distacco ma ha tenuto duro, anche negli ultimi 10 km davvero sofferti, chiudendo comunque ottava e ancora sotto le 2h30’, in 2h29’24”. Davanti nella parte decisiva di gara sono uscite fuori le kenyane Mary Keitany e Jemima Sumgong, vera rivelazione della corsa, che si sono giocate la vittoria fino alle battute finali quando la più smaliziata Keitany ha colto il successo in 2h25’07” con 3” sulla connazionale (nella foto Getty Images/organizzatori l’arrivo delle due kenyane). Un successo che riporta alla ribalta la campionessa data da tutti per favorita alle ultime Olimpiadi ma uscita fortemente delusa da Londra e poi fermatasi per maternità. Terza piazza per la Moreira, capace di rimontare quattro posizioni nel finale per chiudere in 2h26’00” davanti alla Prokopcuka, 2h26’15” e all’americana Desiree Linden, 2h28’11”. Solo 13esima la campionessa mondiale Edna Kiplagat, vittima di una caduta. Chiude bene per l’Italia anche Claudia Gelsomino, 23esima in 2h50’56”, terza italiana al traguardo Erika Bagatin, 37esima in 2h57’17”.

La domenica offriva anche un’altra maratona internazionale, la Shanghai International Marathon dove invece si è corso veloce, abbassando i record della prova. La 19esima edizione della corsa cinese ha visto emergere il sudafricano Stephen Mokoka, il campione uscente, primo capace di riconfermarsi, che negli ultimi km ha staccato l’etiope Abraham Cherkos e il kenyano Stephen Chemlany per chiudere con il nuovo primato in 2h08’43” con 4” su Cherkos e 13” su Chemlany, solo quarto l’altro etiope Endeshaw Negesse in 2h09’47” dopo essere partito col miglior tempo d’iscrizione. Nella gara femminile clamorosa impresa per l’etiope Tigist Tufa, che con 2h21’52” ha migliorato non solo il record della corsa, ma anche il suo personale di oltre due minuti e mezzo. Alle sue spalle la kenyana Caroline Kilel, seconda in 2h25’22”, terza l’altra etiope Misiker Mekonnin in 2h29’03”.