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Edimburgo, Farah ancora battuto

di - 08/01/2017

Al cross internazionale di Edimburgo, la sfida a squadre vede il successo degli Stati Uniti con 149 punti e tre sole lunghezze di vantaggio sul Team Europe a quota 152, mentre i padroni di casa della Gran Bretagna sono terzi con 208. Per la rappresentativa del Vecchio Continente, due atleti italiani impegnati nella gara senior maschile del Great Edinburgh XCountry. Il migliore degli azzurri è Marco Salami, 31enne mantovano dell’Esercito che chiude al 16° posto in 25:23 rimontando nel finale, come era accaduto anche agli Europei di Chia dove era stato quindicesimo, guadagnandosi la convocazione per questo appuntamento. Alle sue spalle il torinese Marouan Razine (Esercito), 25esimo in 25:47.

Vittoria a Leonard “Lenny” Korir (24:03 sugli 8 chilometri), statunitense di origine keniana che in prossimità del traguardo supera il britannico Callum Hawkins (24:04), bronzo europeo di cross e nono sulla maratona olimpica di Rio, protagonista di una gara di testa ma beffato al termine di un lungo duello sui saliscendi di Holyrood Park, di fronte a una bella cornice di pubblico. Finisce terzo Aras Kaya (24:21), a sua volta nato in Kenya ma ora portacolori della Turchia e campione europeo in carica, mentre l’atteso “Sir” Mo Farah si deve accontentare del settimo posto. Il fuoriclasse britannico, pluricampione mondiale e olimpico del mezzofondo su pista, soffre l’andatura impressa dai leader fin dall’inizio e poi recupera qualche posizione, ma arriva a 46 secondi dal vincitore con il tempo di 24:49, dietro agli statunitensi Sam Chelanga (24:23), Stanley Kebenei (24:39) e Garrett Heath (24:43). Tra le donne (6 km) la campionessa continentale Yasemin Can, keniana di passaporto turco, si impone nettamente in 20:36 e stavolta l’irlandese Fionnuala McCormack (20:57), quinta agli Europei, ha la meglio sull’altra turca Meryem Akda, argento a Chia e terza in 21:02. Nelle gare under 20 prevalgono lo statunitense Noah Affolder e la britannica Harriet Knowles-Jones.

L'arrivo vittorioso di Korir su Hawkins (foto organizzatori)

In palio anche la Stewart Cup nella staffetta mista 4×1 km, con la prima frazione del Team Europe affidata a Soufiane El Kabbouri (Atl. Riccardi Milano 1946). Il 23enne piemontese, finalista sui 1500 agli Europei di Zurigo nel 2014, si trova sempre nelle posizioni di vertice e per alcuni tratti anche al comando. Nelle curve che conducono alla zona di cambio, l’azzurro perde qualche metro ma sul rettilineo conquista la quarta posizione provvisoria con il tempo di 2:38, a due secondi dal britannico James Bowness tallonato dallo statunitense Kyle Merber e dallo scozzese Jake Wightman. Successo finale in 11:10 proprio al quartetto della Gran Bretagna: nella frazione conclusiva fa il vuoto la scozzese Laura Muir, già protagonista in questo inizio di anno con il secondo crono europeo alltime sui 5000 indoor (14:49.12) realizzato mercoledì a Glasgow, che riceve il testimone da Charlene Thomas e James West. In questa gara insolita ma spettacolare con frazioni alternate tra uomini e donne, non valida per la classifica a punti, il podio viene completato da Stati Uniti (11:17) e Scozia (11:18) davanti all’Irlanda (11:22), quinto il Team Europe (11:23) che schierava anche la tedesca Stella Kubasch, il polacco Mateusz Borkowski e la belga Renée Eykens.