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Experience: Correre nell’isola che non c’è

di - 18/01/2023

isola

La nostra Lisa Cipolloni è sbarcata con la sua famiglia in un’isola “incantata” con 25 chilometri di costa, decisamente sufficienti per poter correre tutte le mattine! Scopriamo in questa intervista con il nostro direttore l’importanza di staccare dalla quotidianità e prendersi del tempo per noi stessi.

 

L’Isola dei cervi 

Elafonisos, o isola dei Cervi, è un’isola greca di appena 19 km² e 25 chilometri complessivi di costa, distante poco più di 500 metri dal Peloponneso. Collegata alla terraferma da un comodo servizio di traghetti, offre ai turisti alcune tra le più belle spiagge di sabbia di tutta la Grecia. Recentemente Elafonisos è stata protagonista di un’intensa attività di urbanizzazione, legata in particolar modo allo sviluppo dell’offerta turistica. Chi raggiunge l’isola per le proprie vacanze ritrova non solo un ambiente naturale unico, ma uno stile di vita in cui il tempo sembra quasi essersi fermato. Un luogo ideale per distaccarsi quasi totalmente dalla realtà e vivere un’esperienza rigenerante dal punto di vista sia fisico sia mentale.

 

La dott.ssa Lisa Cipolloni  

Lisa, nostra psicologa di riferimento, ha descritto Elafonisos come “L’isola che non c’è”. Un luogo quasi fuori da ogni schema, in cui fare pulizia all’interno delle nostre testoline per ritrovare equilibrio e benessere. Lisa spesso affronta piccole vacanze, ovviamente con la famiglia al seguito, in cui al viaggio fisico ne associa uno ben più profondo legato alla psiche e la corsa è parte integrante. Da questo modo unico di interpretare i periodi di vacanza, ha estratto una serie di “pillole di saggezza”, da leggere tutte d’un fiato, oppure da prendere a piccole dosi. L’importante, come ci spiega la psicologa romana, non è mai cambiare drasticamente il proprio stile di vita, perché sarebbe in ogni caso una forzatura eccessiva e un’ulteriore perdita di equilibrio e di stabilità fisica e mentale. Al contrario, tutto va affrontato con cautela, con le giuste riflessioni per trasformare anche il più piccolo passo in grandi mutamenti, che gioveranno tanto al nostro benessere quanto a quello di chi ci sta accanto.

 

 

Scarpe da corsa in valigia?

Si, grazie! Completino da running e scarpe da corsa sono per me un kit assolutamente irrinunciabile. Poi per il resto lo spazio si trova, ma loro devono viaggiare con tutta la priorità che giustamente meritano.

 

La corsa come metafora di scoperta interiore e non solo?

Certo, perché io non conosco modo migliore della nostra fidata corsa per esplorare, addentrandomi in luoghi sconosciuti e regalandomi “scorci fatati” e panorami da favola!

 

E come si fa a staccare tutto?

Innanzitutto in vacanza vanno abolite la fretta e l’ansia da orologio. Si può fare tutto ugualmente, rinunciando a quella frenesia che ci lega abitualmente al nostro quotidiano.

Insomma, bisogna dimenticare le frasi fatidiche che ci tengono compagnia per tutto il resto dell’anno: “Sbrigati che siamo in ritardo”, etc. E tutto questo va fatto sia su su noi stessi, sia sui nostri figli.

 

isola 3

 

Beh, sicuramente non potrà sempre essere così? O sbaglio?

È ovvio che da certi ritmi urbani, soprattutto se viviamo in città, non si può fuggire, ma possono essere interpretati e comunque attesi con una differente disposizione mentale. Rispettare gli orari non deve sempre essere sinonimo di “fare le cose in fretta”. Può anche diventare un modo di vivere più organizzato, più codificato, in cui momenti della giornata durante i quali bisogna “trottare di gran carriera” possono alternarsi ad altri di maggior tranquillità. La regola d’oro è imparare a gestire la fretta, non diventandone vittime! In vacanza abbiamo quindi l’opportunità di uscire dagli schemi quotidiani e ritrovare la giusta serenità che tutti noi ci meritiamo! Innanzitutto bisogna imparare l’importanza di fare tutto con maggior calma.

 

Anche quando si corre?

Certo, il ritmo della corsa deve diventare il nostro compagno infallibile. Non ha assolutamente importanza quanto si stia correndo forte o quanto distante si stia andando. E’ la disposizione mentale verso il gesto che fa la differenza. Almeno in vacanza, cerchiamo di non darci orari. Aspettiamo che sia la giornata stessa a darci la sveglia, una luce che entra quasi con fastidio dall’angolo della tenda in camera da letto, un rumore di un motorino che passa poco distante, vostro figlio che reclama la colazione. La corsa sarà poi naturale conseguenza di tutto questo. Ci si alza con calma, a me per esempio piace molto correre al mattino, quando tutti dormono ancora, perché rende questo momento della giornata più mio, più intimo. Una volta in strada o sulla spiaggia o all’inizio del sentiero poco fuori dall’albergo, lascio che il ritmo e la velocità di corsa siano spontanei, senza regole. Un risveglio muscolare spontaneo, dove il tragitto si trasforma in benzina del mio motore. Correre per scoprire, correre per visitare, correre per stare bene. Interiorizzando il più possibile tutto ciò che mi sta attorno, con nuove prospettive, angoli di strade inediti, scorci, porzioni di spiaggia, piuttosto che alberi, sassi e stradine strette. Tutto mi avvolge, mi dà benessere e cancella quasi la percezione del tempo, della fretta, del dover arrivare in tempo… anzi, dell’avere un tempo!

 

 

Beh, un’isola come Elafonisos è un playground perfetto!

Ricreare l’armonia prendendomi cura di me stessa è il primo gesto d’amore che mi concedo ogni volta che vado in vacanza. E ancora di più su un’isola bella come Elafonisos. Più che un’isola, mi piace definirla una piccola coccola, un caloroso abbraccio. Un calore che non percepisco solo sulla pelle mentre corro, ma che mi riscalda dentro, mi dà energia, ripulendo la mente e spingendo i miei passi. Tutto questo è molto bello, davvero molto bello.

 

Come sei approdata su questa piccola isola greca?

Ho scelto l’isola come tappa per le nostre ferie di agosto. Volevo un luogo unico, ed Elafonisos si è rivelata la scelta perfetta. Piccola, magica, un perimetro di appena 18 km da correre senza meta, senza tempo. Un luogo in cui il tempo non c’è più e l’orologio con lo scandire dei suoi secondi è solo un vecchio ricordo.

 

Un viaggio comunque bello lungo per arrivare su quest’isola

Innanzitutto il viaggio deve essere mentale. Un momento della nostra esistenza che va ovviamente preparato, meditato, studiato, ragionato. Se sai che il luogo in cui stai andando è quello che hai cercato per tanto, il trasferimento da Roma ad Ancona in macchina, le 25 ore di traghetto (Ancona-Patrasso), a cui vanno tranquillamente aggiunte altre 5 ore di macchina. Senza dimenticare il tragitto finale su di una piccola chiatta, che ci hanno fatto approdare in un paradiso ancora incontaminato, si trasformano semplicemente in un lento fluire del tempo, che passa serenamente!

 

Durante una telefonata Milano-Roma mi parlavi di “Ecoterapia”…

Una volta sbarcati a Elafonisos, che io amo ricordare come “L’isola che non c’è”, la nostra percezione del tempo è cambiata completamente. Ed è proprio ciò che deve avvenire in ognuno di noi quando andiamo in vacanza. Ci sono luoghi che si prestano maggiormente al cosiddetto “staccare la spina”, i colori del mare costituiscono infatti i fondamenti per stare bene! Il mare è la miglior cura che io conosca! L’ecoterapia, appunto, è una branca della psicologia che studia gli effetti sulla nostra mente dello stare in un ambiente naturale. Infatti, il contatto con la natura e con l’acqua del mare non produce soltanto un senso di calma, ma è utile anche per:

  • riconnettersi con se stessi e con la natura,
  • sperimentare un senso di rinnovamento,
  • aumentare l’autoconsapevolezza.

 

Quindi ci viene più voglia di andare a correre?

La serenità dell’ambiente in cui ci troviamo gioca un ruolo fondamentale per la nostra tranquillità interiore, che alimenta a sua volta la nostra voglia di agire. Se a tutto abbiniamo il “nostro momento”, ovvero quella parte della giornata necessaria in cui ci dedichiamo unicamente a noi stessi, il running è la terapia perfetta.

 

La mia Elafonisos di corsa… lasciamo la parola a Lisa

Eccomi qui, insieme a tutta la mia famiglia nel nostro residence (elafonisos.apartments). È gestito con grande amore e passione da una splendida famiglia italiana, papà Pierpaolo e sua figlia Lucia, in un clima “friendly” che ci fa sentire proprio a casa!

E così, senza rubare niente a nessuno, la mattina dopo, quando ancora tutti dormono, il mio appuntamento con me stessa mi aspetta poco lontano… giù dal letto e via, si corre! Elafonisos è in tutti i sensi L’isola che non c’è, quella che tutti vorremmo, dove il tempo si ferma e desidereresti non più farlo ripartire. Almeno, per la sottoscritta è andata proprio così. Una vera e propria overdose del bello, accompagnato dal “sigà-sigà” (“piano piano”) o anche “Mancanza di Fretta”, vera filosofia di vita, mantra, dedizione, nonché culto, di quest’isola.

A Elafonisos le parole chiave sono: calma, gentilezza e stupore! Sicuramente qualcosa che Roma, città che comunque amo, non riesce sempre a regalarmi. Ogni azione, ogni movimento o pensiero si “srotola” quasi per magia in un’atmosfera rilassata, permettendo a chiunque di compiere una vera e propria disintossicazione dal proprio caos, da quello delle città che ha lasciato e dai pensieri negativi.

Mi basta girare l’angolo e mi trovo lungo il porticciolo accompagnata dalle tartarughe marine caretta-caretta: rimango senza parole, lo stupore e la sorpresa sono grandi così! Neanche ci fossimo date appuntamento… eccole li. Sembrano corteggiare gli amici pescatori, per ottenere un pasto sicuro… Ma dove sono finita? Mi sembra davvero di correre in una favola!

Runfullness nell’isola che non c’è

E così, passo dopo passo, accompagnata dal suono del mare in perfetto stile runfulness, mi ritrovo sul lato orientale dell’isola, di fronte a Simos, una delle più belle spiagge del Mediterraneo. Che mare, quante sfumature che una foto non può nemmeno rappresentare nel pieno della loro assoluta bellezza. Davanti a me un’unica, grande distesa di sabbia bianca… sembra di correre in un’isola caraibica. Riprendo la strada di casa e mi fermo di fronte alla pittoresca chiesa ortodossa di Agios Spyridon, poco distante dal porto, adagiata su un piccolo isolotto collegato alla terraferma da un ponte… Sembra quasi priva di consistenza, come se galleggiasse sull’acqua. Non posso non sostare e riflettere un po’, mantenere vivo quel ricordo e conservarlo gelosamente dentro al profondo del mio animo. Poi riparto, la mia testa si libera di ogni pensiero, davanti a me un’intera vacanza e i miei cari ad attendermi… è l’ora della colazione? Arrivata a destinazione, mi viene solo da esclamare in silenzio: “Felice di averti trovato e percorso, isola che non c’è”.

Di Daniele Milano Pession e Lisa Cipolloni, psicologa del benessere |  foto: Lisa Cipolloni

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.