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Fabrizio Gasbarro detto anche GAS

di - 15/12/2015

Chi è  Fabrizio Gasbarro?

Fabrizio Gasbarro é nato a Roma 45 anni fa, poco meno di 1.90 di altezza per 92 kg. di peso, fisico robusto e atletico, latino e appassionato di sport, cultura e arte in ogni sua forma.

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Dove vivi?

Vivo a Roma a Monteverde.

Cosa fai nella vita?

Oltre ad allenarmi e ad allenare al mare appassionati di SUP e neofiti, la mia settimana lavorativa ora é molto dinamica: la mattina istruttore di educazione fisica in una scuola privata a Roma e il pomeriggio lavoro presso un noto studio legale al centro di Roma.

I tuoi hobby?

Sono preso da molti dallo sport: mountain bike, snowboard, corsa.

Leggi?

Ho sempre letto abbastanza!

Cosa leggi?

Ho sempre letto cose che mi hanno interessato in momenti della mia vita da testi tecnici e sportivi, sto leggendo sempre di meno romanzi e letture leggere in genere.

Gas il tuo soprannome da cosa deriva?

Deriva in primis dal soprannome che mi davano quando facevo le prime gare in snowboard e me lo son portato dietro, per una serie di successi, da quando ho cominciato a muovere le prime pagaiate sul SUP e a vincere il primo campionato italiano e ha fare podio in Europa!

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Ci sono tante discussioni in rete sulla lunghezza adatta della pagaia. Tu che misura consideri buona per il race?

Si sono fatti tanti simposi riguardo la lunghezza giusta per la pagaia tra atleti, ne ho visti io di “genti” che ancora oggi é rimasta ancora troppo a ragionare e a fare esperimenti senza realmente portare efficacia al gesto atletico e a trovare poi la giusta postura e quindi il propio stile !

Detto questo la lunghezza della pagaia dipende da vari fattori:

altezza del supper, spessore della tavola in questo caso race, stile di pagaiata o tecnica del gesto atletico, forma della pala e superficie. Io personalmente di misure ne ho quattro per il race: n.3 con aspetto drop di due misure e una dall’aspetto molto ratio con una sola misura, usando due classi ( 12’6 e 14’ )

l’uso delle tre pale drop varia sopratutto per le varie condizioni di vento e di mare: La piú corta (con misura uguale alla mia altezza 188 cm.) E’ adatta a condizioni di mare e vento formato o BOP sopratutto con uso 12’6; la seconda intermedia a

193 cm. adatta alle due classi e per la maggior parte delle condizioni: la terza a poco meno di 200cm. per acqua piatta e long distance in mare con 14’.

 E per il wave?

Per la condizione wave ne uso comunque 2 e le misure sono 180 e 188 con due forme diverse e per 2 tavole che variano da una 7’2 X 30” 110 LT. e una 8’3 x 28” 103 LT

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Ci sono in commercio da circa un anno delle pagaie con il blade molto piccolo. Tu le usi? Che ne pensi?

Le ho provate ma non mi danno lo stesso drive di quelle classiche, sicuramente il mio peso é importante e la mia tecnica é radicata piú su una pagaiata lunga e potente ma ció non esclude anche una tecnica di pagaiata corta e veloce ma una pala piccola non mi da una bella sensazione di stabilitá e potenza. Sono pale studiate per i ragazzi giovani che portano molto su il battito cardiaco e per pesi piuma che adottano una tecnica molto veloce quasi da “colibrí” a scapito di un gesto molto agonistico che toglie bellezza a una pagaiata classica fluida e ritmica.

 Sappiamo che la tua tavola è una Race 14 piedi e quindi di difficile trasporto. Come ti regoli tu per le competizioni molto lontane?

Io uso comunque due tavole 12’6 e 14’ in base alle fattibilitá della gara ma sicuramente essendo un big boy il 14’ é quella che prediligo, per il trasporto in macchina o in aereo ho visto che é lo stesso, i 42 cm. di differenza tra le due classi possono ancora essere trasportabili senza problemi da tutte le compagnie aeree dipende dalla capienza dell’apparecchio che si prende, certo il problema si pone per le classi unlimited 17’ piedi e oltre, se la competizione é lontana e ci sono problemi logistici tipo treni ecc. cerco di contattare lo sponsor e farmi avere una tavola sul sito gara quando é possibile.

 Che ne pensi delle nuove tavole race gonfiabili? Avranno futuro nelle competizioni di Campionato?

La tecnologia va avanti e le costruzione dei sup gonfiabili sta facendo passi da gigante! certo io preferisco le classiche hard board, ma avere un gonfiabile é un approccio molto piú easy da parte del fruitore per non parlare della facilitá di trasporto e per la resistenza su coste rocciose e per wild water ( fiumi e rapide) E’ in studio aprire un circuito parallelo a quello classico, anche perché il loro utilizzo che é a 360 gradi per tutti e su tutti gli specchi d’acqua !

Riguardo alla pagaiata c’è una costante evoluzione per trovare il metodo di pagaiata ottimale. Ci puoi parlare del tuo stile di pagaiata?

Il mio stile é in continua evoluzione, pagaio seriamente dal 2011 e ho superato i 10000 km. da pochi mesi tra gare e allenamenti, oramai il mio stile é ben definito anche se sempre in evoluzione é propio questo aspetto che mi da la possibilitá di adattarmi a ogni tavola che ho sotto ai piedi e alla condizione meteo marina che affronto. Sono ormai 5 anni che evolvo sempre di piú e il fatto di rapportarmi con tutti gli atleti del circuito sopratutto europeo e mondiale ( perché li ho atleti della mia stessa taglia) mi hanno fatto capire e provare tante tecniche che adesso ho fatto mie portandole a un mio stile ed a un gesto atletico efficace che mi fa essere efficace mettendomi sempre in discussione nel trovare la tecnica piú giusta per quella gara o per affrontare un allenamento in modo giusto. Il mio stile é riduttivo schematizzarlo in poche parole posso solo dire che é efficace per me e per i risultati che ottengo e che ho fatto ottenere a tanti amici e atleti che ora sono nel circuito, per chi vuole parlarne ci saranno in futuro corsi che organizzeró a tutti i livelli pratici e teorici come ho sempre fatto con ISA e in futuro sotto l’egida FISURF.

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Cose ne pensi del recente inserimento della Federazione Nazionale FISURF nell’osservatorio CONI?

Puó essere la chiave per dar risalto agli sport da tavola trovando sponsorizzazioni e riconoscimenti nelle scuole e nei circoli nautici, sopratutto valorizzare e aiutare gli atleti che portano lustro all’Italia nel mondo e costruire un vivaio forte nelle scuole e nella didattica, ma cosa piú importante sviluppare questo sport per tutti e a tutti i livelli con particolare attenzione per vivere questa disciplina in maniera amatoriale e con passione, sta solo a tutto il movimento del surf e del sup con le varie declinazioni a farlo funzionare bene nel crederci veramente e a dare aiuto e supporto per chi vuole lavorare e mettere impegno nel creare qualcosa di concreto.

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 E del SUP alle Olimpiadi? Credi sarà davvero riconosciuto come disciplina sportiva o lo sarà solo il Surf?

Un doppio sogno che potrebbe avvelarsi! A Rio 2016 aspettiamo la candidatura del surf per Tokio 2020, chissá se vedremo la prima medaglia olimpica nel surf o nel SUP nel 2024 e magari a Roma!!! Onestamente parlando vedo piú il SUP come disciplina olimpica ,anche perché ha meno costrizioni meteo marine ed é praticabile su qualsiasi specchio d’acqua ma questo non vuol dire che il surf non possa farla da padrone alle olimpiadi, sta tutto in una logica poi commerciale e di ritorno mediatico che solo il tempo potrá portare consiglio. Sono felice del surf alle olimpiadi anche se lo spirito di questo sport deve essere puro e non relegato ad interessi commerciali, ma se deve portare del buono e risorse per gli atleti e per le nuove generazioni allora ben venga!

Quali sono i tuoi tempi di allenamento?

Dipende dal periodo, ad Aprile inizia il mio periodo gare e i tempi di allenamento si allentano dando spazio al recupero tra una gara e l’altra fino a ottobre, il lavoro serio di allenamento e di potenziamento lo faccio in inverno con medie e lunghe distanze e scatti sulla breve distanza, giri in boa e partenze dalla spiaggia, e allenamenti a secco con TRX e Indo in generale.

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Segui un tipo di alimentazione classica o dimensionata sul tuo format?

Alimentazione classica e dimensionata sotto gara, sempre una dieta crudista, macrobiotica e bio il piú possibile.

 Hai cambiato tipo di allenamento ed alimentazione col passare degli anni in cui pratichi SUP?

Come cambia il fatto di alimentarsi e di allenarsi nelle varie stagioni dell’anno cosí é cambiato anche il mio modo di alimentarmi e di allenarmi nelle varie “stagioni” della mia vita fino ad oggi. Il metabolismo cambia e il gesto atletico si affina sempre piú, mangiare sempre piú sano e integrarsi in modo sapiente é importante, come molti allenamenti estenuanti e ripetitivi hanno lasciato il posto ad allenamenti mirati con sessioni di recupero altrettanto importanti che scandiscono ormai il tempo della mia vita sportiva!

Che tavola e pagaia usi?

Per il 2016 avró in dotazione le due classi race in 12’6 e 14’ race sia da flat water che da downwind race. Nel wave uso un castom da short break per il mio spot un 7’2 x 30 e un 8’3 X 28 per le onde grosse. Di pagaie uso LASS paddle avendo disponibilitá di tutti i modelli da almeno 4 anni, in special modo la Temoana e Punurau.

Progetti ed aspettative per il futuro?

Scegliermi ancora gare belle ed avvincenti, come i patner per allenarmi ancora al massimo. Perseguire l’obiettivo di arrivare al CONI per portare il surf e lo stand up a un livello serio e professionale per chi lo vuol praticare in ogni forma e livello sportivo e ricreazionale.

 Che ruolo hai all’interno della FISURF?

Per ora ricopro il ruolo di segretario generale per coaudiuvare il Presidente e la nuova giunta per il passaggio in CONI, il mio ruolo é quello di portare FISURF al CONI come disciplina associata e speriamo nel farla diventare federazione sportiva nazionale.

Prossimi viaggi?

Per i primi del prossimo anno ci sará il Marocco per fare un po di wave e sto mettendo in cantiere le Hawaii per primavera.

Prossima gara?

Inizieró con Porto Adriano a Maiorca

Cosa farai x le vacanze invernali?

Qualche snowbordata in Italia

 Quali pensi cambiamenti attuerà la FISURF nel 2016? Eh tu da atleta cosa vorresti? 

I cambiamenti in primis saranno quelli dettati dall’osservatorio del CONI per avere le carte e i numeri per entrare come disciplina associata. In grandi linee sará un grande e profondo cambiamento che rivoluzionerá dallo statuto della societá a tutte le regolamentazioni tecniche,agonistiche organizzative e amatoriali ( gare, giudici, corsi ecc,) fino a dare risalto e giusta evidenza a tutti i campi e alle varie declinazioni del nostro sport.

Da atleta mi aspetto di avere una federazione in linea con le altre Europee prendendo a modello i nostri cugini francesi che hanno capito sin da subito come procedere con le istituzioni e con un lavoro attento dei clubs e delle scuole per il resto noi Italiani come valore non siamo secondi a nessuno ma ci manca la coesione e la malta per costruire qualcosa di solido che ci faccia crescere non in fazioni ma in un movimento compatto e risolutivo per le nuove generazioni a venire!

Grazie a te Sheila e a tutto il tuo staff di 4sup! Vanno i miei migliori auguri per cercare di tirare fuori sempre il meglio dal nostro meraviglioso sport.

Foto di Fabrizio Gasbarro