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Farah non fa sconti, l’Europeo è suo

di - 14/08/2014

Se qualcuno aveva dubbi su Mo Farah dopo il suo ritiro alla mezza di New York, dopo il suo piazzamento alla Maratona di Londra onorevole ma inferiore alle attese, dopo la sua rinuncia ai Commomnwqealth Games, la risposta è arrivata dai 10000 europei di Zurigo, dove il britannico ha colto il suo secondo titolo sulla distanza. Rispetto al suo solito il campione olimpico e mondiale, che ha completato un Grande Slam eccezionale, ha svolto il suo compito con diligenza senza forzare, controllando sempre la gara che anche grazie a lui ha avuto un’evoluzione fluida con i kenyani di nazionalità turca come il campione uscente Polat Kemboi Arikan e il campione europeo junior Aly Kaya, alias Stephen Kiprotich che hanno cercato di stroncarlo sul ritmo, immemori di come campioni di ben altra statura come i loro ex connazionali e gli etiopi non siano riusciti a tanto. La selezione ha portato davanti un plotoncino di 8 uomini che all’ultimo giro si è ridotto a sei, con anche l’altro britannico Andy vernon, il belga di origine etiope Bashir Abdi e il nostro Daniele Meucci, come sempre encomiabile e protagonista soprattutto nella prima parte, che però quando Farah ha cominciato ad allungare con i suoi strappi terribili non ha risposto, accontentandosi del sesto posto pensando anche alla maratona di domenica (speriamo solo che non debba pagare lo sforzo). Nell’ultimo giro i due turchi hanno provato a tenere Farah, con l’unico risultato di venire risucchiati anche dal bravissimo Vernon, andato a costruire una doppietta inaspettata per gli albionici, mentre il bronzo è del giovane Aly Kaya, tutti con tempi superiori ai 28 minuti. Per l’altro azzurro Stefano la Rosa un buon ottavo posto ma molto lontano dai primi e la promessa che ora anche lui entrerà nel novero degli stradisti, alla ricerca di nuovi spazi, certamente maggiori che su pista.

 

Daniele Meucci nel gruppo di testa; in alto lo sprint vincente di Mo Farah (foto Colombo/Fidal) Daniele Meucci nel gruppo di testa; in alto lo sprint vincente di Mo Farah (foto Colombo/Fidal)