Sei successi in serie consecutiva fra Mondiali e Olimpiadi e fra 5 e 10 mila metri. Mo Farah entra di diritto nella storia del mezzofondo e lo fa dalla porta principale, dominando una finale dei 10000 metri a Pechino con un tempo eccezionale, 27’01”13 in una prova dove forse non è sembrato così superiore al resto della concorrenza, ma proprio per questo la sua vittoria acquisisce valore, perché il britannico ha dimostrato di essere una spanna sopra tutti gli altri.
I kenyani hanno cercato di rendergli dura la vita: Geoffrey Kipsang Kamworor sognava il tris iridato dopo i successi nella mezza maratone e nel cross, trovando in Bedan Karoki e Paul Kipngetich Tanui grandi compagni di squadra per rendere la corsa selettiva. Farah è rimasto in mezzo al gruppo pern i primo terzo di gara ma poi ha capito che i ritmi erano troppo sostenuti e doveva tenersi dietro il terzetto anche a costo di qualche pestone che in effetti c’è stato. Gli etiopi invece sono andati spegnendosi, Imane Merga bruciando anzitempo le sue energie e Muktar Edris rimanendo staccato nel momento topico, cercando poi una vana rincorsa. A tre quarti di gara la sfida era ridotta a 5 uomini, i già citati kenyani e Farah insieme all’americano Galen Rupp, bravissimo a tenere ritmi proibitivi ma privo di un adeguato cambio di velocità nel finale. Farah ha impostato una volata lunga come predilige, finendo con l’ultimo giro di pista in un sontuoso 54”, ma Kamworor gli ha reso la vita difficile, chiudendo a soli 63 centesimi. Bronzo a Tanui a 1”70, ai piedi del podio un delusissimo Karoki che su pista non riesce proprio a tramutare il suo grande talento. Quinto Rupp a 7”14 per trovare il sesto, l’eritreo Abrar Osman, si sono dovuti attendere oltre 41 secondia conferma che in questo momento le gerarchie sono quelle viste in Cina. Rivincita fra un anno in Brasile per i Giochi Olimpici, ora resta da vedere se Farah, che a fine settimana tenterà la doppietta sui 5000, tornerà a pensare alla maratona, un progetto che finora è sembrato fargli solo male.
Gabriele Gentili