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Ferrara Marathon, addio all’organizzatore

di - 08/08/2014

L’adesivo dell’Atletica Corriferrara, l’associazione di cui era presidente, è esposto accanto al campanello di casa, in via Stornara, a Quartesana. Dietro la soglia, all’ingresso della villetta, ammonticchiato su un paio di scrivanie nel classico “disordine ordinato” di chi lavora ogni giorno e sa sempre dove mettere le mani, una piccola selva di ritagli, appunti, documenti. Perché Giancarlo Corà, 68 anni compiuti il 15 giugno, infermiere ospedaliero in pensione “lavorava tutto l’anno” come confermano i familiari, alle sue creature: la “Ferrara Marathon”, la “Halrf Marathon”  e la “Dieci Miglia).

Le aveva fatte crescere anno dopo anno con una determinazione e una costanza che avevano imposto le tre manifestazioni all’attenzione dei podisti e degli sportivi non solo ferraresi: i fogli posati nel suo ufficio volante testimoniano che l’organizzazione della “Dieci Miglia” fissata per il 28 settembre, evento sportivo di cui Corà era il factotum, aveva già mosso i primi passi sulla le gambe di Corà, le stesse gambe che ieri si sono fermate per sempre in via Capitello, uno sterrato tra via Cà Cruciate, a Codrea, e Via Stornara, a poche centinaia di metri dall’abitazione dove il papà dell’Half Marathon stava concludendo il suo giro di 5 chilometri facendo jogging tra campi coltivati a granturco.

“Era uscito verso le 12:30 – racconta la figlia Michela, insegnante di scuola primaria a Ferrara – stava rientrando a casa e deve essersi sentito male. E’ stata una signora che passava a dare l’allarme”. Erano da poco passate le 13:00. “Ci aveva detto “vado a fare una corsetta” poi non l’abbiamo più visto, stavamo iniziando a preoccuparci – ricorda Michela – mi sono precipitata sul posto, era steso a terra, purtroppo non c’era più niente da fare. Ora aspettiamo l’esito dell’autopsia”. E’ stato uno choc per tutti. Per Michela, per l’altro figlio, Massimo 33 anni, barista, per la moglie, Silvana Furini, 64 anni, una vita passata in ospedale nel reparto che fu del professor Donini. E per i tre nipoti.

Nessuno trattiene le lacrime, la brutta notizia era inattesa in casa Corà. “Papà andava a correre quasi tutti i giorni – aggiunge Michela – non aveva problemi di salute, aveva appena fatto la visita sportiva. Quando tornava si faceva la doccia, mangiava e andava a curare l’orto. Era instancabile, un vulcano”. Un carattere a volte spigoloso, così lo descrive chi lo conosceva bene, ma determinato e generoso: impegno e dedizione totali, senza risparmio. Dopo la chiamata di soccorso, in via Capitello sono giunti gli operatori del 118 e i carabinieri. Un via vai passato quasi inosservato su quel sentiero ghiaiato circondato dalla campagna. Ma la notizia ne pomeriggio ha fatto il giro della provincia e non solo, ha portato il cordoglio del mondo dello sport, dell’atletica e degli operatori istituzionali che collaboravano con Corà per sostenere e rendere sempre più popolari le tre manifestazioni ferraresi (lo scorso anno si era iscritto alla Ferrara Marathon anche il cantante Gianni Morandi).

Una lunga avventura per chi la passione per l’atletica aveva iniziato a nutrirla fin da giovane. Poi il salto del fosso e l’ingresso nell’organizzazione degli eventi, dalla “Mezza Maratona” alla Dieci Miglia, passando per Ferrara Marathon e Half Marathon. Una dopo l’altra, ogni anno. “erano il suo mondo, la sua vita” ripete la figlia. “A tutto questo ha regalato la sua anima – interviene la moglie – Non andava neanche in vacanza, il suo pensiero era sempre qui”.

La Nuova Ferrara