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Freeride Running: correre nella neve

di - 13/12/2021

freeride running

 

Il termine Freeride significa letteralmente “cavalcata libera”. Coniato per etichettare la voglia di libertà in neve fresca di sciatori, snowboarder e telemarker, viene ripreso e usato ogni qualvolta uno sport esca dalle sue piste classiche per avventurarsi in percorsi liberi nella natura. La mountainbike freeride, per esempio, ma una delle massime espressioni del freeride è, anche se erroneamente non considerato tale, il trail running, il Freeride Running.

Cos’è il Freeride Running

La corsa off-road intesa al di fuori delle gare, quella in cui a ogni bivio, a ogni albero o a ogni roccia si decide sul momento dove andare. Una corsa avventurosa, che si sa quando inizia ma quasi mai quando finisce, e a volte neanche dove finisce. Un muoversi liberi tra alberi e arbusti, tra pascoli o nel bel mezzo di prati in fiore. D’inverno poi, con i sentieri estivi che si nascondono sotto la neve, il termine freeride è ancora più applicabile.

 

La magica esperienza della neve

Un candido strato bianco ricopre tutto e, soffice come zucchero filato, invita il runner là dove la logica della corsa non lo vorrebbe far andare. Ma un freerider, un qualsiasi atleta di spirito libero di un qualsiasi sport, non accetta costrizioni e proibizioni. Ghiotto di nuove sensazioni si catapulta nell’ignoto. Un primo passo a sprofondare per cercare un appoggio. Poi un secondo più deciso, confortato dalla buona riuscita del primo, quindi un terzo e così via, per un ritmo che incomincia a prendere forma, con la polvere bianca che svolazza tutto intorno. Una rullata nascosta, la presa della suola talvolta artigliata da un ramponcino. Una spinta importante. Un’alzata di coscia decisamente fuori dal normale per poter permettere alla gamba di oltrepassare la spessa coltre nevosa e distendersi un po’ più in là, di nuovo immersa nell’oceano bianco. La neve sbuffando da tutte le parti si alza e galleggia nell’aria per un attimo d’infinita leggerezza. Talvolta questa nuvola di fiocchi dissociati inonda anche la faccia del runner, restituendolo alla vista con un’evidente gelida e completa brizzolatura naturale.

 

freeride running

Freeride Running: qualcosa di diverso

Fare freeride running significa andare alla ricerca di qualcosa di diverso, che nello stesso tempo è allenante e divertente. Mettersi alla prova là dove eventuali piccoli pericoli sono realmente nascosti come un arbusto sommerso, o scivolare su una placca in contro pendenza. Si corre e si sbraccia più del consueto alla ricerca di un equilibrio che aiuti una destrezza non sempre allenata e quindi non sempre all’altezza di una situazione così inusuale.

 

Oltre l’ostacolo

Come per gli sciatori, anche per i runner il freeride promette continue sorprese. Una di quelle più frequenti sono i piacevoli cambi di pendenza o le piccole creste nevose, formazioni dovute al vento, da dover oltrepassare. Allora sta all’atleta e alla sua esperienza, decidere il da farsi. C’è chi preferisce fermarsi in prossimità dell’ostacolo naturale, ragionare e poi magari scendere con cautela. Mentre il freerider più esperto opterà per un salto.

Se tutto è perfetto, appena sprofondato, magari anche fino alla cintola, può riprendere a correre giù dal pendio inclinato. Se invece il gesto tecnico è un po’ sbilenco e l’atterraggio di conseguenza storto, il corpo andrà a tuffarsi in toto nell’oceano bianco. Un carico d’adrenalina che, mescolato al piacere del gesto sarà un premio di incalcolabile valore. Poi di nuovo giù, o su, alla ricerca di una pista o una traccia battuta per riprendere fiato e quota, pronti ed eccitati per un altro fantastico pezzo di freeride running.

 

freeride running

Pronti al via

Una cavalcata libera per allenare, anche, la propriocettività dei piedi, per saziare il piacere dell’anima in un ambiente puro e distensivo che non ha eguali, e per restare sul pezzo in attesa delle gare su neve. Poi è vero che le competizioni in programmazione in tutt’Italia saranno in gran parte su neve battuta, sovente su piste da sci, ma presentarsi al via ben allenati grazie anche a qualche corsa freeride non farà certo male, anzi.

 

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.