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Fun121 – Lindinuso Puglia

di - 01/04/2009

TESTO E FOTO DI Cataldo Albano/www.cataldoalbano.com

Per la spot guide di questo mese abbiamo scelto di spostarci nel sud Italia, dove grazie alla passione per la fotografia di un papà e alle manovre del figlio Pietro, vi facciamo conoscere uno spot alternativo sulle splendide coste pugliesi. Clima amichevole, ottima cucina, paesaggi mozzafiato e un fresco vento vi aspettano a Lindinuso.

Domenica, 24 agosto 2008. Sono sulla mia duna in quel di lido Torretta vicino Lizzano (TA) (per saperne di più consultate il sito www.lidotorretta.it) e non appena ricevo l’ok alla pubblicazione di questo diario di spot mi metto a scrivere. Molti di voi già mi conoscono per i reportage fotografici (mio hobby), anche quest’anno durante la permanenza estiva in Puglia, mia terra natale, ho accompagnato Pietro ad allenarsi, “cercando il vento… Per fotografarlo”. Il mese di agosto ’08 è stato povero di venti da Sud e il “Maestro” (maestrale) che ha fatto da padrone, lo abbiamo trovato al meglio delle proprie condizioni proprio a “Lindinuso”, lo spot oggetto di questa rubrica. Venti chilometri circa a Sud di Brindisi, uscendo per Torchiarolo dalla superstrada per Lecce, si prende per la costa, superando la ben visibile centrale termoelettrica dell’Enel, dopo 6 chilometri si trova un semaforo con l’indicazione a sinistra per il centro del paese. Quando dico centro parlo di una piazzetta, a termine di un piccolo lungomare, a fianco della quale, prima del rimessaggio a terra di barche, c’è un campo da calcetto con attorno lo spazio per parcheggiare la propria auto.

Questo luogo è un paradiso sotto diversi aspetti, ora vi spiego perché:

Per fare windsurf e kite.
I venti prevalenti di questo spot sono la Tramontana e il Maestrale che arrivano side rispetto al roccione con casamatta che ripara l’uscita dalla spiaggetta, subito sotto alla piazzetta. Si esce mure a sinistra e di solito il vento dura tutto il giorno, aumentando poi la propria intensità verso sera con il calar del sole. Le onde non hanno mai superato il metro e mezzo nei giorni normali, ma quando il maestrale soffia per qualche giorno si possono alzare fino a 2 metri e mezzo d’onda perfettamente surfabili! Per quanto riguarda il fondale è formato prevalentemente da sabbia e ciottoli, senza ricci; conviene tenersi a una ventina di metri di distanza dalla spiaggia se non si vuole “accorciare” la propria pinna. L’acqua nell’inside del roccione è abbastanza piatta e permette, con una certa soddisfazione, di fare freestyle mure a dritta. Non c’è mai confusione e traffico in acqua, il sole riscalda le numerose panchine in pietra disposte lungo tutto il belvedere della piazzetta. Queste offrono un punto d’appoggio perfetto per le famiglie dei surfer o per quanti, come me, vogliono immortalare le acrobazie offerte a chi ha la pazienza di fermarsi ad osservare. Il mare e il cielo sono di un azzurro incredibile e solo verso riva l’acqua si colora di verde a causa del fondale basso e sabbioso con qualche ciottolo ben visibile. L’accesso alla spiaggetta non presenta difficoltà, una scalinata porta dalla piazzetta/lungomare a livello dell’arenile (sembra quasi Pozo), separato dalla strada da una lunga fila di tamerici che offrono la loro ombra a quanti vogliono riposare un po’ o seguire le evoluzioni dei windsurfer. Anche il montaggio delle vele risulta molto comodo, è possibile farlo direttamente nella piazzetta piastrellata, davanti agli occhi dei locali villeggianti, che spesso offrono il proprio aiuto per tenere sotto controllo l’attrezzatura, mentre la si lava. È presente infatti, vicino al campo da calcetto, una doccia, dove a fine giornata ci si può pulire dalla salsedine prima di rimettersi in viaggio.

Per sopravvivere con una “Dieta Mediterranea”.
Il piccolo lungomare e la piazzetta sono il luogo ideale per fare un break fra rider e discutere della vela, del vento e delle condizioni trovate. Spesso il local Lino taglia un’anguria ghiacciata mentre tra gli stendardi e le bandiere sul lungomare si sbircia l’orizzonte per vedere se il “Maestro” rinforza e si distende. Se mi chiedete che vele sono state utilizzate quest anno vi posso dire dalla 4,7 alla 5,7, abbinate sia al 100 litri freestyle che al wave da 80 litri. Tra una surfata e l’altra non bisogna dimenticare di fare una capatina al bar in piazzetta dove, oltre all’atmosfera familiare e all’accoglienza della deliziosa Serena, si possono assaggiare i buonissimi “rustici” di pasta sfoglia ripieni di formaggio fuso, oppure fare un salto al “panificio” dove poter gustare chicche di rosticceria e focacce locali. Vi consiglio “melanzane alla parmigiana”, “patate riso e cozze” e le focacce con ripieno di olive e cipolle. Per chi ha bisogno di un ristorante vicino e un letto per dormire rivolgersi a Martina Assunta (tel. 0381.692808) proprietaria del Ristorante Benny. La piazzetta di Lindinuso è anche attrezzata con un centro di Pronto Soccorso affacciato proprio sul lungo mare, che rimane operativo tutto il giorno. Lo menziono per scaramanzia… Come dimenticare, oltre all’accoglienza della gente del posto, l’amichevole aiuto dei surfer e kiter locali, le angurie già menzionate e i fichi di Lino (disponibile al 368.3541127) accompagnati da consigli sullo spot e dalle evoluzioni aeree di Mino e Ronzino con i loro kite.

Quello descritto è uno spot che, qualora sceglieste di visitare le coste pugliesi, è da vedere con le condizioni giuste, in alternativa a Frassanito o Torre Canne. Da Pugliese DOC mi permetto di ricordarvi che nei momenti “no wind” la Puglia e il Salento hanno comunque tanto ma proprio tanto da offrirvi.

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