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GARMIN TRIO SIRMIONE, tra storia e sport.

di - 22/07/2016

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Una grande emozione: solo in questo modo posso descrivere la partecipazione alla mia prima distanza olimpica al Garmin Trio Sirmione, andato in scena il 25 giugno

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La piccola penisola, famosa per un turismo estivo decisamente slow, è stata letteralmente presa d’assalto da più di 900 triatleti provenienti da tutta Europa.

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L’ambiente è stato di quelli veri, fatto soprattutto di ragazzi come me che hanno trovato nella triplice disciplina non solo uno sport, ma una vera e propria ragione di vita.

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Il caldo afoso, con cielo coperto, ci ha tenuto compagnia con tenacia fino alla seconda parte di gara. Lasciata la bicicletta in zona cambio due, la famigerata T2, siamo stati costretti a percorrere gli ultimi 10 chilometri della frazione podistica sotto ad un forte temporale, che ha lasciato indenni solamente i primi arrivati della categoria maschile. Ma, come dice il mio preparatore: “Mollare mai!”.

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La gara

Dopo aver fatto l’ultimo controllo alle zone cambio, verifico che tutto sia a posto ancora una volta, ma è più una routine scaramantica che altro. La frazione di nuoto parte dalla Spiaggia del Prete, all’interno delle mura del Castello Scaligero, una vera figata. Il percorso è un rettangolo che mi fa nuotare fin sotto al ponte levatoio del castello. Sono un guerriero!

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Esco dal lago che sto ancora nuotando, faccio un respiro lungo una vita e cerco di ritrovare gli appoggi giusti per non andare giù come un piombo. Magicamente riacquisto l’equilibrio verticale perso nella frazione di nuoto, guardo avanti… le prime bici, cerco il numero dietro la sella e via a pedalare.

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La bici mi ha provato non poco, e purtroppo dopo il secondo chilometro pago probabilmente lo scotto dell’ultima parte fatta con un rapporto troppo duro. Le gambe non ne vogliono sapere, il circuito verso il centro storico deve essere fatto due volte, e dopo il primo giro un po’ di gente comincia a passarmi. Sto andando davvero troppo piano. Poi la luce, forse l’ennesimo gel o l’acqua in testa, ma calcolato che mancano ancora circa 5 km… rinasco!

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L’arrivo è sul piazzale del Porto, davanti al Castello Scaligero, che rende ancora più suggestivo il momento in cui taglio la finish line. Ho un sorriso a 32 denti che conosco solo io, di quelli che partono da dentro e ti fanno sentire per pochi istanti un eroe.

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Daniele Milano: spirito di montagna, anima sportiva. Nato in Valle d’Aosta circa cinquant’anni fa, Daniele cresce immerso nella natura e nello sport. Prima lo sci alpino, poi l’atletica leggera: il movimento è da sempre il suo linguaggio. Negli anni ’90, la svolta. Lo snowboard lo conquista completamente — non solo come rider, ma come narratore del mondo snow. Coordina Snowboarder Magazine, collabora con testate specializzate e guida la direzione di Onboard Magazine. Dal 2003 è anche una presenza fissa nell’evoluzione dell’Indianprk snowpark di Breuil-Cervinia. Tra penna, neve e sentieri. Maestro di snowboard e telemark, dal 2015 è il cuore editoriale di 4running magazine, dove racconta il trail, l’anima del running, il gesto sportivo come espressione di equilibrio. Correre è il suo modo di essere. Dai campi di atletica vicino casa ai boschi della Valle, per poi trasferirsi a Milano. Oggi vive tra città e montagna, ma è sempre fedele al suo credo: “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri.”