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Gran Canaria: 7 percorsi per scoprirla

di - 01/07/2021

gran canaria

 

Dal numero #03 di 4running a cura di Silvia Danatiello  |  foto: Ente del Turismo di Gran Canaria

 

Le Isole Canarie, e in particolare Gran Canaria, vantano una storia pressoché unica. Si tratta dell’unico arcipelago al mondo a essere passato dalla preistoria direttamente alla storia moderna. Questo patrimonio, nella sua maggior parte, è ubicato nel quasi 50% dell’isola dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco nel lontano 2005. 

 

Gran Canaria dove partire: la necropoli del Maipés

Da dove partire? Sicuramente dalle verdi vallate del nord, e più precisamente dalla Valle di Agaete, un ampio avvallamento dove si trova l’unica piantagione di caffè in Europa. Questo luogo fu scelto dai primi abitanti per erigere circa 700 tombe su una colata lavica, la Necropoli del Maipés. Un percorso interattivo molto interessante, dove godrete di un microclima perfetto per correre in qualsiasi periodo dell’anno. 

 

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La Cueva Pintada

Dopo questa tappa di partenza, iniziamo a scendere lungo la costa fino ad arrivare alla montagna di Gáldar e alla cittadina omonima che fu la prima capitale preispanica dell’isola. Qui troviamo il sito più rappresentativo di Gran Canaria, la Cueva Pintada (Grotta Dipinta). Un museo e parco archeologico situato su uno scavo artificiale in tufo vulcanico con pitture rupestri al suo interno.

 

Il Cenobio di Valeròn 

A questo punto lasciamo la costa nord e iniziamo a salire verso il centro di Gran Canaria, dove troviamo dislivelli importanti. Scegliamo la strada antica che ci porta a Santa María de Guía, e lungo il percorso troviamo il nostro terzo incontro con la storia, il Cenobio di Valerón. Si tratta un granaio collettivo, particolarmente suggestivo, con più di 350 grotte, camere e silos, dove gli aborigeni depositavano l’eccesso del raccolto per i periodi di scarsità. Quest’area è caratterizzata da vaste piantagioni di banani, che qui rappresentano anche una delle principali coltivazioni. 

 

Cuatro Puertas

Dal Cenobio di Valerón proseguiamo verso il versante orientale. Più precisamente all’antico villaggio di Tufia e al sito archeologico di Cuatro Puertas, la nostra quarta tappa, entrambi situati nel comune di Telde. Son ben 58 km di distanza, ma con poco dislivello. Il paesaggio del nord lascia il posto a quello più lussureggiante e tropicale della zona di Tafira, in un percorso incorniciato da palmeti, buganvillee, ibischi e ogni sorta di alberi da frutta tropicali.

 

 

La fortaleza di Ansite 

Il paesaggio cambia ancora mentre proseguiamo verso la nostra quinta tappa, la Fortaleza di Ansite. Fu un punto strategico e l’ultimo bastione della resistenza indigena da cui si gettò un membro della famiglia reale dei Guanarteme, per evitare di arrendersi e consegnarsi alle truppe castigliane nel 1483. Questo sito vanta un Centro de Interpretación, un museo che divulga la storia, gli usi e i rituali più importanti della cultura preispanica. Prima di proseguire verso la nostra sesta tappa, meglio riposare a Santa Lucía de Tirajana, una località circondata da un bellissimo palmeto e le ripide pareti della Caldera di Tirajana. Qui l’offerta gastronomica è caratterizzata da formaggi locali, vino e il popolare mejunje (miscela) a base di rum, cannella e miele. Un assaggio potrebbe non nuocere al più professionista dei runner. 

 

Il roque bentayga

Un nuovo giorno e una nuova sfida! Ora inizia la vera e propria salita, 30 km ci separano dal seguente monumento archeologico, il Roque Bentayga. Ma soprattutto un importante dislivello di 1.400 metri in positivo e 600 in negativo, attraverso cammini di trekking ideali anche per chi pratica il trail running. Il Roque Bentayga fa parte dei Monti Sacri di Gran Canaria insieme ad altri siti archeologici compresi nei comuni di Artenara, Tejeda, Agaete e Gáldar. Insieme al Risco Caído sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel luglio 2019. Il Roque Bentayaga è una formazione rocciosa situata nel cuore della Riserva della Biosfera e fu uno degli assi spirituali degli indigeni, la cui eredità si può contemplare presso il suo Centro de Interpretación. 

 

Risco Caído

La nostra settima e ultima tappa ci spinge più a ovest di una quindicina di chilometri, nella zona della Mesa de Acusa, dove troviamo Artenara. Qui ci sono i più importanti insediamenti del luogo e il singolare complesso sacro di Risco Caído, anch’esso Patrimonio Unesco per il valore universale che rappresenta, esempio di dialogo tra l’uomo e le stelle risalente a quasi mille anni fa. Uno degli elementi più importanti è la cosiddetta grotta n. 6 del Risco Caído, un indicatore lunisolare, o tempio astronomico situato sul lato sinistro del Barranco Hondo, nel comune di Artenara. La cavità si trova in un insediamento costituito da un complesso di 21 grotte scavate nel tufo vulcanico e situate sulla cima di una ripida scogliera alta oltre 1.200 metri. 

 

 

La grotta C6, conosciuta come almogarén o santuario del Risco Caído, vanta una finestra naturale, un’apertura nella sua volta che permette ai raggi solari e al chiaro di luna di infiltrarsi, facendo proiettare un magico raggio di luce sulle sue pareti, utilizzato dagli indigeni come calendario e tempio sacro. A partire dall’equinozio primaverile, la prima luce del giorno percorre le pareti da un lato all’altro, illuminando le incisioni rupestri che gli archeologi di tutto il mondo collegano ai simboli della fertilità. Lo stesso effetto si verifica a partire dall’equinozio autunnale. Questa volta, però, accade grazie alla luce che la luna proietta sulle pareti di questo meraviglioso e antico ventre della terra. 

Gli archeologi considerano questo luogo il più importante indicatore astronomico preistorico di Gran Canaria.

È importante sapere che questo sito non è visitabile, ma è stato ricostruito in dimensioni naturali nel centro di interpretazione di Artenara.

 

Destinazione Starlight

La Caldera de Tejeda si erge come uno scrigno che ospita 1.500 incavi che formano spettacolari insediamenti verticali.

Inoltre è il primo paesaggio culturale Patrimonio dell’Umanità che racchiude la dimensione “celestiale” dovuta al rapporto degli aborigeni e della popolazione attuale con il cielo, si parla quindi di una Destinazione Starlight. È il primo bene che rappresenta l’originaria cultura berbera nordafricana, l’unico sviluppato anche in un territorio insulare, e pure quello che presenta la più grande manifestazione troglodita del pianeta con le case-grotta come un’altra delle sue unicità. E come ciliegina sulla torta, vi cresce lo stesso seme d’orzo di mille anni fa! 

 

Gran Canaria: la destinazione finale del nostro tour? 

Ci possiamo fermare a dormire iin uno dei vari agriturismi e hotel rurali dell’area. In alternativa al Parador, dove l’idromassaggio, affacciato sull’imponente canyon, ci può regalare uno dei tramonti più suggestivi della nostra vita.

 

Per maggiori informazioni su Gran Canaria:

grancanaria.com

grancanarianaturalandactive.com

grancanariatribikerun.com

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.