Hoka Skyward X, ovvero… che HOKA volesse sviluppare una daily trainer con velleità da performance shoe, con piastra in carbonio, adatta a tutti i runner, se ne parlava già da un po’ di tempo.
“I primi rumors sui siti di settore americani, qualche foto rubata in anteprima e poi? E poi ci arriva in redazione Skyward X, la nuova “bomba” di HOKA che rende la corsa come la cosa più facile che si sia mai fatta, anche se…”
…è un po’ fuori legge
Eh sì, la Skyward, avendo un’altezza da terra dichiarata di 48 millimetri sotto al tallone per gli uomini e 46 millimetri per la versione femminile, non può essere utilizzata in gare ufficiali. Una vera e propria super shoe che non ha badato a spese e/o altezze eccessive per presentarsi agli estimatori del brand americano come la miglior trainer shoe high performance che HOKA abbia mai creato.
A cura della redazione | foto: con realme 12 Pro+
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Categoria: road – max performance
Peso: 315 g (US 9,5 uomo)
Drop: 5 mm
Stack height: 48/43 mm (uomo) – 46/41 mm (donna)
La parola all’azienda
Durante il processo di creazione di Skyward X abbiamo deciso di ignorare le convenzioni. Il rivoluzionario sistema di sospensione di questa sneaker, che presenta caratteristiche estreme di morbidezza e fluidità, si comprime e torna a espandersi a ogni passo, grazie alla piastra convessa in fibra di carbonio. Nel punto più vicino al piede si trova la morbida e resiliente schiuma PEBA che offre un’esperienza d’uso dinamica e ammortizzata, mentre la struttura in EVA applicata tramite un innovativo processo garantisce la stabilità ideale per macinare chilometri in scioltezza.
“Hoka Skyward X è dotata di un letto ammortizzato simmetrico, senza ulteriori tecnologie ortopediche. Progettata per offrirti il supporto di cui hai bisogno, senza caratteristiche superflue.”
Design
Nella tonalità testata, Blanc De Blanc/Virtual Blue, la Skyward ricorda molto i colori della bandiera francese e delle prossime Olimpiadi, quindi, se tanto mi dà tanto, non può che trattarsi di un’ottima calzatura, e più avanti vi spiego il perché. L’intersuola estremamente massimizzata non interferisce assolutamente con la linea e gli equilibri di design di questo modello, grazie all’ottima distribuzione delle forme stesse. Il tessuto della tomaia presenta una lavorazione davvero particolare che ne caratterizza lo stile. Contrafforte tallonare molto alto sul tendine d’Achille e un rocker piuttosto accentuato della punta risaltano con grande evidenza e caratterizzano l’intera linea di questo modello.
Chiusura & alloggiamento
Asole differenziate, con le prime due verso il basso classiche a occhiello, le due centrali con rinforzo esterno supplementare per ottimizzare la chiusura e alleggerire il carico dei lacci sul dorso del piede, e quella finale in alto nuovamente tradizionale, con la sesta da usare solo in caso di ulteriore personalizzazione dell’allacciatura. Linguetta piuttosto imbottita per migliorare il comfort. Il piede è molto ben alloggiato e la struttura della scarpa dà veramente una sensazione di sicurezza e protezione.
Comfort
Ottime sensazioni sin dai primi secondi in cui si prova la scarpa per la prima volta. Il piede è letteralmente avvolto dal disegno dell’intersuola che fornisce supporto su tutto il perimetro della scarpa, senza per questo infastidire. L’azione combinata dei foam in Peba e Eva è perfetta e la scarpa dà sostegno dove serve e comfort a ogni appoggio. Unico neo, ma questa è più una sensazione personale che altro, i 48 millimetri di altezza da terra si sentono veramente, mentre io prediligo scarpe leggermente più minimaliste, che in questo caso accentuano il feeling del piede con il terreno.
Rullata
Rullata estremamente facile, grazie al buon rocker della punta che rende agile la fase di spinta, mentre l’ingresso della rullata, anche per gli inguaribili “tallonatori”, non è per nulla traumatico e il piede risulta molto stabile pure nell’appoggio, grazie alla presenza della piastra in carbonio integrata, che gestisce bene le forze laterali e dà dinamicità all’azione di corsa, senza impattare in modo eccessivo.
Traspirabilità
Nota dolente: per una scarpa perfetta da usare in estate, siamo a metà luglio…, mi aspettavo una tomaia più traspirante. Si poteva fare di meglio.
Grip
Per ridurre il peso già importante di questo modello, abbondantemente sopra ai 300 grammi, si è cercato di limitare la porzione di suola e intersuola. Il grip, su terreno umido, ne risente un po’, mentre su asfalto asciutto è ottimo, in quanto la porzione di suola a contatto con il terreno è più che efficace.
Stabilità
Da un modello con altezza da terra così elevata ci si dovrebbe solo aspettare instabilità, come per tante altre scarpe max performance, ma Skyward qui dimostra la sua vera arma vincente, ovvero la perfetta combinazione tra durezza della piastra integrata e due differenti durezze dei foam dell’intersuola, uno più morbido in PEBA per ottimizzare il comfort e l’altro in EVA per dare più stabilità.
Protezione
Fin troppa! Di protezione per il piede ce n’è, eccome, ma questa è l’ennesima caratteristica vincente di un modello ideato per corse in allenamento molto lunghe e classici recovery day, durante i quali i nostri piedi non vogliono sentir parlare nemmeno lontanamente di asfalto, corse o robe simili… La piastra poi fa ulteriormente la differenza assicurando un’incredibile dinamicità di corsa e stabilizzando gli appoggi.
Consigliata per
Premesso che le scarpe così alte da terra non sono la mia passione, la suggerisco a chi ama di HOKA proprio questo tipo di caratteristica, senza rinunciare ad ambizioni di performance. Tra le recovery con velleità di calzatura high performance la Skyward non ha rivali. Perfetta anche per persone oltre gli 80 chilogrammi, in quanto la piastra stabilizza persino appoggi poco felici, leggasi non corretti. Come detto, la Skyward non può essere utilizzata in gara, ma può diventare fedele compagna per allenamenti lunghi, senza dimenticare che, se spinta a ritmi allegri, tira fuori un sacco di cavalli (HP), nascosti tra piastra in carbonio, PEBA ed EVA.