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I percorsi trail della Valle d’Aosta: La Becca di Viou

di - 12/12/2022

valle d'aosta

Quando corri nella piana della Valle d’Aosta, ti senti un po’ osservato, circondato e direi anche protetto. Le vette si stagliano alte nel cielo e dominano maestose il territorio, quasi circondando la città e i paesi limitrofi. 

Alzi gli occhi e le vedi lassù, che ti guardano, quasi a controllarti. Le osservi con ammirazione e immagini di conquistarne la sommità: durante gli allenamenti faccio un po’ sognare i miei allievi, raccontando loro quale panorama si prospetta agli occhi a chi arriva lì. Stiamo parlando, questa volta, della Becca di Viou (2.860 m slm) proprio a nord della città e, più a ovest, della Punta Chaligne (2.810 m slm).

 

Due obiettivi: cuore e fatica 

Bisogna sempre porsi degli obiettivi, sono loro che ci aiutano a sopportare le fatiche dei vari training e ci spronano a impegnarci al massimo. E questa volta abbiamo deciso di porci come obiettivo il raggiungimento delle due cime. Sono due percorsi “classici”, ma, per rendere più pepate entrambe le gite e dare a ognuno uno stimolo maggiore, prometto loro di portarli in notturna. Tutti gli allenamenti, tutti gli sforzi e il raggiungimento congiunto dell’obiettivo rendono il gruppo ancora più forte e soprattutto entusiasta e felice. 

 

NoLIMITS Trail in Valle d’Aosta: un po’ Academy, un po’ famiglia

NoLIMITS Academy, oltre a essere la prima di scuola di Trail&Running della Valle d’Aosta, è soprattutto una famiglia, come amano definirla i vari iscritti. Composta da un gruppo di persone molto affiatate, questa cosa mi rende particolarmente felice, soprattutto leggere nel loro sguardo cosa provano quando propongo loro le nuove avventure.

 

La conquista della Becca di Viou

Si è svolta nella notte di San Lorenzo, scelta appositamente per le previsioni meteo spettacolari che avrebbero regalato un’esperienza indimenticabile. Raggiunta in auto la frazione di Blavy ci siamo preparati e abbiamo imboccato il sentiero n. 105 che abbiamo percorso in piccola parte, dato che è un sentiero intervallivo che parte proprio da Aosta e raggiunge il Colle Valdobbia, nella vallata di Gressoney, al confine con il Piemonte.

La partenza, fissata per le ore 18:30, prevede ancora un bel sole, caldo al punto giusto, tale da permetterci di vestirci con calzoncini e T-shirt. La dotazione obbligatoria, però, prevede, oltre al consueto abbigliamento di ricambio più pesante, anche una bella lampada frontale. Salendo con ritmo costante sul sentiero ben segnalato, raggiungiamo dapprima l’Alpe Viou e poi la Tsa de Viou. 

Già la fatica è ripagata dal panorama che possiamo osservare, ma è solo l’antipasto in confronto a quello che ci aspetta in seguito. Ma loro non lo sanno ancora! Ripartiti dopo la piccola sosta, si guadagna il colle de Viou, dove si erge il Bivacco Penne Nere, che ci ospiterà poco dopo. In breve tempo, proseguendo lungo il sentiero sulla sinistra del colle e tralasciando il numero 105 che invece scende, arriviamo in cima. La Becca di Viou è conquistata dopo circa 3 ore e quasi 1.500 metri di dislivello. Nel frattempo il sole sta lentamente tramontando e il panorama che si staglia ai nostri occhi da lassù è davvero stupendo, soprattutto perché varia di minuto in minuto.

La visuale è a 360° e ci fa scorgere tutti i massicci della Valle: Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa, Gran Combin, Grivola, Ruitor, Monte Emilius, mentre la luna piena ci guarda maestosa. La fatica è cancellata da questo spettacolo, tutti contenti scendiamo percorrendo il sentiero a ritroso, dopo una sosta rigenerante al bivacco. Non mancano le stelle cadenti a fare da cornice, cosi torniamo a casa felici e contenti, pronti per una nuova avventura. 

 

La salita in punta Chaligne della Valle d’Aosta

E sì, ci aspetta la salita in Punta Chaligne, a distanza di un mese. Si parte in una giornata di settembre più fresca, con il cielo un po’ più grigio, ma il meteo, scrutato con cura, non desta preoccupazioni. Start da Thouraz: questa piccola frazione posta a 1.646 m nel comune di Sarre, che si affaccia sulla valle centrale di Aosta, è il punto di start della nostra nuova escursione. La salita in macchina fino a questa balconata sulle Alpi merita già la giornata. Il paesino si presenta con una bellissima chiesetta alpina arroccata su un piccolo promontorio.

I caseggiati invece sono vecchie cascine di montagna molto grosse, costruite secondo il vecchio sistema a livelli, sfruttando il calore delle vacche nella stalla al piano terra, e l’isolamento del fieno nel sottotetto, dedicando il piano centrale alla zona abitativa. Un luogo da cartolina. Da lì si continua seguendo il consueto segnavia giallo che contrassegna il sentiero che, inerpicandosi nel bosco, con un’alternanza di tratti più ripidi con parti più tranquille, ci porta alla base di Punta Metz (2.550 m), un piccolo “panettone” da attraversare interamente. 

Sulla sommità, a nord, vediamo la nostra meta: un breve tratto di discesa ci conduce in questo caso alla base del pendio erboso da risalire per raggiungere l’obiettivo. Anche questa volta la cima è conquistata, NoLIMITS è in vetta a Punta Chaligne dopo circa 1.000 metri di dislivello e 2 ore di cammino! 

Le temperature sono più rigide, e per questo motivo ci cambiano in fretta prima di ammirare il paesaggio fantastico! Bellissima la vista sulla città di Aosta, mentre spiccano a Nord il Gran Combin, a Sud la Grivola e il Gran Nomenon, e per finire a Nord Est il vicino Mont Fallère. 

Riscendiamo felici, nuovamente carichi di ricordi che ci aiuteranno ad affrontare i prossimi allenamenti, sebbene a volte faticosi, ma sicuramente utili a regalarci emozioni indimenticabili. La luna piena ci ha illuminato ancora la strada del ritorno.

Segui le avventure e le proposte NoLIMITS su facebook e instagram e unisciti anche tu al gruppo, per affrontare il tuo obiettivo, qualunque esso sia! 

Chiedi informazioni a nolimits.trail.academy@gmail.com

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.