Già nel XVIII i giovani aristocratici europei intraprendevano un lungo viaggio con lo scopo di affinare le loro conoscenze. Apprendevano così la politica, la cultura, l’arte, visitavano le bellezze architettoniche e imparavano nuovi usi e costumi. Questo viaggio in genere aveva come meta l’Italia sia per la sua eredità culturale che per le sue innumerevoli meraviglie. Ciò che ha sempre spinto l’uomo ad intraprendere i viaggi era in realtà una ricerca interiore che ampliasse le sue conoscenze.
Ancora oggi si viaggia e si percorrono strade con lo scopo di ricercare in noi stessi la sfida al superamento del limite, con l’obiettivo di migliorare di giorno in giorno. Nel mondo moderno, in cui grazie alla tecnologia si può fare il giro del mondo comodamente da casa, l’unico modo di mettersi in gioco restano le prove che la natura ci offre. Il trekking è quella attività che permette introspezione e allo stesso tempo scoperta e avventura. Ammirando la bellezza di ciò che ci circonda si viaggia verso un’esperienza interiore dell’individuo che richiama la vita ed il suo dinamismo.
Molti sono i percorsi che possiamo affrontare per spostare l’asticella dei nostri limiti. Vari sono gli itinerari, le distanze e le difficoltà; sicuramente però oltre alla meta, altro aspetto da considerare prima di partire all’avventura è l’equipaggiamento da portare con noi. Nello specifico sono le scarpe da trekking che scegliamo a garantire la comodità durante il percorso. Queste sono la garanzia di riuscita di un’escursione di più giorni poiché se il piede è protetto e ammortizzato, i tanti chilometri percorsi quotidianamente risultano meno faticosi.
Itinerari: un paio di dritte
Se ci limitiamo al nostro paese ci accorgiamo che uno dei percorsi più impegnativi per difficoltà, lunghezza ma soprattutto isolamento è il Selvaggio Blu. Quello sardo è un trekking che richiede un buon allenamento alla camminata e una buona dose di autonomia e da molti è definitivo il percorso di trek più impegnativo d’Italia.
Altro itinerario suggestivo è la Via degli Dei, nata dall’idea di un gruppo di camminatori bolognesi del CAI che volevano raggiungere Firenze per mangiare un’ottima fiorentina. Ognuno di questi itinerari richiede consapevolezza delle difficoltà. Non bisogna mai sottovalutare questi percorsi ed è necessario essere in allenamento e avere fiato. Altro aspetto da considerare è quello dello zaino. Trattandosi di un trekking di più giorni, dobbiamo valutare attentamente il peso dello zaino che porteremo con noi. Si devono scegliere con accuratezza anche gli indumenti. Questo non riguarda solo il loro peso o la loro utilità, ma anche la loro qualità. Chi ha già percorso questi itinerari consiglierà un paio di scarpe da trekking di ottima qualità e altamente performanti. L’aderenza della suola al terreno, la leggerezza, la calzata comoda sono assolutamente essenziali per percorrere in tranquillità tragitti impegnativi.
Sia il Selvaggio Blu che la Via degli Dei richiedono impegno. Tutti e due gli itinerari si svolgono in 5 tappe. Sebbene il Selvaggio Blu sia solo di 40 Km, a fronte dei circa 130 km del cammino con partenza dalla regione Emilia-Romagna, l’impegno richiesto per affrontare il terreno sardo è veramente importante. Si cammina, ci si arrampica, ci si cala in corda. Ecco perché le scarpe da trekking sono fondamentali. Devono essere scelte con accuratezza e testate prima che il viaggio cominci. Non è infatti consigliabile affrontare un tale percorso con delle scarpe mai provate in precedenza, così da scongiurare l’insorgenza di vesciche e dolore ai piedi.
Sia che si voglia procedere in autonomia, che con l’ausilio di una guida, avere con sé una cartina dell’itinerario (reale o virtuale) è assolutamente rilevante, così come sono altrettanto fondamentali altri oggetti: una lampada frontale per quando cala la notte, un poncho o una giacca a vento per proteggersi dal vento e dalla pioggia, viveri ed acqua in abbondanza poiché non ci sono fonti lungo il percorso. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti di cibo e dell’acqua, che occuperà il peso maggiore, ci si può organizzare facendo dei sopralluoghi in precedenza e posizionando delle riserve lungo il percorso in prossimità delle calette che si incontrano. Questo è un segreto per veri esperti, utilizzato anche dalle guide per alleggerire lo zaino degli escursionisti che a loro si affidano.
Il viaggio che si otterrà sarà un lungo ed importante percorso dentro noi stessi. Il superamento del limite, delle difficoltà che sicuramente si incontreranno ci faranno uscire da questo trekking indubbiamente diversi, come dei novelli Goethe.