Pubblicità

Ivana Iozzia: “Così ho vinto la mia battaglia”

di - 27/02/2016

Quella che ha vinto nei mesi scorsi è stata per Ivana Iozzia la più dura delle corse disputate perché in palio c’era la sua vita. Lo racconta senza veli e con grande consapevolezza al raduno di Boario Terme, dove sono tutti i migliori italiani della corsa in montagna. La pluricampionessa italiana di maratona è uscita indenne dalla sua seconda battaglia contro un tumore: “Una delle biopsie effettuate lo scorso dicembre, era risultata positiva – dice la comasca – Mi è stato diagnosticato un melanoma maligno al secondo stadio”. Una mazzata per la luratese, che già nel 2008 aveva dovuto sospendere l’attività per combattere una forma tumorale, uscendone più forte di prima, ma la notizia della sua recrudescenza avrebbe potuto abbatterla, invece Ivana ha preso il coraggio a due mani e si è tuffata nella battaglia come se fosse la maratona olimpica, per uscirne ancora una volta vincitrice: ”Questa volta però il melanoma maligno era più aggressivo del precedente– ricorda – Così mi hanno fatto exeresi di ampliamento, come da protocollo, per fare pulizia delle potenziali cellule cancerose. Non c’erano metastasi, così per fortuna ho potuto evitare chemioterapia o radioterapia”.

Il suo unico rammarico è non aver potuto essere della partita la scorsa settimana ai tricolori di cross a Gubbio e non aver potuto portare il suo contributo alla squadra: “Peccato perché a inizio anno stavo proprio bene e contavo di fare una buona stagione di campestre per poi tornare a una maratona primaverile riaffrontando i 42,195 km che non corro ormai da tre anni, dalla mia vittoria alla Turinmarathon del 2013”.

Ivana Iozzia alla Maratona del Tricolore 2008 (foto archivio) Ivana Iozzia alla Maratona del Tricolore 2008 (foto archivio)

Questa battaglia vittoriosa contro il melanoma, Ivana Iozzia ha deciso di non tenerla per sé, non buttarsela alle spalle ma farne un’esperienza utile non solo per sé ma per tutte le donne: “Io ho sempre preso in tempo i miei “problemi” -dice – grazie alla diagnosi precoce che mi ha salvato la vita. Dal 2008 faccio regolarmente gli screening oncologici e ho già subìto una ventina di biopsie di prevenzione. Durante l’ultima mi hanno trovato il melanoma. E’ fondamentale seguirsi, avere cura di se stessi senza paura di andare dal medico per poi tornare a una vita normale, della quale per me la corsa è parte essenziale”.

Ora il raduno azzurro, primo passo verso una nuova chiamata azzurra nella corsa in montagna per ritentare magari la scalata al podio mondiale nelle lunghe distanze. “Sono giù di condizione ma questo ci sta – afferma – Mi concentro sulla ripresa per riacquistare in fretta la forma migliore e competere per le vittorie. Già esserci lo è…”.