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Jack O’Neill: il pionere delle mute muore a 94 anni

di - 04/06/2017

“I just wanted to surf longer” – questa la motivazione di Jack O’Neill quando decise di studiare e realizzare la prima muta da surf della storia. Si, perchè Jack amava il surf più di qualunque altra cosa e, nelle fredde acque della California, poter resistere anche solo mezz’ora in più in lineup per lui (come per noi) aveva un valore enorme.
Nato a Denver (Colorado) nel 1923 e cresciuto nella fredda Portland (Oregon) i suoi genitori si trasferirono ben presto in California e Jack si stabilì inizialmente a San Francisco. Nel 1952 aprì il primo negozio dell California settentrionale sulla San Francisco’s Great Highway, chiamandolo semplicemente “Surf Shop”, un nome di cui possedeva la licenza a vita, semplice ma efficace e che negl’anni si diffuse a macchia d’olio in tutta la Calfornia e nel mondo (se avesse voluto avrebbe potuto far chiudere gran parte dei negozi del mondo). Il suo primo surf shop si trovava a 100 metri dal suo spot preferito per il bodysurfing, è stato lì dove ha iniziato a vendere i primi grezzi gilet in neoprene. Poi nel 1959 aprì il suo secondo surf shop 90 miglia a sud di Santa Cruz, sulla spiaggia di Cowell, epicentro del boom surfistico degl’anni ’60.

Per dieci anni non ha avuto concorrenza nel settore se non il marchio Body Glove, mentre l’industria del surf ha iniziato ad affermarsi e crescere grazie alla creazione di nuovi prodotti come il leash. Proprio l’assenza del leash è stata la causa della perdita dell’occhio sinistro di Jack, avvenuta durante una session a The Hook a Santa Cruz. La sua immagine da pirata barbuto ha però contribuito alla diffusione e all’affermazione di O’Neill come uno dei surf brand più importanti di sempre.
Nel 2010 O’Neill è diventato il marchio di mute da surf più venduto al mondo. E’ stato sostenuto per decenni da icone del surf facenti parte del team come Shaun Tomson, Brad Gerlach, Shane Beschen, Cory Lopez e infine Jordy Smith. Jack O’Neill ha influenzato la vita negli oceani di innumerevoli persone, e dopo aver realizzato il suo impero, O’Neill ha restituito parte della ricchezza ottenuta finanziando le scuole e i corsi di scienze riguardanti l’oceano.

O’Neill era anche uno dei personaggi iconici del surf tra i meno conosciuti in questo mondo: raramente ha rilasciato interviste, preferendo piuttosto volare sul dirigibile con stampato il logo del brand o trascorrere molto tempo sul famoso catamarano O’Neill, ma meglio di tutto era il tempo trascorso nella sua casa a Santa Cruz a guardare il cliff dove srotolano le magnifiche onde del point.
La mia prima muta era un O’Neill, con la psycho ho superato i peggiori inverni adriatici e al suo interno, stampato da qualche parte, c’è lo slogan “It’s always summer on the inside” –  “È sempre estate dentro”, una delle frasi più azzeccate da questo personaggio che tanto ha dato per il bene di tutti i surfisti…perchè in fondo chi nutre la vera passione sa bene che tutto ciò che facciamo nella vita quotidiana, come disse Jack, lo facciamo soltanto perchè vogliamo surfare di più.

Grazie Jack. Da tutti noi.

 

 

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf