Una prestazione così resterà nella storia assoluta dell’atletica: la Sportisimo Prague Half Marathon ha visto cadere il muro dei 75 minuti nella mezza maratona femminile, un risultato eccezionale che porta il limite oltre una soglia ritenuta non molti anni fa impensabile per una donna. Per molti l’1h04’52” ottenuto nella capitale ceka da Visiline Jepkosgei vale anche più del 2h15’25”, primato mondiale di maratona della Radcliffe: difficile dire se è vero, quel che è certo è che la prestazione della kenyana ha lasciato tutti a bocca aperta anche perché condita da ben tre migliori prestazioni mondiali.
La 23enne kenyana è partita subito fortissimo in compagnia della campionessa uscente e favorita della vigilia Violah Jepchumba, passando ai 5 km in 14’53”. Ai 10 km il primo record infranto, 30’05” con la rivale a 1”, entrambe sotto il vecchio primato della Radcliffe in 30’21”; la Jepchumba sentiva nelle gambe troppo forte il ritmo della rivale e l’ha lasciata andare rimanendo però sempre vicino e questo stimolo è stato fondamentale per la Jepkosgei. 45’37” il nuovo limite ai 15 km, con la Jepchumba 3” dietro ed ancora una volta entrambe sotto il limite di Florence Kiplagat di 46’14”. Il primato della mezza era nell’aria e le due hanno continuato a spingere, infrangendo un altro record ai 20 km in 1h01’25”. Al traguardo il tempo della Jepchirchir abbassava di 14” il precedente primato che Peres Jepchirchir aveva stabilito a febbraio a Ras Al Khaimah. Grande prova anche della Jepchumba che scendeva a 1h05’22” migliorandosi di 29” rispetto al suo personale stabilito proprio a Praga nel 2016. Lontane le altre con la connazionale Fancy Chemutai comunque terza in un notevole 1h06’58” e ben 8 atlete sotto l’ora e 10 compresa l’americana Jordan Hasay, sesta in un probante 1h07’55”.7
La gara femminile testimonia come il panorama della mezza ormai sia caratterizzato non più da atleti che utilizzano i 21,097 km come parte della propria carriera dedicata magari a 10000 e/o maratona, ma da veri e propri specialisti: Jepkosgei, Jepchumba, la stessa Jepchirchir riescono a tirare fuori il meglio proprio in questa distanza e la loro concorrenza garantisce grande spettacolo per le prove a venire, basti pensare a quanto avvenne a Valencia lo scorso anno. Chi riuscirà a radunarle in una sola gara potrà sognare.
La prova maschile è risultata giocofonza schiacciata dall’altra pur avendo avuto dal punto di vista tecnico grande interesse. La gara è stata dominata dall’etiope Tamirat Tola, unico a scendere sotto l’ora e primo in 59’37” lasciando a ben 1’01” il kenyano Josphat Kimutai Tanui e a 1’04” l’altro kenyano Geoffrey Yegon, solo quarto il favorito della vigilia Barselius Kipyego in 1h00’47”. Classifica dei primi 10 tutta africana, a seguire 11° l’americano Galen Rupp in 1h01’59” davanti a Daniele Meucci. Buona la prova del campione europeo di maratona, che porta il suo stagionale a 1h02’17”, buon viatico verso le prossime prove. Si migliora sensibilmente Eyob Faniel, 14° in 1h03’09” mentre Xavier Chevrier chiude 20° in 1h04’47” appena davanti alla neoprimatista mondiale.