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K2-70: Il campo della missione glaciologica danneggiato da una valanga

di - 08/07/2024

k2-70

Un grande seracco sommitale si è staccato dalla parete est del K2 ieri sera intorno alle 19, precipitando per oltre 3000 metri sull’ampio ghiacciaio Godwin-Austen, al centro del quale era installato, a 5600 metri di quota, il campo di lavoro del progetto Ice Memory.

Pur essendo ad una distanza di oltre un paio di chilometri dal punto di impatto della valanga, in un’area sopraelevata ritenuta sicura, lo spostamento d’aria e i residui del materiale glaciale ha travolto le due tende che ospitavano il ricercatore Jacopo Gabrieli, la guida alpina Paolo Conz, l’operatore Riccardo Selvatico e i tre portatori d’alta quota pakistani, Muhammad Nazir, Muhammad Sharif e Muhammad Ali, che si stavano preparando per la notte.

Il gruppo, in accordo con il capospedizione, ha deciso di evacuare immediatamente il campo rientrando al campo base, che è stato raggiunto attorno alla mezzanotte. Tutti stanno bene e nei prossimi giorni ritorneranno nell’area per valutare i danni e recuperare le attrezzature.

La missione glaciologica K2-70

La missione glaciologica, che rientra nel progetto K2-70 del Club alpino italiano, è impegnata a studiare per la prima volta neve e ghiaccio del Karakorum. L’obiettivo è di comprendere gli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione e preparare una futura missione Ice Memory sul ghiacciaio Godwin-Austen.

Ice Memory è un progetto di ricerca internazionale riconosciuto dall’Unesco con un duplice obiettivo. Si tratta della raccolta e della conservazione di campioni prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo. Le stesse masse glaciali che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale.

La missione in corso sul K2 è organizzata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia. Entrambi sono enti co-fondatori della Ice Memory Foundation, assieme a EvK2CNR, con il supporto della Environmental Protection Agency del Gilgit-Baltistan, Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia, con il contributo del Club alpino italiano e del Ministero dell’Università e della Ricerca.