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Kipchoge, senza dubbi il numero 1

di - 25/04/2016

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, Eliud Kipchoge li ha spazzati via come solo un campione sa fare. Il kenyano è senza ombra di dubbio il numero uno attuale della maratona e il grande favorito per l’oro olimpico di Rio, a patto che prepari la gara in maniera seria e non come altri suoi connazionali hanno fatto pensando alle gare titolate solo come a fastidi che li privavano di ingaggi milionari. Alla London Marathon, prova Iaaf Gold Label, Kipchoge non solo si è riconfermato a 12 mesi di distanza, ma ha sfiorato il record mondiale fissando i cronometri in un fantascientifico 2h03’05”, a soli 8 secondi dal primato ottenuto da Dennis Kimetto a Berlino ed è notorio che il tracciato tedesco sia più veloce di quello londinese.

Eliud Kipchoge, seconda vittoria a Londra a suon di record (foto organizzatori) Eliud Kipchoge, seconda vittoria a Londra a suon di record (foto organizzatori)

La corsa era stata lanciata su ritmi folli, con passaggio alla mezza in 1h01’24”, il più veloce di sempre, con ancora 6 atleti nel gruppo di testa per il resto composto da pacemaker. Proprio Kimetto è stato il primo a cedere, andando progressivamente spegnendosi per chiudere 11° in 2h11’44” , continuando in una striscia negativa che ormai si protrae nel tempo. Molto attivo invece il due volte vincitore a Londra ed ex primatista mondiale Wilson Kipsang, che però al 25° km era costretto a lasciar andar via i compagni di fuga: i connazionali Kipchoge e Stanley Biwott e l’etiope Kenenisa Bekele. Al 30° km passaggio in 1h267’13”, nuova miglior prestazione mondiale, successivamente Bekele ha iniziato a perdere contatto e la lotta si è ristretta ai due kenyani, che dal 35° al 39° km hanno fatto un po’ melina pur correndo ancora veloci (e qui forse è sfumato il record, per poi assistere all’attacco di Kipchoge al 39° km, che gli ha permesso di scavare un breve gap sul rivale. Kipchoge ha percorso gli ultimi 2,2 km in 6’16”, uno dei tempi più veloci della storia, per chiudere con il nuovo primato della gara migliorando il suo personale di 55”. PB anche per Biwott in 2h03’51”, a conferma del suo talento dopo il successo dello scorso anno a New York, terzo un ritrovato Kenenisa Bekele, una bellissima notizia per chi ama l’atletica e una forte ipoteca su una nuova partecipazione olimpica, in 2h06’36”. Ai piedi del podio il campione del mondo,l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie che in 2h07’46” ha migliorato di un secondo il suo primato,precedendo Kipsang(2h07’52”). Notevole l’esordio del britannico Callum Hawkins, che con 2h10’52” è entrato nella Top 10 staccando il biglietto per Rio. Primo italiano il giramondo Paolo Natali, 68° in 2h27’32”.

SUMSONG PRIMA NONOSTANTE UNA CADUTA

Bellissima anche la gara femminile che premia una kenyana dai grandi risultati ma non considerata fra le favoritissime per la vittoria finale. Jemima Sumsong ha messo fine a una lunga serie di piazzamenti nelle grandi maratone aggiudicandosi la prova londinese che le vale una maglia per Rio. Inizialmente la gara è stata lanciata su grandi tempi da Mary Keitany, con passaggio ai primi 10 km in 32’43”, ma poi si è andati incontro a un progressivo rallentamento e a una sfida più ragionata in quanto sia kenyane che etiopi avevano in mente la vittoria più che il tempo, per guadagnarsi la selezione olimpica. Al 30° km erano ancora in sette davanti, al 35° km il colpo di scena con una caduta al ristoro che coinvolgeva le stesse Keitany e Sumsong insieme all’etiope Aselefech Mergia. La Sumsong sembrava essere quella che aveva riportato maggiori danni, invece è stata l’unica a riagganciarsi alla testa della corsa, per le altre due la lotta per la vittoria e tutto quel che ne consegue si è chiusa lì. La Sumsong ha mantenuto un ritmo pressoché costante per riattaccarsi alle rivali e staccarle, con la campionessa uscente,l’etiope Tigist Tufa ultima a cedere dopo il 40° km. 2h22’58” il tempo finale della Sumsong con la Tufa a 5”, terza l’altra kenyana Florence Kiplagat che pur non essendo nelle migliori condizioni di forma chiudeva in un buon 2h23’39” davanti alla sorprendente bielorussa Volha Mazuronak, quarta in 2h23’54” grazie a una formidabile seconda parte di gara in 1h10’35”, tempo inferiore allo stesso record nazionale sulla mezza. La Mergia ha chiuso quinta in 2h23’57”, la Keitany nona in 2h28’30”.

Jemima Sumsong, al suo primo grande successo dopo le piazze d'onore di Boston, Chicago e New York (foto organizzatori) Jemima Sumsong, al suo primo grande successo dopo le piazze d’onore di Boston, Chicago e New York (foto organizzatori)

DOPPIETTA POLACCA A VARSAVIA

Le altre maratone internazionali della domenica sono risultate giocoforza schiacciate dalla prova londinese. La quarta Orlen Warsaw Marathon, prova Silver, ha regalato la sorpresa della vittoria del padrone di casa Artur Kozlowski, che in 2h11’54” ha ottenuto la qualificazione olimpica precedendo il più accreditato connazionale Henryk Szozt di 46”, una doppietta ai danni degli africani che non accade spesso a questi livelli. Terzo posto per il kenyano Charles Munyeki, deludente l’esordio dell’ugandese Moses Kibet, fuori dai primi 10 con un tempo superiore alle 2h22’. Fra le donne prima piazza per l’etiope Kumesci Sichala con il suo nuovo PB di 2h28’43”, davanti alla favorita della vigilia,la kenyana Peninah Arusei a 38” e alla bielorussa Maryna Damantsevich a 3’29”.

Artur Kozlowski, sorpresa di Varsavia (foto organizzatori) Artur Kozlowski, sorpresa di Varsavia (foto organizzatori)

Esito diverso alla 39esima Rock’n’Roll Madrid Marathon, gara Silver, dove gli africani sono tornati padroni. Peter Kiplagat (Ken) si è aggiudicato la prova maschile in 2h11’44”,lontano dal record della prova, precedendo i connazionali Patrick Cheruiyot di 6” e Alfonce Kibiwott di 33”, qui da notare il 14° posto dell’italiano Giuseppe Del Priore in 2h33’57”, suo nuovo personale, davanti all’altro atleta nostrano Federico Cagliani in 2h35’02”. Fra le donne doppietta etiope con Askale Alemayehu prima in 2h33’08” davanti ad Abebech Tsegaye (2h40’33”), terza la kenyana Vivian Jerono (2h42’22”).

Nella Duesseldorf Marathon primo Japhet Kosgei (Ken) in 2h10’46” con due europei al primato personale alle sue spalle, il rumeno Marius Ionescu in 2h13’00” e il tedesco Hendrik Pfeiffer in 2h13’11”; all’ungherese Zsofia Erdelyi la prova femminile in 2h35’37” con la portoricana Beverly Ramos a 54” e la belga Hanna Vandenbussche a 4’13”. Nella Zurich Marathon ritorna alla vittoria lo stakanovista giapponese delle maratone, Yuki Kawauchi, primo in 2hy12’04” con l’etiope Abere Kassw a 1’05” e il poadrone di casa Julien Lyon a 4’13”; successo elvetico in campo femminile con Daniela Aeschbacher in 2h47’40” davanti all’australiana Jane Fardell a 31” e alla bosniaca Bojana Bjeljac a 38”. Una vittoria anche per l’Italia,merito del naturalizzato Ahmed Nasef che in 2h28’29” si è aggiudicato la Maratona di Plovdiv in Bulgari davanti al padrone di casa Dimcho Mitsov in 2h33’23”.

JEPCHIRCHIR, IL MONDIALE NON FU UN CASO

Domenica importante anche per le mezze maratone. La campionessa del mondo della specialità, la kenyana Peres Jepchirchir ha bagnato il suo titolo iridato aggiudicandosi la Yangzhou Jianzhen International Half Marathon, con il nuovo record della corsa fissato a 1h07’21”. La kenyana è passata già da sola ai 10 km in 31’20” senza più essere insidiata dalle avversarie. Seconda la 22enne etiope Birhane Dibaba, al suo nuovo personale in 1h07’47”, terzo posto per la kenyana Pascalia Kipkoech in 1h07’58” davanti all’altra etiope Worknesh Degefa, quarta in 1h09’06”. In campo maschile conferma per l’etiope Mosinet Geremew, il primo nella storia della corsa a bissare il successo. 1h00’43” il suo tempo finale in una corsa appassionante risolta con una volata lunga che ha coinvolto ben 5 corridori. Secondo il kenyano Edwin Kipyego a 1”, poi a distanza di un secondo l’uno dall’altro l’etiope Feyisa Lilesa in 1h00’45”, il kenyano Morris Muene Gachaga e il tanzaniano Emmanuel Giniki.

Molto appassionante anche la Vodafone Istanbul Half Marathon, gara Bronze dove si è rivelato campione anche nella mezza maratona il turco Ali Kaya, detentore del titolo europeo di cross. 1h00’16” il suo tempo finale per aver ragione del primatista mondiale della distanza,l’eritreo Zersenay Tadese tornato a buoni livelli a 34 anni chiudendo in 1h00’31” davanti ai kenyani Leonard Langat, 1h00’39” e Leonard Komon, 1h00’48”. Nella gara femminile successo della leader delle graduatorie mondiali 2016, la kenyana Violah Jepchumba che in 1h08’18” ha mostrato di non aver ancora assorbito del tutto lo sforzo per la prova record di Praga di tre settimane fa. A  farle compagnia sul podio le etiopi Meskerem Assefa (1h09’39” al personal best) e Amane Gobena (1h09’51”).

Ali Kaya lanciato verso la vittoria a Istanbul (foto organizzatori) Ali Kaya lanciato verso la vittoria a Istanbul (foto organizzatori)