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Kipkoech,a Rovereto primo centro italiano

di - 07/10/2015

Assolo di Elvis Kipkoech al 68° Giro di Rovereto, organizzato dall’Us Quercia. Prosegue, dunque, il dominio africano (cinque kenioti nelle prime cinque posizioni, ndr) nella storica kermesse della città della Quercia che è andata in scena sull’inedito circuito con partenza e arrivo dinanzi al Mart, a causa della manifestazione Artingegna in centro storico. Nove giri per un totale di circa 10mila metri che gli atleti hanno percorso attraversando corso Bettini, via Piomarta, via San Giovanni Bosco e via Paganini. Niente da fare per l’atteso ucraino Matviychuk (6°) e nemmeno per l’italiano, di origini marocchine, Rachik (8°) giunti con oltre un minuto di ritardo. Dopo tre tornate con gruppo quasi compatto, il Giro si è infiammato nel corso del quarto passaggio con il terzetto composto da Kipkoech, Kisorio e Sugut ad alzare con prepotenza il ritmo della gara.

La partenza della gara (foto Il Piccolo) La partenza della gara (foto Il Piccolo)

Sul rettilineo di via San Giovanni Bosco e la leggera salita di via Paganini, nel corso del sesto giro, si è materializzato l’allungo deciso e decisivo di Kipkoech a cui non sono riusciti a replicare i due connazionali. Gli ultimi tre passaggi non hanno relagato altre emozioni e il giovane keniota ha potuto alzare le braccia al cielo, senza doversi guardare le spalle, fermando il cronometro a 28’55”. “Questa è la mia prima volta a Rovereto – ha commentato soddisfatto Kipkoech, classe 1995, che in questo periodo risiede a Trento – e di certo non la dimenticherò visto che si tratta pure del mio primo successo. La mia specialità sono le mezze maratone e sabato prossimo proverò a ripetermi nel Giro al Sas”. Tutto sommato soddisfatto Vasyl Matviychuk, già vincitore (otto anni fa) del Giro di Rovereto, che ha commentato: “Ho dato il massimo e sono felice di essere tornato a questa gara, ma la lotta per il podio non era alla mia portata”. Chi voleva, senza dubbio, dare qualcosa di più a questo 68° Giro di Rovereto era Yassine Rachik. “Percorso più difficile quello di quest’anno, ma evidentemente la terra lagarina non mi porta bene – ha analizzato con il sorriso – Davvero un peccato perché solo una settimana fa, a Jesolo, ero riuscito a battere tutti questi atleti. Non è andata come speravo, ma la stanchezza si fa sempre sentire a fine stagione e dopo l’impegno al Giro al Sas – ha concluso Rachik – mi concentrerò esclusivamente sugli Europei di Cross in programma nel mese di dicembre”.

Luca Galli – L’Adige