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Kipsang a Tokyo, obiettivo record?

di - 24/02/2017

Domenica, con l’11esima edizione della Tokyo Marathon scatta il 2017 del World Marathon Majors. La maratona giapponese è da sempre stata ritenuta la più debole del lotto di 6 maratone (le altre sono Londra, Boston, Berlino, Chicago e New York) ma quest’anno gli organizzatori hanno fatto le cose in grande chiamando ben 10 atleti con personali inferiori alle 2h07’. Il principale è sicuramente l’ex primatista mondiale della distanza Wilson Kipsang, capace lo scorso anno di migliorarsi fino a 2h03’13” lottando fino alla fine con l’etiope Bekele sul traguardo di Berlino. Kipsang, che per Tokyo ha rinunciato alla grande sfida di fine aprile a Tokyo, se la vedrà innanzitutto con il vincitore del 2014 Dickson Chumba e l’altro kenyano Bernard Koech, entrambi con personali inferiori alle 2h05’ mentre l’Etiopia punta su due medaglie di bronzo mondiali, Tsegaye Kebede (2009) e Tadese Tola (2011). Ma i pretendenti alla vittoria non finiscono qui e molti sono portati a puntare su Evans Chebet, kenyano sul podio nelle sue ultime cinque apparizioni sui 42,195 km e terzo proprio dietro Kipsang a Berlino 2016 in 2h05’31”. Da seguire anche Bernard Kipyego, secondo lo scorso anno e con la miglior base di velocità considerando i suoi tempi su 10000 e mezza maratona. La gara servirà anche da prova di selezione mondiale per i giapponesi, che puntano su Masato Imai, Hiroaki Sano, Koji Gokaya e Takuya Fukatsu.

Tanti campioni africani al via a Tokyo (foto organizzatori)

Nella gara femminile la maggiore curiosità riguarda l’esordio assoluto della kenyana Betsy Saina, quinta agli ultimi Giochi Olimpici sui 10000 in un fantastico 30’07”78 e con un personale sulla mezza di 1h07’22”. Tempi che fanno presagire una grande prestazione, al confronto con tre importanti interpreti etiopi come la vincitrice del 2015 Berhane Dibaba, Amane Beriso seconda lo scorso anno in 2h20’48” e Amane Gobena seconda nella passata edizione. La maratona di Tokyo potrebbe anche rilanciare l’altra kenyana Lucy Kabuu, con un personale di 2h19’34” e autrice di 2h20’21” due anni fa ma assente lo scorso anno.

A SAN JUAN SI PUNTA SULLE DONNE

Domenica altro appuntamento con lo Iaaf Gold Label con il World’s Best 10K di San Juan di Portorico, che molti ritengono la più importante gara al mondo sui 10 km. Quest’anno gli organizzatori cambiano percorso che per la prima volta dal 1998 non passerà più per il Teodoro Moscoso Bridge, pur essendo nata proprio per celebrare il ponte. Il nuovo tracciato dovrebbe essere ancora più veloce ed è quello che spera la kenyana Mary Wacera, vincitrice nel 2014 e 2016 e bronzo mondiale sulla mezza maratona che affronterà per un’attesissima rivincita l’etiope Belaynesh Oljira, prima nel 2015 e battuta lo scorso anno, al suo ultimo test agonistico prima dei Mondiali di cross. Punta al successo anche l’altra kenyana Linet Masai, iridata sui 10000 nel 2009 e già due volte sul podio portoricano. Il livello maschile quest’anno non è all’altezza del passato. Favorito è il kenyano Stephen Sambu, vincitore lo scorso anno della mezza a New York in 1h01’16”. La gara assegna anche quest’anno la Nacac Cup, fra le rappresentative nazionali del Nord e Centro America.

Mary Wacera prima lo scorso anno (foto organizzatori)