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La falsa sciatalgia o sindrome del piriforme

di - 16/12/2022

piriforme

Ci sono patologie, spesso sconosciute, che possono facilmente essere confuse con altre, talvolta anche più gravi, così da creare paure e allarmi ingiustificati. Una di queste è la sindrome del piriforme scopriamola insieme a Simone Centemero, osteopata, Istruttore Federazione Italiana Triathlon, runner e triatleta long distance.

 

Cos’è il piriforme? 

Il piriforme è un muscoletto situato in prossimità del gluteo. È piccolo, dalla forma piramidale da cui deriva appunto il nome. Senza dilungarci, si tratta di un muscolo rotatore esterno dell’anca, e che svolge per quest’ultima anche un’importante funzione stabilizzatrice. A discapito delle sue ridotte dimensioni, è decisamente importante sotto molteplici punti di vista. Il piriforme risulta coinvolto in molti più movimenti di quanto si possa pensare, compresi, ovviamente, quelli tipici della corsa. 

 

Dove si trova il piriforme?

E’ situato in una posizione anatomica decisamente strategica. La strategicità della sua posizione è dovuta, tra l’altro, alla stretta relazione e vicinanza con il nervo sciatico. Quest’ultimo, che origina dalle ultime vertebre lombari per arrivare fino al piede, è il nervo più lungo del corpo umano. Nel suo decorso passa appunto dal gluteo, dove entra in stretta correlazione con il muscolo piriforme. La presenza di un’infiammazione al nervo sciatico, a tutti nota come sciatalgia, è caratterizzata da un fastidioso dolore, talvolta anche fortemente invalidante, lungo il suo tratto. 

 

I falsi miti della sciatalgia 

Se è abbastanza facile rendersi conto di soffrire di sciatalgia, molto più difficile risulta individuarne le cause. Spesso si è soliti ricondurla a patologie discali degenerative, ernie, protrusioni, spondilolistesi ecc. Queste comprimendo il nervo fin dalla sua origine, ne evocano il dolore. Capita di sentire di persone che individuano la causa del loro dolore nelle gravi patologie di cui sopra. Spesso poi le stesse si recano, senza troppo farsi consigliare, a effettuare costosissimi esami strumentali (RMN e altro) i quali altrettanto spesso confermano l’esistere di patologie discali. A seguito di ciò, il paziente, confortato dall’esito degli esami, se ne fa una ragione limitando o abbandonando l’attività agonistica o iniziando una particolarissima maratona tra uno specialista e l’altro per affrontare l’eterno dilemma: operare o non operare?

Molto meno spesso, invece, ci si ferma a riflettere per capire se dette patologie, pur effettivamente riscontrate, siano la reale causa della problematica. Le patologie discali, soprattutto a una certa età, sono un fenomeno estremamente comune. Se risulta importante non sottovalutarle, è ancora più importante considerare attentamente se siano o meno la causa della problematica di cui si soffre. Questo tipo di valutazione non può essere assolutamente frutto del fai da te o del sentito dire, ma richiede per forza di rivolgersi a specialisti.

 

La sindrome del piriforme

Quando la relazione tra muscolo piriforme e nervo sciatico è “disturbata” a causa di una contrattura, o di un trauma, o di una ipersollecitazione, o comunque in tutti quei casi in cui il nostro muscoletto comprime il nervo, si è in presenza della sindrome del piriforme. I suoi sintomi sono molto tipici alla comune sciatalgia, tanto da meritarsi anche il nomignolo di “falsa sciatalgia”, ma le cause sono molto meno gravi, in quanto la compressione del nervo non è dovuta a problemi discali. È frequente nei runner, soprattutto a seguito di sovraccarichi o all’utilizzo di materiali sbagliati, ma anche nelle persone che conducono una vita troppo sedentaria. Una volta accertato che si tratti di sindrome del piriforme, l’intervento mirato dell’osteopata può essere molto efficace, consentendo di ridurre la pressione esercitata dal muscolo sul nervo e ripristinando così il naturale movimento e il gesto atletico, garantendo così un pieno recupero.

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.