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La regolazione delle cimette del trapezio

di - 05/03/2014

Le cime del trapezio sono uno di quei particolari al centro di tantissime discussioni tra tutti i windsurfisti e in tutte le discipline praticate. Lunghe, corte, più avanti, più indietro: sono argomenti che in tutti gli spot italiani fanno da sfondo alle nostre uscite. Ognuno ha la sua, ognuno ha ragione.
Vi avevamo già proposto un articolo sulla questione della lunghezza delle cimette del trapezio (CLICCA QUI, e leggete bene anche i commenti dei rider intervenuti nel dibattito), Gigi Madeddu ritorna ora sull’argomento.

_MG_2761Gigi Madeddu in azione a Sa Barra 

Da qualche anno a questa parte però la tendenza sta diventando una e stranamente non è più una moda o lo stile di un rider ad avere una determinata lunghezza. Il windsurf moderno, nelle discipline acrobatiche, richiede velocità confort e centralità sul materiale. Da qui la moda ormai consolidata di usare le cime del trapezio lunghe.
Uno degli aspetti fondamentali e personali che entra in gioco nella scelta delle cime del trapezio è l’aspetto fisico del rider. Il rider alto ha leve lunghe e proporzionalmente cime più lunghe. Il rider basso ha leve più corte e quindi cime in proporzione più corte.
Partendo da questa base andiamo ad analizzare pregi e difetti, sempre riguardo le discipline artistiche wave/freestyle, e che cime è consigliato utilizzare.
Ormai è da circa 10 anni che il windsurf, con l’arrivo di nuovi materiali, tecniche di costruzione e studi computerizzati ha cambiato marcia. I materiali moderni aiutano i rider ad ottenere trim perfetti con il minimo sforzo. Vari stili diversi hanno portato a una vera e propria rivoluzione. Perciò anche un piccolo particolare personale come posizione e lunghezza delle cime del trapezio ha subito un grande cambiamento.
Che utilizziate il boma alto, medio o basso consiglio di usare cime lunghe, per intenderci dai 28 cm. in su.
Avere delle cime così lunghe facilita. Prima di tutto riuscirete a tenere il rig più dritto di fronte a voi e di conseguenza planerete prima. La vela rimanendo perpendicolare rispetto alla tavola darà tutta la sua area al vento. Sarete sicuramente più comodi in andatura. Potrete distendervi e tenere sempre le braccia rilassate. Cosa fondamentale sarà più facile condurre il vostro materiale in caso di sovrainvelatura.
Con il ventone avere le cime lunghe è un must di tutti i rider. Basta guardare un video del PWA durante la tappa di Pozo a Gran Canaria. I migliori rider del mondo navigano con le cime lunghe in condizioni meteo davvero estreme e fanno salti alti sopra i 10 metri.
Per chi usa le cime sotto le misure consigliate, all’inizio avrà qualche difficoltà nel trovare la posizione adatta e la postura in andatura. Non soffermatevi però a bocciare l’idea dopo qualche bordo. Il windsurf ha bisogno di pratica e di conseguenza ogni cambiamento, anche se di poco rilievo come questo, può richiedere anche più uscite.
Vedrete però che permetterà di fare un vero salto di qualità al vostro modo di far windsurf, vi farà migliorare la tecnica e riuscirete a stare più ore in acqua in condizioni che prima ritenevate molto radicali. Provare per credere!

Sul prossimo numero di 4Windsurf, Gigi ci proporrà un interessante approfondimento sull’argomento “Pinna da Freestyle”… stay tuned!!!

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TESTO DI Gigi Madeddu FOTO DI Michele Tagliafico FONTE 4Windsurf n° 156

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.