Pubblicità

Lago di Costanza: la perla blu che unisce quattro Paesi

di - 04/08/2023

lago di costanza

Da 4outdoor #3 2023 il reportage di Elena Casolaro sulla Regione dei Quattro Paesi del Lago di Costanza

Fuori dai finestrini del treno, da diverse ore scorrono prati verdissimi, pascoli con le loro mandrie di bestiame, qualche picco innevato. Mi sto addentrando nel bel mezzo dell’Europa, verso la Regione dei Quattro Paesi del Lago di Costanza: questa è infatti racchiusa tra Germania, Austria, Svizzera e Principato del Liechtenstein. Tutta l’area è dominata dal lago, punto di riferimento che appare in tutti gli scorci: nelle diverse prospettive, più o meno distante, il Lago di Costanza sarà il compagno fedele di questo viaggio.

Il mio tour della Regione parte da San Gallo (Svizzera), per arrivare a Bregenz, sulla sponda austriaca del lago, passando per il Liechtenstein. Si tratta di un viaggio alla ricerca dei trekking più panoramici e delle migliori viste sul lago, ma potevo perdermi i borghi tradizionali e la cucina locale?

San Gallo: la città degli scalini

La prima tappa del mio viaggio è la cittadina svizzera di San Gallo. Arrivo di sabato pomeriggio, in piena atmosfera da fine settimana, con artisti di strada a riempire di musica ogni angolo. Capisco subito perché questa è la città degli scalini: si trova ai piedi di una collina con vista sul Lago di Costanza. La cima si guadagna tramite rampe di scale sparse ovunque a San Gallo; in totale si contano 13 000 scalini.

Mi armo di buone intenzioni e inizio a salire: in cima alla collina si trovano tre laghetti, che un tempo erano la riserva idrica cittadina e adesso sono utilizzati come piscine all’aperto nella stagione calda. In discesa passo per la gola Mülenenschlucht, dalla quale l’acqua scorre giù nella valle. La leggenda narra che qui San Gallo sarebbe inciampato e caduto tra le spine, avrebbe interpretato l’incidente come un segno divino e costruito un eremo (il monastero benedettino di San Gallo) da cui è nata la città.

Liechtenstein Trail

Il principato del Liechtenstein è la monarchia più piccola delle Alpi, e c’è un sentiero che lo attraversa da cima a fondo: è il Liechtenstein Trail. Questo percorso, con i suoi 75 km tra montagne, castelli e campi verdi, dà un assaggio dell’atmosfera di questo Principato, di cui si sente parlare molto di rado.
Io ho percorso una tappa giornaliera del Liecthenstein Trail, facendo un anello con partenza e arrivo nella città di Vaduz, capitale del Liechtenstein. Si tratta di una città incastrata nella Valle del Reno, con montagne a sormontarla da entrambi i lati.

lago di costanza

Inizio a camminare a pochi passi dal centro, per trovarmi quasi subito…fuori strada, sul sentiero Fürstensteig. Si tratta di un sentiero vertiginoso ma ben attrezzato (almeno rispetto ai suoi cugini dall’altro lato delle Alpi) che si stacca dal percorso del Trail per raggiungere la vetta dell’Hellwangspitz. Mi stupisce il fatto che il sentiero è molto frequentato: nonostante sia esposto, con catene e scalette, non mancano i bambini e le famiglie.
Approfitto dell’involontaria deviazione per continuare il trekking fino in cima e godermi il panorama sulla Valle del Reno. L’ambiente quassù è arcigno, il calcare si è sbizzarrito in guglie e torrioni che contrastano con la dolcezza dell’ampia valle sullo sfondo.

Il cielo si annuvola e mi costringe ad aumentare il passo in discesa, per ricollegarmi al Liechtenstein Trail e completare l’anello passando per le rovine del castello Wildschloss, eretto nel 12esimo secolo, e il cui nome significa “castello nella landa selvaggia”.
Chiudo la giornata gustandomi il tramonto tra le vigne appena fuori Vaduz, quando il sole sparisce dietro alle montagne che chiudono la conca della città.

Bregenz

Dopo aver visto il Lago di Costanza da lontano in tutte le salse, è finalmente arrivato il momento di toccarlo con mano: la terza tappa del viaggio è Bregenz (nello Stato del Vorarlberg, Austria). È lunedì e l’aria è estiva, con il centro della cittadina pieno di turisti e residenti seduti ai tavolini dei bar. Le acque del lago sono azzurro vivo, popolate di anatre e germani reali che si fanno lanciare briciole dai passanti.

Mi trovo all’estremità meridionale del lago, da qui passa la pista ciclabile che percorre tutto il perimetro del Lago di Costanza (270 km): me la segno per una prossima occasione. È un buon punto di partenza per chi vuole approcciarsi al cicloturismo con calma, grazie ai dislivelli modesti e ad un’ottima segnaletica (e alla possibilità di fermarsi a fare un bagno nel lago appena le temperature si alzano o la fatica si fa sentire).
Il programma di oggi è un’escursione allo Pfänder, la montagna che sovrasta la cittadina di
Bregenz.

Aspettando che la temperatura si abbassi un po’ per cominciare la salita, prendo il traghetto sul lago e scendo alla prima fermata, Lindau. In territorio tedesco, il porticciolo controllato dall’antico faro medievale conduce ad un reticolo di strade, negozietti e chiese cattoliche.

Di ritorno al porto di Bregenz, mi avvio a piedi verso la montagna alle spalle della città: il sentiero si allontana lentamente dall’area abitata per entrare nella foresta e inerpicarsi con stretti tornanti.
Arrivo in cima allo Pfänder e il panorama spazia sul lago di Costanza, perdendosi dopo qualche chilometro nella foschia estiva. Dall’altra parte, si scorgono invece le Alpi, con vette austriache, svizzere e tedesche su cui la neve dell’inverno resiste ancora.

Penisola di Mettnau

L’ultima tappa del viaggio è ancora bagnata dalle acque del Lago di Costanza: sono nella Riserva Naturale della penisola di Mettnau, nell’Untersee, la parte occidentale del lago. 180 ettari di verde, un’oasi naturale che è anche l’area di riproduzione degli uccelli acquatici più estesa della regione, a causa di uno stagno che si è creato per errore durante i lavori di costruzione degli argini.
Lo stagno è indipendente dalle variazioni del livello dell’acqua del lago, rappresenta quindi un terreno fertile sicuro soprattutto per le anatre.
Mi affaccio sulla Torre Mettnau, alta 18 m, per dare uno sguardo alla penisola dall’alto e a tutto il panorama circostante, e magari riuscire ad adocchiare i famosi uccelli acquatici.

Risalgo sul treno con l’aria del lago appiccicata addosso: i paesaggi che ho visto negli ultimi giorni ricominciano a scorrere, con i loro colori vividi e con gli accenti spigolosi degli abitanti di queste zone. Sono partita senza sapere cosa aspettarmi e senza aver mai sentito parlare del Lago di Costanza, torno avendo esplorato una regione poliedrica e poliglotta, ricca di cultura, tradizioni diverse e natura.

Questo viaggio è stato organizzato in collaborazione con Swiss Travel System/Ferrovie Svizzere. Per ulteriori informazioni, visitare il sito di riferimento sul Lago di Costanza.

Livornese di nascita ma montanara d’adozione, studia Geologia e sogna di fare la scrittrice. Adora raccontare storie e qualsiasi tipo di avventura, inoltre non sa stare ferma: è facile trovarla su qualche treno diretto verso le Alpi con uno zaino fuori misura da cui penzolano scarpette o piccozze (a seconda della stagione).