La Cisgiordania è un territorio conteso da decenni da palestinesi, Israeliani e Giordani, dove si è drammaticamente ripreso a combattere. Gli accordi, di Oslo del 1993, che portarono nel 1994 alla formazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, concedettero l’amministrazione autonoma ai palestinesi e Israele ritirò le sue forze armate da alcuni territori, lasciando il pieno controllo civile però nella sola area A. Per i palestinesi la vita quotidiana è molto difficile e i diritti civili spesso negati. Qui anche una semplice passione può essere motivo di riscatto, come per Tawfiq Najada, il protagonista del film “Resistance Climbing”.
Prima dei tragici eventi dell’8 ottobre abbiamo intervistato il regista Andrew Bisharat per farci raccontare quest’avventura cinematografica selezionata per Reel Rock 17
Ogni palestinese in Cisgiordania e a Gaza vive sotto l’oppressione e un apartheid de facto che non garantisce loro uguali diritti civili. I palestinesi qui vengono lentamente ripuliti etnicamente dalle terre in cui loro e le loro famiglie hanno vissuto per centinaia e migliaia di anni.
L’intervista ad Andrew Bisharat
Ciao Andrew, non ho ancora visto il tuo Film, selezionato per Reel Rock, ho visto solo qualche frame nel trailer generale. Come è nato il progetto, come sei arrivato in Cisgiordania e come hai conosciuto il protagonista del Film Tawfiq Najada?
Sono cresciuto negli Stati Uniti, ma da parte di mio padre sono palestinese. Mio nonno, Victor Adel Bisharat, nacque a Gerusalemme. Visse con me negli Stati Uniti fino alla sua morte quando avevo 10 anni. Era un architetto e una persona straordinaria, e da bambino ho sentito tante storie sulla Palestina. Anche mio padre ha vissuto a Beirut da bambino. Il mio bisnonno, Hanna Bisharat, costruì una villa di 27 stanze a Gerusalemme ovest nel 1926 che chiamò Villa Harun Ar Rashid, in onore di un famoso califfo musulmano.
La mia famiglia è palestinese cristiana, ma chiamò la casa in onore di questo califfo noto per aver inaugurato un’età d’oro di saggezza e conoscenza. Questa casa venne rubata alla mia famiglia nel 1948 quando fu creato lo stato di Israele. La casa è stata persino abitata da alcuni importanti politici israeliani, tra cui Golda Meir, il quarto primo ministro di Israele.
Ho sentito parlare di questa casa per tutta la mia vita e ho sempre voluto andare a vederla, e anche visitare la Palestina, per capire meglio una parte della mia eredità che per me era complicata. Quando il mio amico Tim Bruns mi ha contattato per farmi sapere che aveva avviato una palestra di arrampicata e sviluppato vie in Cisgiordania, mi è sembrata un’opportunità per visitare la Palestina e fare anche un po’ di arrampicata.
La Cisgiordania è una terra contesa da decenni fra Giordani, Israeliani e Palestinesi. Com’è la vita dei palestinesi al momento, vedono rispettati i diritti in un territorio che la stessa Comunità Internazionale considera terra riservata ai palestinesi e vede la presenza israeliana come una forza di occupazione?
Ogni palestinese in Cisgiordania e a Gaza vive sotto l’oppressione e un apartheid de facto che non garantisce loro uguali diritti civili. I palestinesi qui vengono lentamente ripuliti etnicamente dalle terre in cui loro e le loro famiglie hanno vissuto per centinaia e migliaia di anni. Lo sviluppo degli insediamenti israeliani in Cisgiordania è uno strumento che il governo israeliano sta usando per colonizzare terre e sfollare e controllare i palestinesi. Rendono difficile la vita quotidiana e questo include la possibilità di accedere alle falesie anche solo per arrampicarsi.
Scopri dove arrampicare in Cisgiordania
Tawfiq Najada è un beduino (uno dei gruppi piu’ emarginati fra i palestinesi), come riesce ad assecondare la sua passione per l’arrampicata. Ha la possibilità di viaggiare e confrontarsi con altre realtà, fuori da quella in cui vive?
Tawfiq è il protagonista del film e, in quanto beduino, è tra i più emarginati in Palestina. È un pastore di capre, che, all’età di 14 anni, camminando su una collina ha conosciuto Tim e Will che stavano sviluppando l’arrampicata. Gli hanno offerto la possibilità di provare ad arrampicare e lui l’ha amato da subito. Ora, diversi anni dopo, è uno dei migliori arrampicatori in Palestina.
Tawfiq vive in una baracca dal tetto di lamiera con la sua numerosa famiglia e non possiede quasi nessun bene.
Ho visto in un tuo post su Facebook, i protagonisti di “Resistance” riuniti negli USA a scalare nel deserto. Come è nato questo viaggio e che emozioni avete vissuto l’esperienza, invertendo i ruoli fra ospiti?
Grazie a questo film, siamo stati in grado di ottenere lettere di raccomandazione da parte di festival cinematografici per consentire ad alcuni palestinesi di richiedere i visti per venire negli Stati Uniti. Quei visti sono stati inizialmente negati, ma abbiamo continuato a fare pressioni sui politici nel nostro governo e abbiamo avuto alcuni collegamenti interni che alla fine, alla seconda applicazione, hanno avuto successo.
Tuttavia, a causa della complicata situazione dell’identità in Palestina, alcuni scalatori non possono volare fuori da Tel Aviv e devono trascorrere una giornata in viaggio verso la Giordania per imbarcarsi. Questo illustra in pratica come funziona l’apartheid in Palestina-Israele. Possiamo dire con sicurezza che senza questo film e senza l’arrampicata Tawfiq non avrebbe mai lasciato il suo villaggio e avuto la possibilità di viaggiare.