Livigno propone la sua candidatura per le Olimpiadi Invernali 2026. La prudenza e le incertezze che ruotano intorno alla doppia candidatura di Torino e Milano, inoltrata dal Coni al Cio nella giornata del 29 marzo, spingono il piccolo Tibet a lanciare una proposta shock, che riapre i giochi in una fase sicuramente delicata e in cui tutto può essere ancora deciso.
Riteniamo che Livigno sia lo sfondo perfetto per ospitare una manifestazione sportiva prestigiosa come i Giochi Olimpici Invernali – spiega Luca Moretti, Presidente di APT Livigno. Una piccola capitale degli sport sulla neve, scelta e amata ogni anno da migliaia di appassionati, società sportive e federazioni nazionali per i loro allenamenti in quota, ma anche un polo ricettivo collaudato che potrebbe offrire un pacchetto completo a corollario dell’evento.
Una proposta che, giunta quasi alla scadenza del pronunciamento del Cio atteso per il 3 aprile, può sembrare provocatoria ma è invece supportata da molti elementi concreti. Posta all’ estremo nord della Valtellina, Livigno è un paradiso della neve dove si scia meglio e più a lungo, da fine novembre a inizio maggio, e con la sua ampia superficie sciabile ospita ogni anno migliaia di turisti e atleti da tutto il mondo che soggiornano in Paese e in tutta la valle.
Oltre a una rete ricettiva collaudata, presenta un’offerta commerciale e di svago all’ altezza di ogni aspettativa oltre che un contesto montano affascinante, nel cuore delle Alpi, che si presta decisamente alla mission dell’evento.
Livigno dispone già delle infrastrutture sportive necessarie allo svolgimento di diverse gare olimpiche: una varietà di discipline prettamente invernali che si declinano su un palcoscenico già parzialmente allestito per la messa in scena del grande spettacolo dei Giochi invernali. Uno studio di fattibilità condotto in casa con l’ausilio di un pool di consulenti ha permesso di individuare alcune opportunità già pronte per l’uso: la piana centrale per le gare di fondo, la Giorgio Rocca per le gare di sci alpino, il versante crap per il salto con gli sci, la zona Forcola per il biathlon e la val Federia per lo slittino.
Grande riserbo fino al 3 aprile sul progetto con cui Livigno auspica di potere partecipare alla fase di dialogo con il Comitato Olimpico Internazionale.
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