La LUT 2025 vissuta in tre modalità differenti, la prima da runner in gara nella 10k serale, poi come tifoso lungo il percorso a fare baraonda con le campane come se non ci fosse un domani e per finire da turista per caso, dormendo in un rifugio in quota.
Testo: Daniele Milano Pession | foto Daniele Milano e organizzazione

Mercoledì, si va!
Mi alzo presto, mi assicuro di aver preso proprio tutto, dal vest per la gara della sera stessa, a pantaloncini e magliette di ricambio per i giorni successivi. Conto per l’ultima volta i gel che mi porterò dietro, un saluto rapido alla family e sono fuori di casa. Clima perfetto, il caldo, quello vero, non è ancora arrivato. Raggiungo Linate in metro, salgo in uno dei garage dei rental per ritirare la macchina presa in affitto e, senza nemmeno accorgermene, sono già in autostrada. Cortina non è proprio a due passi, quindi meglio avere un paio di ore di sonno in meno ed essere puntuali per la grande kermesse sportiva che mi attende.

Le UTMB World Series
La LUT, ovvero Lavaredo Ultra Trail 2025, è oramai entrata a buon diritto nel circuito UTMB e quest’anno le aspettative da parte di tutti sono davvero molto alte. Io, per non farmi mancare nulla, mi sono iscritto alla 10K che parte alle 19:00. Gara breve, ma intensa, giusto per dare uno sguardo in più a prati e sentieri attorno a Cortina. In tutte le precedenti edizioni che ho seguito, la LUT si è sempre dimostrata molto piacevole e autentica e io sono carico di aspettative, sogni e un’energia che vibra silenziosa.

Ci siamo, quasi…
Il viaggio di andata volge al termine e, mentre guido lungo la statale, il paesaggio cambia lentamente. Intravedo i primi pini, segno che sto andando nella direzione giusta, mentre le traiettorie rettilinee dell’autostrada lasciano spazio alle prime curve. Il sapore è già quello olimpico, la strada principale è disseminata di cantieri in piena attività, che sfruttano i mesi estivi più caldi per portarsi avanti con la consegna dei lavori previsti. Poco dopo scoprirò che Cortina stessa è disseminata di cantieri attivi che non lasciano scampo, formando nelle ore diurne lunghe code di automobili, anche solo per andare da una parte a quella opposta del paese. Ma è un sacrifico che si deve fare, pensando che tra meno di un anno lo svolgimento delle Olimpiadi invernali sarà un premio per tutta la popolazione più che gradito e soprattutto meritato!

Cortina, eccomi, LUT arrivo!
Con la mia solita flemma automobilistica, raggiungo Cortina nel primo pomeriggio. Il paese è particolarmente animato da turisti e atleti, sorrisi e sguardi tesi, per chi da lì a poche ore potrà indossare un pettorale e cavalcare il proprio sogno. Lascio le cose in albergo dopo aver parcheggiato a più di tre chilometri. Poco male, mi faccio volentieri tutto il paese a piedi, respirando a pieni polmoni l’atmosfera elettrizzante del grande evento che sto per vivere.

Ore 19:00, 10k al tramonto
Alle 19:00 in punto, sulla linea di partenza della LUT 10K, ci sono anch’io. Grande novità, quest’anno partiamo pure noi da Corso Italia e i primi metri tra le vie del paese sono gloria pura all’ennesima potenza, spettacolare. Mentre il cielo comincia a tingersi di blu profondo, il plotoncino di atleti a cui mi sono attaccato raggiunge i primi prati, il percorso è molto semplice e allo stesso tempo piacevole. Perfetto per presentare tutta l’area abitativa poco lontana dal centro. Il sole è pronto per coricarsi tra le ultime punte delle montagne, è già ora di arrivare, mentre una salitella finale ci ricorda che non si molla sino a dopo il traguardo, mai…

Hotel de la Poste, unico!
Poco dopo, l’Hotel de la Poste mi accoglie come un vero re: ogni anno il brand La Sportiva, di cui sono ospite per la notte, monopolizza buona parte delle stanze, trasformandolo per tutta la durata della gara nel proprio headquarter provvisorio. La mia anima giornalistica ne trae enorme vantaggio, con la possibilità di essere a stretto contatto con atleti e referenti del brand, per raccontare aneddoti, sviluppare piccole interviste o anche solo darsi una stretta di mano. La sera poi… la sera si fa festa grande, le vie del centro sono affollate e noi ci piazziamo, tra i tavolini del dehors del Bar Sport, in pieno centro, che per l’occasione è stato vestito da La Sportiva, diventando per tutta la settimana il bar omonimo.

Giovedì – Bye bye Cortina, see you LUT
Giovedì mattina mi sveglio carico come una molla, la benzina adrenalinica della LUT è incredibile. Di dormire ancora un po’ non se ne parla proprio e, dopo una colazione mostruosamente ricca, mi fiondo fuori dell’albergo, recupero la macchina e riparto in direzione Cristallo. Le gambe hanno ancora un po’ in memoria i 10 chilometri conditi da salite e discese della gara della sera precedente, ma nulla di inquietante, l’esperienza negli anni mi ha abituato a gradi di DOMS decisamente superiori…

Cortina illumina l’umore
Il morale è molto alto, guido fino alla partenza della seggiovia del Cristallo, con la chiara intenzione di raggiunge gli oltre 2.200 metri di quota del Rifugio Son Forca a piedi. Poi però vengo rapito da un “momento di debolezza” e investo i miei denari per una salita in seggiovia con tanto di bagaglio al seguito. La cosa mi permette di raggiungere il rifugio in 10 minuti scarsi e utilizzare tutto il tempo guadagnato per una super escursione verso le pareti verticali che sovrastano il fondo valle. Il fascino delle Dolomiti, in posti come questo, lo subisci a tutto tondo. Il bianco della roccia, con le mille striature del tempo, è impagabile, unico. Quassù tutto è più bello, l’aria è più sottile e la luce più pura, mentre le temperature decisamente più vivibili rispetto al centro di Cortina completano la cornice perfetta del quadro “plein air” in cui mi trovo.

Son Forca, 100% friendly attitude
Arrivato al rifugio, vengo accolto con simpatia dal personale. Nessun eccesso di smancerie o inchini reverenziali, semplicemente i sorrisi che ci si scambia tra montanari. Un pranzo rigenerante è quello che mi ci vuole. Divoro un piatto di pasta al sugo, mezz’ora di pausa post prandiale e sono pronto per la grande escursione del pomeriggio, in attesa di andare a fare il tifo al passaggio degli atleti intorno alle 18:00.

L’anfiteatro del Cristallo
L’anfiteatro del Cristallo è sublime. Il sentiero è ricavato tra i cascami di roccia e tira su bello ripido. La voglia di camminare e di arrivare in cima è enorme, ma non voglio sgarrare con i tempi. So che devo essere di rientro non più tardi delle 16:00. Ripasso dal rifugio, lascio lo zaino e mi fiondo a valle per raggiungere la , dove da lì a poco passeranno gli atleti iscritti alla 20K che, da una chiacchiera da bar della sera prima, sembrano essere particolarmente in forma e sportivamente agguerriti.
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Arrivano i big!
I primi arrivano su in cima come extraterrestri: Rostan, Costa, Maguet; ordine leggermente modificato al traguardo con Rostan primo, Maguet secondo e un ottimo Costa, local con tifoseria al seguito, che chiude terzo.

La notte al Son Forca
La notte in rifugio la ricorderò per un pezzo. Il temporale di poche ore prima lascia progressivamente spazio alle stelle della notte, che si nascondono tra le ultime nuvole minacciose. A cena sono da solo, altri tre tavoli con altri turisti, ma preferisco prendermi il mio tempo e godere del silenzio. La sorpresa vera la vivo poi in camerata: dovevamo essere in 6, ma sono da solo, per una notte da re, un privilegio raro.
Venerdì – Tra leggende e conversazioni profonde
Al risveglio, il primo sguardo fuori dal rifugio basta per capire che il giorno sarà speciale. Il sole brilla e sono pronto per ritornare a valle, dove altri giornalisti mi aspettano per condividere due giorni di LUT. La giornata scorre veloce e alle 16:00 in punto sono nuovamente ospite dell’Hotel de la Poste per un’occasione unica: domani mattina sveglia alle 4:00… si torna a correre con Anton Krupicka, icona americana del trail running, emblema di libertà, piedi scalzi e passione viscerale, per una run riservata in esclusiva a noi giornalisti nei pressi del Col Gallina, dove avremo modo di fare il tifo al passaggio degli atleti della 100K in gara.

Sabato – Il momento che resta
Alle 4:15 il mio corpo reagisce senza esitazione alla sveglia. È ancora buio, ma in quelle ore notturne c’è un’energia diversa, quasi sacra. Raggiungo nuovamente la zona gara per sostenere gli ultimi runner, quelli che spesso portano con sé le storie più intense. Alle 7:00 nuova corsa esclusiva con Anton. Il gruppo è più piccolo, ci consociamo tutti, mentre il ritmo più libero ci permette di chiacchierare allegramente. È un momento di condivisione preziosa, tra sorrisi e respiri profondi.

La Sportiva Web Radio
Alle 11:00 l’emozione si amplifica: sono ospite della La Sportiva Web Radio per un’intervista in cui racconto il mio legame con lo sport, la montagna e la mentalità del benessere. Le parole scorrono sincere, e sento che in quel momento sto restituendo qualcosa a questo mondo che tanto mi ha dato.
Verso Milano, si torna a casa…
Dopo un pranzo leggero, mi rimetto in macchina verso Milano. I tornanti sembrano più dolci, le nuvole più leggere. Alle 19:00 arrivo in città. Il viaggio è finito, ma dentro di me qualcosa è rimasto: il respiro delle vette, i volti incontrati, le emozioni vissute. Un’avventura che continuerà a parlarmi, ogni volta che ne scriverò… o ne sognerò.
